grande nave urta battello

“UN’IMMONDA SCHIFEZZA” – LA FURIA DEL GOVERNATORE DEL VENETO ZAIA DOPO CHE UN GIGANTE DELLE CROCIERE HA TRAVOLTO A VENEZIA UN BATTELLO – IL SINDACO BRUGNARO: ”NON È PIÙ PENSABILE CHE NEL CANALE DELLA GIUDECCA DEBBANO PASSARE LE GRANDI NAVI” – PESANO ANNI DI DECISIONI MANCATE, STELLA: “IL TORMENTONE SULLE GRANDI NAVI DA CROCIERA È DIVENTATO INSOPPORTABILE. E NON È POSSIBILE CHE VENGA RIMESSO IN DISCUSSIONE AD OGNI CAMBIO DI GOVERNO” – VIDEO

 

 

Gian Antonio Stella per il “Corriere della sera”

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello i turisti cercano di scappare 3

 

E se succede a Venezia? «Uffa!», sbuffavano fino a ieri mattina i sostenitori delle Grandi Navi. E attaccavano a snocciolare contro i soliti gufi una miriade di dati, calcoli, portolani, algoritmi, sigle imperscrutabili di strumentazioni spaziali che mai e poi mai avrebbero consentito un incidente nel canale della Giudecca eccetera eccetera... È successo davvero.

E tutte le chiacchiere sono state spazzate via.

Erano le 8:34. Entrata dalla bocca di porto di San Nicolò e diretta verso la Marittima, la nave da crociera «Msc Opera» procedeva lungo il canale veneziano a 5,3 nodi. Tanti, come dimostrerà la cronaca. Una velocità solo un po' più bassa di quella prescritta negli anni Trenta del Novecento quando i bastimenti non erano palazzoni immensi alti quanto il campanile dei Frari, il secondo di Venezia dopo San Marco.

 

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello i turisti cercano di scappare

Di colpo, su quel bestione bianco da 65.000 tonnellate lungo 275 metri, largo 32 e capace di trasportare circa 2.679 ospiti e 728 uomini e donne dell' equipaggio, c' è un blackout ai comandi. Un blackout inspiegabile. E la nave affidata alla guida di un rimorchiatore davanti e uno dietro della flottiglia di Rimorchiatori Riuniti Panfido, fondata tanti anni fa in Venezuela da due emigrati italiani che fecero fortuna, diventa ingovernabile. Peggio: a dispetto di ogni schema, la grande nave accelera. E dopo esser passata davanti alla Madonna della Salute ai cinque nodi che dicevamo, accelera e accelera in poche centinaia di metri fino a quasi sette nodi.

 

«Mi sono accorto che aumentava la velocità tirando a dritta verso San Basilio e il pontile dei vaporetti dove c' era molta gente e ho cominciato a tirare e tirare per raddrizzarla verso il centro del canale», racconta Andrea Ruaro, triestino, ventun anni di esperienza in laguna, il pilota del rimorchiatore Angelina che stava davanti, «Per quanto spingessimo i motori al massimo, però, non ce la facevamo. Era proprio impossibile».

 

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello i turisti cercano di scappare 1

È fermo lì, in banchina, un «lancione» turistico che in quel momento sta accogliendo i passeggeri a bordo, la «River Countess». Quello che succede è nei video ripresi da varie persone che stavano nei dintorni con il telefonino acceso. La grande nave da crociera ormai cieca ad ogni comando, mentre l' altro rimorchiatore alle spalle cerca di rallentarla, piomba a poppa del «lancione», lo copre in parte decapitando il ponte superiore, si infila fra questa e la banchina staccandola all' ormeggio e trascinandosela avanti con un' ancora gigantesca infilata nel fianco.

 

Ambulanze, Vigili del fuoco, carabinieri, poliziotti, vigili urbani. Un caos indescrivibile. Il cozzo è stato così forte che tutti si chiedono sgomenti quale possa essere il bilancio.

Minuti febbrili a controllare le due navi, la banchina, eventuali passeggeri scaraventati in acqua. Cinque feriti, pare. Nessun morto.

Grazie a Dio. E mentre i soccorsi si mettono febbrilmente in moto, cominciano a grandinare i commenti.

