“CHI NEGA LA SHOAH E’ COME I CARNEFICI NAZISTI” - SE NE VA A 91 ANNI PIERO TERRACINA, TRA GLI ULTIMI SOPRAVVISSUTI DI AUSCHWITZ - DAGLI ANNI ‘80, HA DEDICATO LA VITA A RACCONTARE LA TRAGEDIA DELL’OLOCAUSTO. LA RISPOSTA A UN GIOVANE TEDESCO CHE GLI CHIESE DI PERDONARLO PER QUANTO SUBÌTO PER GLI ERRORI DEI FASCISTI TRA I QUALI SUO NONNO - LE PAROLE DI RUTH DUREGHELLO, PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ EBRAICA DI ROMA - VIDEO

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Carmen Plotino per corriere.it

 

È morto a Roma a 91 anni Piero Terracina, uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz. Ex dirigente d’azienda italiano, ultimo dei quattro figli di Giovanni Terracina e Lidia Ascoli, a partire dagli anni ottanta, ha svolto un’attività di testimonianza, affinché tali e simili orrori non si ripetano, partecipando a incontri in scuole, associazioni, università, con dedizione e grande generosità.

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Come quando rispose a un giovane tedesco che in un biglietto gli scrisse di perdonarlo per quanto subìto per gli errori dei fascisti tra i quali suo nonno: «L’importante è riconoscere e capire la lezione, qual è la via giusta e quale la sbagliata. Per dirla francamente non si è trattato di errori, ma di crimini. Le colpe dei nonni, però, non devono ricadere sui nipoti, come quelle dei padri sui figli».

 

La storia

Nato a Roma in una famiglia ebraica, nell’autunno del 1938, a causa dell’emanazione delle leggi razziali in Italia, fu espulso dalla scuola pubblica. Terracina proseguì gli studi nelle scuole ebraiche fino a che, dopo essere sfuggito al rastrellamento del 16 ottobre 1943, venne arrestato a Roma, il 7 aprile 1944, su segnalazione di un delatore (che in cambio ebbe dalle Ss con cui collaborava un compenso di 5.000 lire) con tutta la famiglia: i genitori, la sorella Anna, i fratelli Cesare e Leo, lo zio Amedeo, il nonno Leone David.

 

Detenuti per qualche giorno nel carcere di Roma di Regina Coeli, dopo una breve permanenza nel campo di Fossoli, il 17 maggio del ‘44 furono avviati alla deportazione. Degli otto componenti della sua famiglia Piero Terracina sarà l’unico a fare ritorno in Italia.

 

Baluardo della Memoria

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«La Comunità ebraica piange la scomparsa di un baluardo della Memoria - ha scritto in una nota Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma - Piero Terracina ha rappresentato il coraggio di voler ricordare, superando il dolore della sua famiglia sterminata e di quanto visto e subìto nell’inferno di Auschwitz, affinché tutti conoscessero l’orrore dei campi di sterminio nazisti. Oggi piangiamo un grande uomo e il nostro dolore dovrà trasformarsi in forza di volontà per non permettere ai negazionisti di far risorgere l’odio antisemita».

 

«Ti sia lieve quella terra Piero dove riposano le ceneri dei nostri cari»

Tanti i messaggi di cordoglio alla notizia della scomparsa di Terracina, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti promette che «le sue parole continueranno a vivere», mentre per il premier Giuseppe Conte, quanto fatto in questi anni da Terracina «è patrimonio per i giovani che ora va alimentato perché possa trasmettersi alle future generazioni». «Quella di Terracina è stata una testimonianza importante e cruciale degli orrori del nazifascismo, una testimonianza che nel tempo ha rafforzato la nostra memoria, dando una rilevante spinta culturale e civile», ha detto il capo politico del M5s e ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

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Anche la sindaca Virginia Raggi promette «di impegnarsi a trasmettere ai giovani la memoria dell’orrore nazifascista». Impegno condiviso con la presidente di Fdi Giorgia Meloni che scrive sui social un post a lui dedicato: «Racconteremo ai nostri figli e alle generazioni che verranno la sua storia, affinché gli orrori del passato non tornino mai più». «È morto Piero. L’unico compagno di #Auschwitz di mio padre che io abbia conosciuto direttamente, l’unico che sia sopravvissuto insieme a lui, che ha visto insieme a lui le stesse cose, le stesse marchiature da bestie, le stesse bastonate, lo stesso fumo, la stessa fame. Piero era un uomo affettuoso, dolce, con noi Fiano era colmo di baci e di abbracci.

 

Ha riempito generazioni di romani e non solo della verità dei suoi racconti - scrive in un post su Facebook il deputato dem Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera - Che la vita finisca lo sappiamo tutti, che finisca la memoria mi spezza il cuore, voi non capite quanto. Sono contento che papà non possa capire della tua scomparsa. Ti sia lieve quella terra Piero dove riposano le ceneri dei nostri cari ora che vi rincontrerete».

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