galliani berlusconi

“HO TEMUTO DI MORIRE, SONO STATI I DIECI GIORNI PIÙ LUNGHI DELLA MIA VITA” – ADRIANO GALLANI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA CON IL COVID: “NON VEDEVO NULLA, AVEVO DAVANTI A ME SOLO UN MURO. IL REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA NON HA FINESTRE. ALL’INTERNO CI SONO SOLO LETTI” – “BERLUSCONI MI SCRIVEVA CONTINUAMENTE, ERA PREOCCUPATO PER ME” – “LA PRIMA COSA CHE FARÒ? CON PIERFERDINANDO CASINI ABBIAMO PRESO UN IMPEGNO UFFICIALE: CI RECHEREMO AL SANTUARIO DELLA MADONNA DI SAN LUCA A PREGARE…”

 

ADRIANO GALLIANI PIERFERDINANDO CASINI

Giuseppe Alberto Falci per www.corriere.it

 

«Ho temuto di morire e ho perso dieci chili. Ho compreso che nella vita la cosa più importante è la salute». Adriano Galliani è ancora affaticato dalla lunga convalescenza, dai giorni in terapia intensiva. La malattia, il Covid, è stata la partita più difficile della sua vita. Il senatore di Forza Italia, amministratore delegato del Milan di Silvio Berlusconi che ha scalato il mondo e vinto qualsiasi coppa, racconta al Corriere la difficile battaglia.

 

Senatore, come si sente adesso?

«Molto, molto meglio».

ADRIANO GALLIANI

 

Quanto è durato l’incubo Covid?

«Da domenica 7 marzo al 17 sono stato in terapia intensiva. I dieci giorni più lunghi della mia vita. È vero, è stato un incubo».

 

Cosa ricorda di quei momenti?

«Non vedevo nulla, avevo davanti a me solo un muro. Il reparto di terapia intensiva non ha finestre. All’interno ci sono solo letti. Pensi che non c’è nemmeno il bagno».

 

Ha avuto paura?

coronavirus il reparto di terapia intensiva del sant'orsola di bologna

«Le dico con molta franchezza che ho temuto di morire. Insomma, non è stata una passeggiata di salute. Aggiunga un altro elemento: soffro di claustrofobia. L’ascensore mi dà ansia. Pensi allora cosa possa essere per un claustrofobico non vedere la luce per dieci giorni? Detto questo, mi faccia ringraziare i meravigliosi infermieri, medici. Al San Raffaele ho trovato una umanità pazzesca».

 

Come è stato il trasferimento in reparto?

«Il 17 marzo sono risultato negativo. Sospiro di sollievo. Trasferimento immediato in reparto. Le confesso una cosa».

berlusconi galliani

 

Prego.

«Per il calcio e per il mio lavoro ho girato il mondo e ho avuto la migliore sorte di andare negli alberghi di lusso. Eppure una volta entrato in un reparto normale mi sono subito detto: “Non c’è Four Season che tenga. Questo è il posto più bello della mia vita”».

 

Come trascorreva le giornate?

«Stavo ore a guardare il cielo e già questo mi riempiva il cuore. Un’altra vita. Certo, restavano le punture, l’aerosol, i fastidi, ma vedevo il cielo».

 

Avere visto la morte davanti agli occhi cosa le fa dire?

«Che questa esperienza ha cambiato la mia psiche. La salute è l’unica cosa che conta nella vita».

 

Chi le è stato più vicino?

«Silvio Berlusconi e la mia famiglia».

silvio berlusconi e adriano galliani

 

Cosa le diceva in quelle ore tremende il Cavaliere, un altro che ha combattuto e superato Covid?

«Mi scriveva continuamente, mi mostrava il suo affetto, era preoccupato per me. Vedevo le sue chiamate anche quando non potevo rispondere per la stanchezza».

 

Possiamo sapere cosa le scriveva?

«Amore, amore, amore. La mia storia con Berlusconi nasce il 1 novembre del 1979 quando sono stato invitato a casa del presidente. Lo posso dire una cosa: ho vissuto tre delle quattro vite di Silvio Berlusconi.

 

coronavirus il reparto di terapia intensiva del sant'orsola di bologna

Non sono stato al suo fianco solo nella vita da costruttore. Poi ci sono sempre stato. Quando ha deciso di primeggiare nel settore della televisione ero con lui. E poi ancora nel mondo del calcio.

 

Un giorno, era ancora al Monza, e mi dice così: “Vogliamo portare il Milan in cima al mondo?”. In tre anni abbiamo vinto la Coppa Intercontinentale. Per non parlare della politica. Nell’autunno del 1993 decide di scendere in campo per salvare il Paese dalla gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto. Il 28 marzo del 1994 è a Palazzo Chigi. E io sono sempre lì».

 

Senatore, adesso dove si trova?

ADRIANO GALLIANI

«Da ieri sono nella mia casa a Milano. Stamane quando mi sono svegliato ho provato una gioia infinita».

 

Ovvero?

«La mia prima doccia dopo tre settimane. Lei dirà: “Ma Galliani è scemo?”. Dopo aver visto la morte si apprezzano anche le cose più banali».

 

Cosa le hanno detto i medici?

«Che ci vorrà un mese circa per riprendersi definitivamente. Ho perso dieci kg perché in quei maledetti giorni non riuscivo nemmeno a mangiare una polpetta».

 

 

coronavirus il reparto di terapia intensiva del sant'orsola di bologna 2

Qual è la prima cosa che vorrà fare?

«Con Pierferdinando Casini, che ha avuto come me il Covid, abbiamo preso un impegno ufficiale: ci recheremo al Santuario della Madonna di San Luca. Andremo lì a pregare».

 

Quanto le è mancato il calcio?

«Tanto. È la mia grande passione».

 

galliani

Ha comunque seguito l’evoluzione del campionato di serie A e B?

«Sì, ma sempre e solo attraverso la piattaforma livescore».

 

Non ha visto partite?

«Avevo l’angoscia che nel corso di un match potessero parlare dei decessi, della pandemia».

LOTITO E GALLIANI

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...