franco locatelli vaccino

“L’ARRIVO DEL VACCINO? NON SARÀ UN LIBERI TUTTI” – FRANCO LOCATELLI, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITÀ, SPEGNE I BOLLORI DI CHI PENSA CHE SIAMO FUORI DAL TUNNEL: “NON TORNEREMO A UNA VITA NORMALE PRIMA DI SETTEMBRE E DOBBIAMO USARE LE MASCHERINE FINO ALL’ESTATE. CHI VERRÀ VACCINATO NON DOVRÀ SENTIRSI AL SICURO DOPO LA PRIMA DOSE E NON CONOSCIAMO ANCORA LA DURATA DELLA COPERTURA” – “OBIETTIVO? 140MILA INIEZIONI AL GIORNO…”

Mauro Evangelisti per "Il Messaggero"

 

locatelli

«Una giornata storica. Ma sarà necessario mantenere le misure di precauzione e distanziamento. Vaccineremo il 70% degli italiani entro la fine dell'estate. L'obiettivo, a regime, è di 140mila vaccinazioni al giorno». Il professor Franco Locatelli, direttore di Onco-Ematologia e Terapia Cellulare e Genica al Bambino Gesù di Roma, è presidente del Consiglio Superiore di Sanità.

 

Da componente del Comitato tecnico scientifico per mesi ha rassicurato gli italiani, senza mai nascondere la gravità della situazione in questa battaglia contro Sars-CoV-2. Non cela la sua emozione di fronte all'inizio della vaccinazione in Italia e in Europa. È giusto parlare di giornata storica?

«Non si può che definirla in questo modo. Inizia per il Paese e per tutto il continente una prospettiva in grado di emanciparci da una situazione che ci ha condizionato nel 2020 e che purtroppo ha fatto perdere la vita a tanti connazionali. Questa giornata va salutata con gioia e soddisfazione, ma questo grande successo della medicina non deve essere mal interpretato come un è finito tutto e possiamo abbandonare la responsabilità nei comportamenti. Sarà una sorta di progressivo recupero di una immunità diffusa che ci permetterà di riprendere le nostre attività ordinarie».

VACCINO PFIZER 1

 

Si aspettava un vaccino così presto? Possiamo fidarci?

«Siamo andati al di là di ogni più rosea aspettativa. Sarei stato contentissimo anche se avessimo avuto il vaccino nei primi mesi del 2021. Quando io ipotizzai il regalo di Natale ci fu qualche sorrisetto ironico. Siamo felici di avere avuto un'anticipazione dei tempi, grazie a uno sforzo mai visto nella storia dell'umanità, a investimenti economici, di tempo, energia, risorse da parte dei più affidabili e performanti gruppi di ricerca. Anche le agenzie regolatorie hanno eliminato i tempi burocratici rendendo l'approvazione più veloce rispetto al solito, ma senza deflettere minimamente dai loro compito, per garantire tutti i passaggi che servono per rendere disponibile un vaccino. E senza che ci sia nulla da temere rispetto alla sicurezza».

 

VACCINO PFIZER

Al Messaggero l'assessore laziale alla Salute, Alessio D'Amato, ha spiegato: sarà un giorno importante, però sono preoccupato perché ancora non sappiamo quando arriverà un numero sufficiente di vaccini.

«Proviamo a dare delle cifre per rassicurare i lettori del suo giornale, ma anche il Paese: nel primo trimestre del 2021 saranno disponibili 10 milioni di vaccini di Pfizer-BioNTech e Moderna. C'è una ben avviata negoziazione condotta dal commissario Arcuri e dal ministro Speranza per avere dosi addizionali già in quel trimestre. Ma comunque con 10 milioni di dosi potremo vaccinare 5 milioni di persone. Inoltre avremo ulteriori dosi quando saranno approvate, da parte di Ema, altre piattaforme vaccinali».

 

FRANCO LOCATELLI

L'Italia e l'Ue hanno investito molto sul vaccino di AstraZeneca che non richiede la catena del freddo e dunque è più semplice da somministrare. Quando ci sarà il responso di Ema?

