sorrentino maradona mano de dios

HO VISTO MARADONA - SORRENTINO RACCONTA L'AMORE PER DIEGO: "REGALAVA ARTE, RESTA UN AMICO DI TUTTI QUELLI CHE L'HANNO AMATO. PER ME LA DIFFERENZA È TRA CHI DESTA MERAVIGLIA E CHI NO. E LUI HA SEMPRE DESTATO MERAVIGLIA. FU CHIARO DA SUBITO CHE AVESSE UN ALTRO PASSO, E QUESTO LO POSE IN UNA POSIZIONE SEMIDIVINA. FACEVA COSE CHE ANCORA NON HANNO UNA SPIEGAZIONE. E QUELLA DIMENSIONE TRAGICA DELL'UOMO FUORI DAL CAMPO…" - VIDEO

 

 

Fulvio Bufi per il “Corriere della Sera

 

paolo sorrentino a venezia 6

«Gli amici sono persone che ti fanno anche regali», e Maradona era suo amico «anche se non l'ho mai conosciuto», perché «regalava arte». E che fosse un artista «non c'è dubbio: regalava arte calcistica come Pino Daniele regalava arte musicale e Massimo Troisi arte cinematografica. Perciò sono stati e restano amici di tutti quelli che li hanno amati».

 

E Paolo Sorrentino, al pari del Fabietto Schisa di È stata la mano di Dio, Maradona non soltanto lo ha amato, ma lo ha anche aspettato e sognato. E poi lo ha visto: al San Paolo, dove poteva vederlo chiunque avesse l'abbonamento o il biglietto, ma anche altrove. Perché in quei sette anni tra il 1984 e il 1991 Napoli si divideva tra chi Maradona l'aveva visto per strada e chi sperava di vederlo. E lui lo aveva visto.

 

murales maradona napoli 9

A un incrocio tra due strade che forse nemmeno tutti i napoletani conoscono, ma se le ricorda benissimo: «Era all'angolo tra corso Europa e via Piave. E chi se lo dimentica più». Di quegli anni e di quel campione, Sorrentino ha ricordi condivisi e ricordi personali.

 

murales maradona napoli 2

Dei primi fa parte il clima di Napoli, «città che ha per indole stare sempre al centro dell'attenzione, e lui fece sì che l'attenzione fosse per qualcosa di positivo», e offrì ai napoletani un motivo per gioire, festeggiare, sognare un traguardo irraggiungibile da sempre.

 

murales maradona napoli 8

Ma della memoria collettiva fa soprattutto parte l'incanto di veder giocare Diego: «Fu chiaro da subito che avesse un altro passo, e questo lo pose in una posizione semidivina. Faceva cose che ancora non hanno una spiegazione».

 

maradona napoli juve

Il gol contro la Juventus su punizione dall'interno dell'area, per esempio. Un colpo che nessuna legge fisica riterrebbe possibile. «Quello è il più famoso, ma c'è anche altro. Ricordo certi pallonetti in cui la traiettoria non era quella di una parabola, ma il pallone saliva e poi scendeva prendendo la direzione della porta. Come se disegnasse due cateti di un triangolo».

 

maradona napoli juve

Condiviso è anche il ricordo della fisicità di Diego, «che pure lo rendeva mitico perché completamente in contrasto con la straordinarietà dei gesti», e quello della «dimensione tragica dell'uomo fuori dal campo», che però non condizionava il calciatore: «Per me la differenza è tra chi desta meraviglia e chi no. E Maradona ha sempre destato meraviglia».

 

murales maradona napoli 10

Ma nei ricordi personali neppure uno come l'argentino riesce a essere fonte di gioia, di entusiasmo, di festa. «In effetti me lo sono goduto davvero nei suoi primi anni a Napoli, quando ogni domenica andare allo stadio era una esperienza entusiasmante già prima di arrivarci. Scendevamo a piedi dal Vomero fino a Fuorigrotta, attraversando rigorosamente una scorciatoia di campagna. E lungo la strada passavamo a prendere una signora che di calcio non capiva niente ma avevamo eletto a nostro portafortuna, e quindi ogni volta doveva esserci anche lei con noi. È stato sempre così, dall'84 fino all'87».

 

murales maradona napoli 5

Ma non nel giorno dell'apoteosi, quel 10 maggio che segnò la vittoria del primo scudetto e una intera città si colorò di azzurro e di felicità. «I miei genitori erano morti da circa un mese. Non partecipai alla festa, in quel periodo non pensavo al Napoli né a Maradona». E neppure il secondo scudetto, quello della stagione 1989-90, lo avrebbe coinvolto più di tanto.

 

Paolo Sorrentino, ormai si sa, deve la vita a un incrocio del destino che ha a che fare proprio con la passione e la fede calcistica. Se non avesse già avuto in programma di seguire il Napoli in trasferta a Empoli, sarebbe andato con i genitori a Roccaraso, e probabilmente il monossido di carbonio sprigionatosi dal camino della casa di montagna avrebbe ucciso anche lui.

maradona festeggia il primo scudetto del napoli

 

Quella improvvisa tragedia segnò inevitabilmente sotto molti aspetti il percorso della sua esistenza e segnò anche la sua storia di tifoso. «Il Napoli era una cosa che condividevo soprattutto con mio padre. Senza più lui me ne allontanai. E poi lasciai la città, cambiai vita. E quindi nemmeno la vittoria del secondo scudetto la sentii con particolare intensità. Perciò sto ancora aspettando che il Napoli diventi per la terza volta campione d'Italia. Per goderne come avrei voluto tanti anni fa».

 

MARADONA E IL NAPOLI

Se accadrà, stavolta Diego Armando Maradona sarà soltanto il nome dello stadio che un tempo si chiamava San Paolo. Ma solo per gli almanacchi e gli annuari. Non per il cuore dei tifosi.

 

Non per il cuore del tifoso Paolo Sorrentino: «Maradona resta sempre, e il suo ricordo fa parte di quelli dai quali non si esce mai. In realtà nella vita si rincorre per anni l'età adulta e poi a un certo punto ci si ferma, ed è in quel momento che si ritorna puntualmente all'assillo del ricordo e al dolore per un passato che non c'è più. E la nostalgia di Maradona in fondo è proprio questo: ricordo di gioia e dolore che non ci sia più».

 

maradona ai tempi del napolipaolo sorrentino 1paolo sorrentino vince il leone d'argento 2paolo sorrentino 2paolo sorrentino vince il leone d'argento 1paolo sorrentino a venezia 4paolo sorrentinopaolo sorrentino nello stadio del napolipaolo sorrentinoE' STATA LA MANO DI DIOE' STATA LA MANO DI DIOpaolo sorrentino vince il leone d'argento 6

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…