antonio catricala' catricala

UN CANCRO HA SPINTO CATRICALÀ AL SUICIDIO. IL CIVIL SERVANT SI E' SPARATO UN COLPO DI PISTOLA ALLA TESTA - L'EX SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO ED EX GARANTE DELL'ANTITRUST, 69 ANNI, E' STATO TROVATO MORTO NELLA SUA ABITAZIONE A ROMA, NEL QUARTIERE PARIOLI - A 24 ANNI VINSE IL CONCORSO IN MAGISTRATURA. A 30 HA RAPPRESENTATO IL GOVERNO NEL PROCESSO MORO. NEL 1982 E' DIVENTATO CONSIGLIERE DI STATO. DA VICEMINISTRO O SOTTOSEGRETARIO E' STATO MEMBRO DEI GOVERNI BERLUSCONI, MONTI ED ENRICO LETTA - LA PROCURA DI ROMA AVVIA INDAGINE

antonio catricala mario monti

(ANSA) - ROMA, 24 FEB - L'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell'Antitrust, Antonio Catricalà, è stato trovato morto nella sua abitazione a Roma, nel quartiere Parioli. Catricalà, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si sarebbe suicidato sparandosi un colpo di pistola. Sul posto è presente la Polizia e la Scientifica.

 

 

CATRICALÀ: PROCURA DI ROMA AVVIA INDAGINE

 (ANSA) - ROMA, 24 FEB - La Procura di Roma ha avviato un fascicolo di indagine in relazione al suicidio dell'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell'Antitrust, Antonio Catricalà che si è tolto la vita questa mattina nella sua abitazione. Il pm di turno Giovanni Battisti Bertolini si è recato in via Antonio Bertoloni nel quartiere Parioli.

 

CATRICALÀ, IL CIVIL SERVANT DAI MOLTI RUOLI 

antonio catricala

(ANSA) - ROMA, 24 FEB - Antonio Catricalà, nato a Catanzaro il 7 febbraio del 1952, è stato avvocato, magistrato,dirigente della pubblica amministrazione. Quindi politico. Tutti ruoli che ha mantenuto fino alla fine e che hanno caratterizzato la sua attività tanto da farlo definire,quasi trasversalmente, un civil servant "poliedrico" e sempre in servizio in ruoli di interesse pubblico. Ha iniziato i primi passi della sua attività, dopo la laurea in giurisprudenza, come avvocato cassazionista, è stato magistrato del Consiglio di Stato , presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.

 

antonio catricala (2)

E Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo di Mario Monti, nel 2011,per poi ricoprire il ruolo di Viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico con Enrico Letta. L'intercambiabilità tra ruoli politici e ruoli tecnico-manageriali è stata una sua costante. Il 30 giugno 2015 viene nominato presidente dell'OAM (Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi).

 

Il 20 aprile 2017 diventa presidente di Aeroporti di Roma, ruolo che ricopriva tutt'ora e nei giorni scorsi era stato nominato presidente dell'IGI (l'Istituto grandi infrastrutture). Allievo di uno dei massimi esperti di diritto privato, il professor Rescigno, Catricalà ha anche avuto una parentesi come professore all'Università degli studi di Roma Tor Vergata. È stato presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato dal 9 marzo 2005 al 16 novembre 2011.

 

Il 16 novembre 2011 il salto nella stanza dei bottoni del governo con la nomina a Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il 2 maggio 2013 viene nominato Viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico con il Ministro Flavio Zanonato nel Governo Letta con delega alle comunicazioni. Un civil servant apprezzato in modo particolare nel centrodestra.

 

antonio catricala

Tanto da essere candidato nel 2014 alla carica di giudice della Corte costituzionale in sostituzione del giudice Luigi Mazzella. Catricalà fu sostenuto direttamente da Silvio Berlusconi e Gianni Letta, superando la candidatura di un azzurro doc, quella dell'ex Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera e della Commissione d'inchiesta sul G8 di Genova Donato Bruno.

 

E le voci di un suo nuovo ruolo nel governo erano cominciate a circolare proprio pochi giorni fa, facendolo entrare nella rosa dei possibili sottosegretari a Palazzo Chigi, quando Sergio Mattarella conferì l'incarico a Mario Draghi di formare il nuovo Esecutivo.

 

ANTONIO CATRICALÀ

Da https://www.cinquantamila.it/

 

• Catanzaro 7 febbraio 1952. Giurista. Viceministro di Flavio Zanonato al Ministero dello Sviluppo economico del Governo Letta, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nei governo Monti e Berlusconi (2001). Presidente dell’Antitrust dal 2005 al 16 novembre 2011.

 

antonio catricala

• «“Sono figlio di un repubblicano e sono stato, in passato, di area laico socialista”, ha confessato un giorno al Corriere. (…) Calabrese di Catanzaro, è calabrese al punto da partecipare con orgoglio alla “Festa dei calabresi nel mondo” fianco a fianco con il calciatore del Milan Rino Gattuso» (Sergio Rizzo). Antonella Baccaro: «È il più meridionale del governo» [Antonella Baccaro, Cds 17/11].

 

• Laureato con lode in Legge a Roma, è nominato, dopo un concorso, assegnista universitario presso la prima cattedra di Diritto privato (Università La Sapienza di Roma – Facoltà giuridica). A 24 anni vince il concorso in magistratura e supera l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense. Vince i concorsi per procuratore dello Stato e, a 27 anni, per avvocato dello Stato.

 

antonio catricala fabrizio gandini

A 30 ha rappresentato il governo nel processo Moro; poi è diventato consigliere di Stato (1982). Presidente e componente di collegi amministrativi, ha collaborato con l’Ufficio legislativo della presidenza del Consiglio dei ministri ed è stato capo di gabinetto in diversi ministeri: nel 1994 alla Funzione pubblica con Giuliano Urbani (Berlusconi I) e poi con Franco Frattini (Dini); nel 1996 alle Comunicazioni con Antonio Maccanico (Prodi I); nel 1999 ancora alla Funzione pubblica con il ministro Angelo Piazza (D’Alema).

 

antonio catricala

È stato anche segretario generale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Ha attraversato negli ultimi anni da viceministro o sottosegretario alla Presidenza del Consiglio governi di tutti gli schieramenti, Berlusconi, Monti e adesso Letta: «Tecnicamente bravissimo, simpatico nei rapporti personali, in possesso di una rete di relazioni fittissima, Catricalà è riuscito in questi anni a risultare sempre affidabile per Silvio Berlusconi senza mai perdere la simpatia del centro-sinistra. Così nel 2001 B. lo vuole a palazzo Chigi come segretario generale della Presidenza del Consiglio.

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...