«Non c'è una data, ci sono stati ritardi per alcuni studi aggiuntivi. Ma arriverà. E si sta sviluppando anche un vaccino italiano da parte di ReiThera, Ministero della Ricerca, Regione Lazio e Spallanzani: si è conclusa la fase 1 dello studio e l'esito è promettente, ha un profilo di sicurezza ottimo e i dati di risposta immunitaria sono addirittura superiori a quelli che si vedono nei soggetti infettati da Sars-CoV-2 senza differenza tra giovani e anziani. Possiamo guardare con prospettiva di fiducia alla fase 2/3. È ragionevole ipotizzare, alla fine dell'estate, la richiesta di autorizzazione. Ed Ema potrebbe rispondere rapidamente».

 

Non è stato un errore puntare su AstraZeneca, Sanofi e Johnson&Johnson?

ASTRAZENECA

«Nei prossimi 9 mesi Pfizer ha promesso 27 milioni di dosi, altri 10,8 Moderna. Inoltre, si sta lavorando per avere dosi addizionali. Abbiamo investito su sei diverse piattaforme vaccinali per non farci trovare scoperti. In totale, il numero di dosi che devono arrivare nel Paese sono 200 milioni, sufficienti per 100 milioni di persone quando in Italia siamo 60 milioni».

 

Quando raggiungeremo la vaccinazione di almeno il 70% degli italiani, tale da garantirci una immunità diffusa?

«Per fine estate-inizio autunno dovremmo esserci. Va sottolineata la ponderosità dello sforzo: prendiamo 42 milioni di italiani come il target da immunizzare, il famoso 70% per l'immunità di gregge. Dividiamoli per 10 mesi, sono 4,2 milioni al mese. Vale a dire 140mila vaccinazioni al giorno. Un numero enorme».

vaccino pfizer

 

Ce la possiamo fare?

«Sì. Ovviamente si andrà progressivamente a regime. Altri vaccini non richiedono la catena del freddo necessaria per Pfizer e lo sforzo logistico sarà meno significativo. Aggiungo: ricordiamoci che la copertura immunitaria la si ottiene al settimo giorno dopo la seconda dose che va somministrata 21 giorni dopo la prima. Dunque, chi verrà vaccinato non dovrà sentirsi al sicuro dopo la prima dose. Non conosciamo ancora la durata della copertura, che comunque sarà di diversi mesi».

 

IL PROFESSOR FRANCO LOCATELLI

In primavera però potremmo avere già protetto le categorie più a rischio?

«Lo dico in un altro modo: dopo i primi 10-15 milioni di italiani vaccinati avremo già un impatto sulla curva di diffusione del virus. E lo vedremo a metà-fine maggio. Se vogliamo rivivere determinati momenti socialmente gradevoli come andare ai concerti, allo stadio, nei teatri, nei cinema, non abbiamo alternativa alla vaccinazione».

 

Quando torneremo a una vita normale?

«Forse anche prima di settembre, ma non tanto prima. Dipende da tre variabili: la disponibilità dei vaccini, la messa a punto della macchina organizzativa, ma anche la scelta di ognuno di noi di vaccinarsi. Fino a primavera-estate dovremo continuare usare mascherine e rispettare delle limitazioni. E per favore non diffondiamo la paura che la cosiddetta variante inglese e altre varianti possano compromettere la validità del vaccino. Non è così».

il furgoncino del vaccino 6

 

Lei si vaccinerà?

«Appena possibile. Quando il vaccino arriverà all'Ospedale Bambino Gesù, un minuto dopo lo farò. Per il personale sanitario è una sorta di dovere deontologico, per prendersi carico di chi ti affida il bene più prezioso, la sua salute».

PROFESSOR FRANCO LOCATELLIil furgoncino del vaccino 2il furgoncino del vaccino 3VACCINO PFIZER 1il furgoncino del vaccino 8presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...