Annalisa Grandi per “Liberi tutti - Corriere della Sera”
Visualizza e non risponde. A chi non è successo? E chi può dire di non averlo fatto almeno una volta? Ebbene, nell' epoca della comunicazione via chat, dove Whatsapp e i social network sono diventati i canali principali per scambiarsi messaggi, darsi appuntamenti e a volte persino innamorarsi, nascono e si diffondono nuovi modi per sedurre. O almeno per provarci. Ma anche per scappare a gambe levate.
Anzi, è diventato un gioco da ragazzi. Le sfumature sono tantissime, e probabilmente nuove ne nasceranno, ma per ora ecco un vocabolario quasi completo di queste pratiche. Di ghosting chiunque forse ha sentito parlare, succede quando qualcuno con cui avevate un rapporto o una relazione a un certo punto sparisce nel nulla. Non si fa più trovare, si volatilizza.
Diventa un "fantasma". Almeno per voi, naturalmente. E non come Patrick Swayze nel famosissimo film. Non c' è assolutamente niente di romantico in questo caso, semplicemente una ben più banale fuga senza dare spiegazioni. Ed è inutile scervellarsi o pensare che magari gli sia successo qualcosa di drammatico (il gatto sta male, l' ha investito una macchina eccetera eccetera): nella maggior parte dei casi il nostro fantasma sta benissimo. Anzi, senza di noi sta decisamente meglio.
Ma sapete invece cos' è l' R-bombing? Il nome può non suonarvi famigliare, quello che descrive probabilmente sì. E', precisamente, il «visualizza e non risponde». Insomma, l' interlocutore legge il vostro messaggio, ascolta il vostro vocale, poi il silenzio. Nessuna replica. Neanche fosse stato inghiottito in un buco nero, fagocitato da un vuoto spazio-temporale.
Certo, qualche volta capita di essere molto impegnati, tanto da non avere proprio quei trenta secondi necessari per buttare lì una risposta qualunque, giusto per non dare l' idea a chi ha scritto che si tratti di un monologo. Ma più spesso, anzi quasi sempre (inutile raccontarsela diversamente) è una scelta precisa. E no, la persona in questione non è la più impegnata del mondo. E' la più impegnata del mondo, ma solo per voi. In parole povere, vi ignora volutamente.
Oppure, ma superata una certa età dovrebbe essere pratica archiviata, vuole «tenervi sulle spine». Farsi desiderare. Tirare la corda, in sostanza. Tattica vecchia come il mondo ma sempre in voga. O ancora, il destinatario dei vostri messaggi appartiene alla tipologia «mai chiudere nessuna porta, che non si sa mai». Ovvero, non vi dice no, non vi dice neanche sì. Non si espone. Più semplicemente, guarda fino a che punto vi spingete voi.
E probabilmente lo fa con parecchi altri (o altre). «Chi fa r-bombing - spiega il dating coach James Preece - non è molto diverso da chi fa ghosting. Solo che non avete dubbi sul fatto che abbia ricevuto i vostri messaggi. E vi ritroverete confusi, a chiedervi perché la persona non vi risponda. Spesso in realtà semplicemente non vuole incontrarvi ma neanche vuole urtare la vostra sensibilità dicendovi di no». Insomma, non proprio una sparizione totale, come nel caso di chi fa ghosting (che spesso arriva anche a bloccare l' altra persona su chat e social network), ma un evitare il problema.
Poi magari, a suo tempo, risponderà anche. Probabilmente evitando di essere comunque diretto, anche in quel caso. In realtà nessuna novità, da quando esistono i telefoni cellulari (e anche prima, ma allora era un po' più difficile riuscire a cavarsi d' impaccio senza metterci la faccia) cose del genere sono sempre capitate. Adesso, semplicemente hanno un nome. Non che questo le renda più tollerabili per la verità.
Il risultato, comunque, lo racconta una ricerca britannica secondo la quale per chi è single è diventato sempre più difficile muoversi nelle mille sfaccettature della comunicazione in chat. E per il 44% delle 1500 persone interpellate, di età compresa fra i 18 e i 30 anni, le nuove app invece che facilitare le relazioni rendono più complicato trovare l' amore. O anche semplicemente una persona con cui star bene. Sostanzialmente chi non riesce ad affrontare una rottura, o il dover dare spiegazioni per il proprio comportamento, ha la strada spianata.
E si è tolto anche la «seccatura» di dover imbastire una spiegazione più o meno credibile vis-à-vis. Poi, sulla maturità della persona in questione si potrebbe discorrere all' infinito. E soprattutto su quanto tutte queste nuove modalità di comunicazione che poco hanno a che fare con il vecchio appuntamento abbiano creato «nuovi mostri». Ma questo è, e tanto vale saperlo. Insomma, se c' è chi utilizza social e chat per tentare di monitorare ogni vostro spostamento, vedere quando e quanto vi connettete, c' è chi ha trovato la perfetta via di fuga.
E diciamolo, non parliamo di chimere o esseri mitologici che nulla hanno a che fare con noi: alzi la mano chi non l' ha fatto almeno una volta nella vita. Per cercare di non ferire, per paura di esporsi, le possibili motivazioni sono infinite, il risultato il medesimo. Per completezza di informazioni vale la pena aggiungere che la schiera di possibili comportamenti quantomeno fastidiosi dell' epoca della comunicazione online e via chat non si esaurisce qui.
C' è per esempio il «cuffing», ovvero la pratica di chi, nelle serate invernali non proprio all' insegna dell' allegria, ricontatta qualcuno giusto perché si sente solo e vuole avere un po' di compagnia. Un film insieme, una cena, un cinema, cose del genere. Ma senza nessuna reale intenzione di costruire una relazione degna di questo nome, ovviamente.
E poi c' è il «bread crumbing», pratica se possibile ancora peggiore: la persona che state frequentando (o meglio, che voi vorreste frequentare) continua a mantenere i contatti ma senza incontrarvi. Il motivo? Vuole tenersi tutte le porte aperte, chatta con voi, con un' altra (o un altro), e la tira in lungo per vedere come va. O per vedere chi si stufa prima. Non ne avete abbastanza?
C' è anche l'«orbiting», praticato da ex o presunti tali, che una volta finita una storia in realtà continuano a girarvi intorno. Come? Utilizzando i social network, ovviamente. Mettendo like, controllando quando siete online e via discorrendo. Ma senza mai arrivare a fare una domanda o una richiesta diretta. Insomma, vi destabilizza e basta, e se voi ancora soffrite per la fine di quella relazione, rischia di ritrascinarvi nel limbo delle possibilità.
E infine c' è l'«haunting», ovvero il ritorno del fantasma, colui che ha fatto ghosting, che è sparito da un giorno all' altro, che vi ha bloccato e lasciato senza alcuna spiegazione improvvisamente ricompare. Ma essendo sempre lo stesso individuo che è sparito senza lasciare traccia, ovviamente non lo fa in modo diretto, bensì per vie traverse. Un po' come la tipologia precedente, solo che in questo caso si tratta di un vero tentativo di ritorno. Che però, visto che il lupo perde il pelo ma non il vizio, si concluderà molto probabilmente come la prima volta. Ovvero con una fuga.
Quindi, meglio girare al largo. Perché, a voler essere sintetici, seppur trucchi, metodologie e le modalità cambiano, la sostanza è sempre la stessa oggi come ieri: l' amore è semplice, se diventa complicato forse tanto amore non è. Almeno per uno dei due.
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