mafia clan nord italia

“I CLAN HANNO NECESSITÀ DI COLLOCARE I SOLDI LIQUIDI: APPROFITTERANNO DELLA CRISI” - IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA DE RAHO METTE IN GUARDIA DAI FUTURI PIANI DI BUSINESS DELLA CRIMINALITÀ: DAL PRESTITO DI DENARO LIQUIDO AGLI EVENTUALI FONDI EUROPEI, DALL’AIUTO ALLE AZIENDE IN DIFFICOLTÀ AI VIDEO DEI CAMORRISTI CHE SUI SOCIAL OFFRONO LA SPESA ALLE FAMIGLIE FINO ALLE NUOVE FORME DI SPACCIO - VIDEO

IL VIDEO

https://www.corriere.it/video-articoli/2020/04/02/procuratore-nazionale-antimafia-de-raho-clan-hanno-necessita-collocare-soldi-liquidi-ecco-come-si-approfitteranno-crisi/32d5de54-74c3-11ea-b9c4-182209d6cca4.shtml

 

Amalia De Simone per www.corriere.it

cafiero de raho foto di bacco

 

I manager delle mafie sono stati lungimiranti. Negli ultimi anni hanno investito molto nelle attività considerate di prima necessità e cioè quelle non fermate dal coronavirus. Settore agroalimentare, grande distribuzione, mercati ortofrutticoli e trasporto su gomma sono aree di grande interesse per camorra, ‘ndrangheta, cosa nostra e nuova mafia pugliese. E così anche in periodo di pandemia e “sospensione” dell’economia del paese, i clan ingrassano e attendono anche la ripresa per infiltrarsi nelle altre attività economiche ora ferme e che potrebbero trovarsi in difficoltà con lo stop forzato.

 

blitz contro camorra e ndrangheta roma

C’è uno studio coordinato dalla direzione nazionale antimafia, svolto dalle varie forze di polizia, che tende ad individuare i settori in cui le cosche orientano i loro investimenti riversando i fiumi di denaro liquido da riciclare, frutto delle varie attività illecite. Si tratta sempre più spesso di imprese legali e sempre in linea con le esigenze del momento. «Una buona parte del business collegato ai beni primari è stato da tempo occupato dalle mafie – spiega il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho – molte inchieste hanno dimostrato per esempio il controllo di importanti mercati all’ingrosso e di catene di distribuzione.

 

CAFIERO DE RAHO1

I clan hanno necessità di collocare i soldi liquidi ed è per questo che approfitteranno anche della crisi in cui potrebbero trovarsi le aziende in seguito al blocco delle attività dovute alla pandemia, per agire come se fossero delle vere e proprie banche, salvo poi controllarle del tutto e trasformare gli imprenditori, una volta titolari delle aziende stesse, in prestanomi». Questo avviene a livello “macro”, con la concessione del credito e invece sul territorio i clan agiscono per accaparrarsi il consenso della gente.

 

Il procuratore Cafiero di Raho parla addirittura di video diffusi sui social da parte di esponenti della camorra che offrono la spesa e i beni di prima necessità alle famiglie. La finta benevolenza serve per approfittarsi del disagio, delle diseguaglianze sociali e delle difficoltà delle persone. Serve ad asservire intere fette di territorio e conquistare manovalanza da impiegare nelle attività illecite soprattutto nello spaccio.

blitz contro camorra e ndrangheta roma

 

«C’è un mondo occulto che potrebbe intervenire al posto dello Stato. - dice Vincenzo Schiavo presidente di Confesercenti Campania - Se le istituzioni non intervengono immediatamente a sostegno delle aziende, l’ombra dell’illegalità avanzerà inesorabile sulle nostre attività. Il 50% delle imprese presenti sul nostro territorio rischia di fallire». Secondo Schiavo, quelle poste a sostegno delle imprese, sono misure incerte e incongrue.

camorra e social 2

 

Intanto anche a livello internazionale è alta la guardia contro le attività criminali e mafiose: la National Crime Agency ha lanciato l’allarme per ciò che riguarda le frodi online sulla vendita di prodotti fintamente miracolosi, per combattere le malattie e in particolare il covid 19, e il referente a Londra dell’associazione Libera, Davide Palmisano, riferisce di un’impennata dei furti di materiale sanitario come respiratori o mascherine di alta protezione, rivenduto negli spazi della darknet, spesso controllati proprio dalle organizzazioni criminali.

camorra e social 3

 

Quello che preoccupa le autorità di polizia italiane sono soprattutto i depositi di droga diffusi in tutta Europa: «Anche il traffico di stupefacenti con il lockdown ha sicuramente subito un rallentamento, ma non un arresto – spiega Cafiero de Raho - bastano anche poche navi che arrivano nei porti principali del Nord Europa per accumulare gli stupefacenti. Per quanto riguarda invece il commercio al dettaglio le piazze di spaccio sicuramente sono chiuse, ma i clan si sono inventati altri metodi per rifornire la loro clientela e quindi approfittano degli assembramenti consentiti come le file ai supermercati oppure in farmacia, o anche le consegne a domicilio da parte di finti rider».

mafia e bitcoin

 

Un altro aspetto che preoccupa è quello relativo alle frodi comunitarie: così come nel tempo i clan mafiosi sono riusciti ad approfittarsi dei grossi finanziamenti da parte dell’Unione Europea ad una serie di attività legate prevalentemente ai settori agricoli e alle energie rinnovabili, così è possibile che possano inserirsi nelle misure a sostegno delle attività economiche che l’Europa potrà prevedere.

 

«A farne le spese come sempre saranno gli imprenditori onesti che avranno la concorrenza sleale dei mafiosi invisibili – spiega il procuratore nazionale antimafia - Questo però non deve rendere il sistema di sostegno farraginoso ed eccessivamente burocraticizzato. La burocrazia potrebbe essere fatale all’economia del nostro paese in questo frangente. Piuttosto bisognerà esercitare dei controlli a monte, senza correre il rischio di bloccare lo sviluppo e quindi anche la forza lavoro e le risorse delle famiglie italiane».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…