 

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello 2

Il sindaco Luigi Brugnaro tuona: «È l' ennesima dimostrazione che non è più pensabile che nel canale della Giudecca debbano passare le grandi navi. Lo diciamo da otto anni, e chiediamo immediatamente l' apertura del Vittorio Emanuele». Il governatore Luca Zaia, che già aveva detto la sua («È un' immonda schifezza, il problema va risolto: c' è un decreto che è chiaro e che dobbiamo applicare») ai tempi delle prime polemiche seguite dal divieto d' ingresso - poi aggirato - alle imbarcazioni superiori alle 40mila tonnellate imposto dal governo di Mario Monti, insiste: le grandi navi da lì vanno tolte. Ecco anche Danilo Toninelli: «Il Comitatone aveva partorito e analizzato tredici diversi progetti, noi li abbiamo ridotti facendo sintesi con tre: Chioggia, San Nicola e Malamocco...».

 

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello 3

Riemergono le fratture. Istantanee. Fatta la tara alla consueta gaffe toninelliana («San Nicola» invece di San Nicolò...) e l' accenno a Chioggia, unica città grillina del circondario, le tre le soluzioni prospettate come una magica rosa dal ministro dei Trasporti sono infatti da anni e anni al centro di discussioni accese e di non facile uscita. Contestate più o meno tutte dai promotori del comitato «No grandi navi», da anni in guerra contro il viavai dei giganteschi alberghi semoventi da crociera e ieri riuniti subito a San Basilio per una manifestazione di protesta.

 

Ironizza Matteo Salvini: «Mi risulta che una soluzione per evitare problemi come quello dell' incidente tra le navi a Venezia era stata elaborata già dall' anno scorso, con l' allargamento di un canale e una parte delle navi a Porto Marghera, ma tutto ciò è bloccato da mesi perché è arrivato un no da un ministero romano, e non è un ministero della Lega».

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello i turisti cercano di scappare 2

 

Al di là delle posizioni di principio di chi contesta come Italia Nostra e gli ambientalisti di mezzo mondo la stessa filosofia di piegare una città gentile e fragile come Venezia alla logica di un turismo di massa sempre più invasivo, ingordo e volgare, le obiezioni a questo o quel progetto per aprire alle Grandi Navi un percorso diverso da quello della Giudecca, non sono affatto capricci buttati lì a casaccio.

 

La riapertura del «Vittorio Emanuele», per dire, spaventa quanti temono che l' allargamento e lo scavo fino a undici metri del canale possa portare dentro altra acqua dal mare rendendo sempre più costose e forse inutili le paratie del Mose. Vale la pena? Mah...

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello 1

Su un punto sono tutti d' accordo: il tormentone sulle grandi navi da crociera e sul percorso per farle entrare in laguna è diventato ormai insopportabile. E non è possibile che venga rimesso in discussione ad ogni cambio di governo. Chi deve decidere decida.

Purché non tenga conto solo del business.

 

Come se la conservazione della nostra città più bella e delicata venisse dopo.

Vada come vada, l' incidente di ieri, così spettacolare e traumatico, nel cuore di Venezia, la fa finita una volta per tutte con una tesi spacciata per un dogma. L' idea che la tecnologia possa metterci al riparo da ogni rischio.

 

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello 4

Non è così. Non in ambienti fragili come la laguna. È stato un «problema tecnico», dice un comunicato di Msc. Ci dobbiamo accontentare? E fidarci ancora di chi, come fece l' allora soprintendente di Venezia Renata Codello sosteneva che c' era da star tranquilli e che «nessuna nave entra nel canale della Giudecca con i motori accesi perché viene trascinata dai rimorchiatori e quindi la sua mole non crea una serie di fenomeni meccanici in profondità»?

 

Quando l' ammiraglio Felicio Angrisano lasciò al successore il comando della capitaneria di porto di Genova, disse: «Lascio uno scalo sicuro, affidabile, funzionale». Il più possibile, precisò: «L' unica sicurezza a prova di bomba, per un porto, è non fare entrare nessuna nave...». È una questione di buon senso, però. Ne abbiamo ancora?

venezia incidente tra una nave da crociera e un battello 7venezia incidente tra una nave da crociera e un battello 8grande nave urta battello venezia incidente tra una nave da crociera e un battello 6grande nave urta battello grande nave urta battello venezia incidente tra una nave da crociera e un battello 5

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…