luca cavazza

“FATTANZA” IN ABBONDANZA – L’INCHIESTA SUI FESTINI DI VILLA INFERNO CON DROGA E MINORENNI, PARLA LA 17ENNE: "ERO SCHIAVA DELLA COCA NON RIUSCIVO A DIRE NO" - NELLO SMARTPHONE DELLA RAGAZZA TROVATE CENTINAIA DI FOTO E MESSAGGI HARD: “CHI PORTA LA BAMBA STASERA?”, “VIENI IN TAXI? FAI UN POMPINO PURE AL TASSISTA” - C'È L'HOTEL DI LUSSO DOVE UNA SERA SI VA A "PIPPARE", LA CASA DELL'AVVOCATO CHE RICEVE LA POLVERE NELLA BUCA DELLE LETTERE – L’EX CANDIDATO DELLA LEGA AI DOMICILIARI: BUGIE, MI MASSACRANO PERCHE’ SONO UN EX DEL CARROCCIO

Rosario Di Raimondo per “la Repubblica”

luca cavazza

 

C'è un grappolo di case alla periferia di Bologna, dove i portici sono lontani e la città diventa campagna. Nelle sere d'inverno una mamma vedeva la figlia attraversare il giardino, uscire dal cancello, sparire nel nulla.

 

Per un giorno, due giorni, settimane. L'angoscia diventava paura per quei giri che lei non capiva, per quegli amici di cui forse orecchiava i nomi ma non le storie. Poi le denunce ai carabinieri, «non torna a casa da un mese», «è rientrata completamente fatta di coca» e quel giorno di marzo quando, dopo averle tolto il cellulare, la figlia ha perso la testa. Telefonate al 112, sirene, urla. Il ricovero in psichiatria.

festini con minorenni

 

Nello smartphone i periti della procura hanno trovato di tutto: centinaia di foto erotiche di uomini e donne scattate in diversi luoghi. E messaggi: «Oggi facciamo serata», «Chi porta la bamba stasera?», «Posso venire con un'amica?». «Vieni in taxi? Fai un p... pure al tassista». Questa storia parte da un giardino che una ragazza di 17 anni si lascia alle spalle quando nella sua vita entrano protagonisti e luoghi che la trascinano a fondo.

 

Sesso in cambio di coca è l'anima dell'inchiesta dei carabinieri, coordinati dal pm Stefano Dambruoso, che vede oggi tre persone arrestate e cinque indagate. E non c'è solo "Villa Inferno", la villetta sui colli tra Pianoro e Rastignano teatro di orge e "fattanze". C'è l'hotel di lusso dove una sera si va a "pippare", la casa dell'avvocato che riceve la polvere nella buca delle lettere, i bar delle zone "bene" dove, racconta la giovane, c'è sempre qualcuno che ha la roba buona. Luca Cavazza, ex candidato della Lega, è per i pm uno dei protagonisti.

luca cavazza

 

 La 17enne lo conosce al PalaDozza, tempio del basket cittadino. Lei è affascinata da quel capo ultrà che tifa Virtus e che il 12 ottobre 2019 le apre le porte di "Villa Inferno", l'abitazione dell'imprenditore (oggi in carcere) Davide Bacci. «Appena arrivati a casa di Bacci ho visto che c'erano una decina di persone tra ragazzi e ragazze che stavano pippando». Lei si apparta in una stanza con una donna, Bacci entra con gli amici «e ha cominciato a filmarci».

 

Video che verranno diffusi. Poi giù, nella sauna, «lì ricordo di aver avuto un rapporto sessuale con lui che non sono riuscita a negare anche perché ero in casa sua dove avevo assunto gratuitamente parecchia coca».

 

Cavazza, dice, «mi utilizzava per accedere a delle feste dove si sarebbe consumata coca, per assumerne lui gratuitamente e poi offrire me per attività sessuale di gruppo, io accettavo perché volevo la coca». È l'ultrà a presentarla a un avvocato, indagato, con cui «ho subito cominciato a uscire sia perché mi procurava della droga da consumare insieme sia perché mi trovavo bene a casa sua», sempre molto frequentata da quelli del giro della curva.

 

luca cavazza

 «Diceva di volermi bene», racconta ancora la giovane di uno degli indagati con cui era andata a letto. Le era stato presentato da una donna che da lui comprava la coca. Una sera la porta in un noto hotel del centro della città per una riga finché il portiere non invita tutti ad andarsene perché c'è una minore in camera. La festa continua in casa dell'uomo. Che a marzo 2020 diffonde le sue foto seminuda su un sito porno e durante un rapporto sessuale, ripreso in videochiamata, «aveva assunto atteggiamenti violenti».

 

La serata finisce con lividi, escoriazioni, graffi. In otto sono indagati a vario titolo per induzione alla prostituzione minorile e spaccio. «Sono stato massacrato perché sono un ex della Lega. Ma io non ho mai costretto nessuno a fare nulla, nessuna violenza fisica o psicologica, non ho mai promesso soldi o cocaina», ha confidato Cavazza al suo legale Massimiliano Bacillieri, che lo descrive come una persona distrutta, a pezzi, ma pronta a reagire per difendersi: «Bugie, sono bugie indimostrabili e chi le ha dette dovrà risponderne». Roberto D'Errico e Giovanni Voltarella sono i legali di Bacci, il proprietario della villa, che ieri è stato interrogato e si è avvalso della facoltà di non rispondere.

 

COCAINA

«I processi si fanno nei luoghi opportuni che sono le aule di giustizia - dicono i difensori - Le incolpazioni sono serie e gravi ma occorre tenere presente che dentro un contesto di eventuale censura morale bisogna cogliere quanto c'è di giuridico o di antigiuridico». Aggiungono che il loro assistito, come gli altri, «possono non aver percepito la minore età, in una ragazza fisicamente strutturata e, vista la libertà con cui si muoveva, poteva forse apparire più emancipata della sua età effettiva». A chilometri di distanza da "Villa Inferno", in una casetta lontana dai portici, una madre che ha visto troppo, volta le spalle al cancello e torna in casa. Quello che aveva da dire lo ha raccontato ai carabinieri.

cocaina

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?