pedofilia grosseto

INCHIESTA CHOC DELLA STAMPA BRITANNICA: AI PEDOFILI CONDANNATI BASTA POCO PER TORNARE A MOLESTARE - SCONTATA LA PENA, CAMBIANO NOME E CITTA' E RICOMINCIANO CON GLI ABUSI - I CASI SONO CENTINAIA: BEN LEWIS, CONDANNATO NEL 2016, E DI NUOVO ARRESTATO NEL 2020 CON IL NOME DI BEN DAVID - E L'INSEGNANTE DANIEL KING, CHE DOPO NOVE MESI DI CARCERE DIVENTA SAMUEL KINGE E COMMETTE GLI STESSI REATI - UNA DELLE IPOTESI E' RENDERE PIU' DIFFICILE IL CAMBIO DI COGNOME, MA NON TUTTI SONO D'ACCORDO...

Chiara Bruschi per "il Messaggero"

 

pedofilia 2

Un nuovo nome e una nuova identità, liberi di commettere nuovamente i reati di abuso su minori per i quali erano già stati condannati in passato. È questo il risultato di un'inchiesta della stampa britannica che ha rivelato come centinaia e centinaia di pedofili condannati, una volta scontata la pena, tornino a molestare i bambini con un escamotage burocratico relativamente semplice.

 

LE STORIE Ben Lewis, un ex insegnante di scuola primaria dell'Hertfordshire, è stato dichiarato colpevole nel 2016 per aver scattato immagini di abusi su minori. Dopo aver scontato la sua pena ha cambiato il suo nome in Ben David, ha ricevuto un nuovo passaporto e si è trasferito in Spagna dove ha lavorato come ragazzo alla pari con tre bambini, come insegnante di inglese in una scuola secondaria e nel 2019 come professore in una prestigiosa scuola di Madrid. È stato arrestato lo scorso anno su indicazione della polizia australiana che aveva trovato immagini nel dark web risalenti a lui - per aver nascosto delle telecamere nello spogliatoio delle alunne che hanno dai 4 agli 8 anni.

 

pedofilia 3

Daniel Kinge, insegnante di scuola primaria della contea di Warwickshire, è stato condannato nel 2005 per il possesso di immagini indecenti di bambini. Insieme alla pena di nove mesi in carcere gli viene proibito di lavorare con i minori a vita e viene iscritto al registro dei predatori sessuali per dieci anni. Decide invece di cambiare il suo nome in Samuel Kinge e commette nuovamente una lunga lista di simili reati nel Regno Unito. Di recente è finito in una maxi indagine di pedofilia in Belgio, che il procuratore ha descritto come «il caso più orribile che avesse mai visto».

 

pedofilia

Sono solo due dei casi eclatanti citati dal Times nella sua inchiesta. Sarebbero centinaia infatti le persone condannate per reati sessuali ai danni di minori invisibili al radar della giustizia attraverso una scorciatoia: nel Regno Unito è molto semplice cambiare il proprio nome - è sufficiente un atto unilaterale - e ottenere nuovi documenti, incluso il passaporto. Un escamotage che permette a chi è finito nell'elenco dei pregiudicati per questo tipo di reati di ritrovarsi con la fedina penale pulita e tornare a lavorare in ambienti che sarebbero altrimenti preclusi.

 

pedofilia

Chi ha commesso reati su minori è obbligato a notificare alla polizia se cambia nome o indirizzo e se non lo fa rischia cinque anni di carcere ma nello stesso tempo è molto difficile che venga rintracciato e soprattutto che la polizia se ne accorga. L'associazione Safeguarding Alliance ha reso noto che ben 913 persone registrate come sex offenders hanno fatto perdere le loro tracce tra il 2017 e il 2019.

 

Un problema noto da anni - Ian Huntley, responsabile dell'omicidio di due bambine, Holly Wells e Jessica Chapman nel 2002, aveva compiuto numerose molestie sessuali negli anni Novanta ma era riuscito a farsi assumere dalla scuola locale usando il nome immacolato di Ian Nixon - ma che fino a oggi non era mai stato affrontato.

 

pedofilia 1

L'APPELLO È stata Sarah Champion, parlamentare di Rotherham, a prendere in mano la situazione e a lanciare un appello bipartisan affinché il Governo si decida ad agire. «Sono stata particolarmente toccata dal caso di Della Wright - ha spiegato in una lettera al quotidiano britannico - il suo molestatore ha cambiato nome cinque volte da quando ha abusato di lei. E questo gli ha permesso di spostarsi di città in città e scappare così dalla giustizia. Quando il caso è arrivato finalmente in tribunale è riuscito a modificare nuovamente il suo nome e questo ha rallentato ulteriormente il suo processo causandole un ulteriore stress in un momento non certo facile. Il Governo analizzerà il problema per capire come risolvere la questione - ha aggiunto - La mia proposta è stata firmata da 41 membri del parlamento appartenenti a sette partiti diversi».

 

pedofilia 2

Tra le ipotesi per impedire che situazioni del genere continuino a verificarsi c'è quella di far sì che il cambio di nome diventi una pratica più complessa. Una strada che non trova tutti d'accordo. La parlamentare conservatrice Victoria Atkins, Sottosegretario di Stato che si occupa di questi temi, aveva già messo le mani avanti alcune settimane fa precisando di non voler togliere alla collettività un diritto avuto fino a ora, insistendo invece sulla necessità di perseguire chi lo utilizza per scopi illegali.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”