coronavirus covid vaccino vaccinazion alberto mantovani

“I FARMACI CONTRO IL COVID? NON SONO UN ALIBI PER SFUGGIRE AL VACCINO” – L’IMMUNOLOGO ALBERTO MANTOVANI: “PENSARE ALLA QUARTA DOSE È PREMATURO, MA NON SAREBBE UN PROBLEMA FARE DEI RICHIAMI PERIODI. BISOGNA CAPIRE SE IL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO HA MEMORIZZATO LE INFORMAZIONI DELLE IMMUNIZZAZIONI GIÀ ESEGUITE E QUANTO QUESTA MEMORIA PUÒ DURARE. LA VARIANTE OMICRON? PER ORA ABBIAMO SOLO ANEDDOTI DALLA LINEA DEL FRONTE…”

Adriana Bazzi per il "Corriere della Sera"

 

alberto mantovani 1

Il nuovo Sars-CoV-2 non conosce confini e nemmeno sbarre: così è arrivato anche nelle carceri. Alberto Mantovani, immunologo, una delle voci più autorevoli del mondo scientifico internazionale, è reduce da un incontro con i detenuti delle casa circondariale di Bollate (Milano). «La domanda che mi ha posto, con competenza, un detenuto laureando in filosofia, è sul vaccino - dice Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto Humanitas di Milano e professore emerito dell'Humanitas University-. Eccola: "Ma si tratta di un vaccino sperimentale?"».

 

LA TERZA DOSE DEL VACCINO ANTI-COVID

E lei che cosa ha risposto?

«Che no, non è un vaccino sperimentale: ormai milioni di persone sono state vaccinate, nel mondo, con i preparati oggi disponibili, che si sono rivelati sicuri e capaci di contrastare anche le nuove varianti del nuovo coronavirus».

 

Risposte dettate dalla conoscenze scientifiche che si vanno via via accumulando. È così?

«Certo, ma in ogni caso sono rimasto molto colpito dal livello di interesse che ho percepito a Bollate».

 

alberto mantovani 2

La pandemia di Covid ha costituito una grande sfida per la ricerca scientifica. Se oggi abbiamo nuovi vaccini e farmaci lo si deve a studi partiti da lontano, magari in altri settori (per dire: il vaccino a mRna arriva dalle sperimentazioni sul cancro e gli antivirali devono un tributo alla ricerca che ha combattuto l'Hiv, il virus dell'Aids). A che punto siamo?

«Un anno e mezzo fa brancolavamo nel buio di fronte a un nemico nuovo. Adesso lo scenario è totalmente cambiato. Non soltanto abbiamo i vaccini, ma anche nuovi farmaci, che affiancano i "vecchi" rivelatisi efficaci, come il cortisone».

 

Quali?

«È in arrivo un nuovo antivirale, il molnupiravir, con il vantaggio che può essere preso per bocca (a differenza di un altro composto, il remdesivir che si inietta endovena) per combattere le prime fasi di malattia. Poi abbiamo gli anticorpi monoclonali, sempre per la malattia iniziale, e i nuovi inibitori delle citochine che contrastano le forme più gravi (quando compare la cosiddetta "tempesta citochinica" una grave infiammazione generalizzata che colpisce vari organi). L'obiettivo ora è trovare la terapia giusta per il paziente giusto al momento giusto. Attenzione, però...».

VACCINAZIONE CORONAVIRUS

 

A cosa?

«Tutti questi farmaci non devono essere un alibi per sfuggire al vaccino».

 

Vaccini, appunto. E la terza dose?

«È raccomandabile perché il virus e le sue varianti stanno circolando. Non sappiamo ancora bene come il nostro sistema immunitario, stimolato dai vaccini, stia reagendo al virus. L'invito è: allacciare le cinture di sicurezza. E per me, appassionato di calcio (interista, ndr ), è importante mettere in campo uno schema di gioco, per dire, contro il Barcellona che permetta anche di affrontare il Real Madrid (chi si intende di calcio capirà, ndr )».

 

E la quarta dose?

alberto mantovani

«Pensare alla quarta dose è prematuro. La scelta dipenderà da alcune valutazioni. La prima: capire se il nostro sistema immunitario ha memorizzato le informazioni dei vaccini già eseguiti. E se sì, seconda valutazione, quanto questa memoria può durare: al momento non possiamo fare previsioni. Fare la terza dose è un buon allenamento per rispondere a un'eventuale quarta dose, se necessaria. Ricordiamoci, ad esempio, che facciamo ogni anno il vaccino anti-influenzale e non sarebbe un problema fare richiami periodici anche per il Sars-CoV-2».

VARIANTE OMICRON

 

Un commento sul nuovo vaccino Novavax, molto atteso e in fase di approvazione, costruito con tecniche tradizionali che prevedono l'uso di frammenti del virus?

«Sarebbe un'arma in più, ma arriva un po' in ritardo ed è meno adattabile degli altri a nuove variazioni del virus».

 

Insomma la ricerca procede a piccoli passi, fra ipotesi e verifiche, che poi hanno un riscontro sul piano pratico...

«Fare ricerca è come scalare una montagna (Mantovani è anche un appassionato alpinista, ndr ): si deve fare passo dopo passo, ma sempre in sicurezza».

 

alberto mantovani 8

E la nuova variante Omicron?

«Al momento conosciamo soltanto aneddoti dalla linea del fronte (cioè dal Sud Africa, dove si dice sia comparsa per la prima volta, ndr ). Occorre un po' di tempo per capire che cosa succederà nei vari Paesi, che hanno storie diverse».

 

La ricerca scientifica ha risposto alla grande a questa emergenza. Ma non ha penalizzato altri settori, così come l'assistenza sanitaria ha trascurato pazienti non-Covid in questi ultimi mesi?

«Forse sì, ma questa situazione ha portato anche a nuove aperture. Mai come in questa occasione ho avuto modo di comunicare con scienziati di tutto il mondo: è un presupposto per un nuovo modo di fare ricerca insieme».

Covid Sudafrica 4

 

Covid-19 ha anche cambiato le modalità di pubblicazione delle ricerche nella letteratura scientifica, che è considerata la fonte primaria di informazione, anche per i media. Oggi si pubblica su piattaforme, tipo medRxiv, prima della revisione degli studi da parte di esperti. Tutto questo non genera confusione anche nelle notizie che arrivano al pubblico?

«Non ho mai pubblicato su queste piattaforme prima, ma negli ultimi due anni sì. Il vantaggio è che si condividono, in tempo reale, informazioni che possono cambiare, rapidamente, le politiche sanitarie a favore dei pazienti. Poi c'è il rovescio della medaglia, che deve fare i conti persino con le riviste "pirata" che diffondono lavori non certificati, solo per business».

 

Quali?

alberto mantovani 4

«Ecco un esempio. Un piccolo studio francese ha sdoganato l'uso dell'idrossiclorochina (il farmaco antimalarico propagandato anche da Donald Trump, ndr ) nella cura di Covid (rivelatosi un bluff). E ancora: una meta-analisi sull'ivermectina, una molecola anti-vermi, l'ha spacciata per cura anti-Covid, ma senza dimostrazioni di reale efficacia. Pattume su pattume».

alberto mantovani 1alberto mantovani 6vaccino covidVaccino Covidalberto mantovani 2

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)