fabrizio piscitelli diabolik

“SE LO AVESSERO ARRESTATO, MIO FIGLIO SAREBBE ANCORA VIVO” – LA LETTERA DELLA MAMMA DI DIABOLIK AL PM PRESTIPINO – RIPERCORRENDO LA PREGRESSA SITUAZIONE PENALE DI MIO FIGLIO, NON RIESCO A CONIUGARE QUESTA GRANDEZZA CRIMINALE CON LA SUA MORTE DA UOMO LIBERO. ANCHE SENZA DI LUI ROMA RESTA UN FAR WEST – E SUL FUNERALE DEL FIGLIO…

Giuseppe Scarpa per ''Il Messaggero''

 

diabolik

«Ripercorrendo la pregressa situazione penale di mio figlio, non riesco a coniugare questa grandezza criminale con la sua morte da uomo libero, né riesco a comprendere come le certezze attraverso le quali viene delineato tale spessore non abbiamo comportato il suo arresto prima della sua tragica scomparsa. Se così fosse andata, oggi ve ne sarei stata grata!».

 

Lo scrive in una lettera affidata all'Adnkronos e indirizzata al procuratore facente funzioni di Roma Michele Prestipino la madre di Fabrizio Piscitelli, il boss e ultras della Lazio freddato con un colpo di pistola alla nuca il 7 agosto scorso al parco degli Acquedotti di Roma. Missiva che, sino a ieri, il magistrato non aveva comunque ricevuto.

 

LE RICHIESTE

fabrizio piscitelli foto mezzelani gmt003

Nella lettera la madre di Diabolik ringrazia il procuratore «per aver ricordato» nel corso dell'audizione in commissione Antimafia, «l'impegno profuso sinora nelle indagini per l'omicidio di mio figlio» auspicando che «la barbarie della sua uccisione acquisti la dovuta visibilità nei termini più appropriati senza ricorrere a strumentalizzazioni possibili e senza voler appannare una città, ridotta ormai ad clima da Far West, in assenza però di mio figlio».

 

LA MISSIVA

Ecco le parti significative della lettera: «Ad oggi e dopo sei mesi, siamo all'oscuro circa gli autori di tale crimine. Finora, ciò che invece è apparso chiaro, è quanto subiamo quasi giornalmente, con le continue descrizioni personologiche accompagnate da pseudo certezze, gravi illazioni, suggestivi e fantasiosi moventi, almeno fino a prova contraria». Dopo aver toccato la questione relativa all'omicidio, la madre scrive anche del funerale: sul «funerale di mio figlio, sin dall'inizio, c'è stata una grande concentrazione di energie fisiche e mentali dedicate alla rappresentazione del personaggio tanto da determinare inizialmente il questore a un provvedimento che imponeva la celebrazione alle 6 del mattino. Provvedimento rivisitato dopo estenuanti incontri avvenuti nel momento più intenso e drammatico del nostro dolore».

funerali fabrizio piscitelli diabolik 51

 

Infine la donna chiede di trovare gli assassini: «Ripercorrendo la pregressa situazione penale di mio figlio, non riesco a coniugare questa grandezza criminale. Che un criminale così fenomenale fosse libero da tempo e fino alla sua morte, avvenuta dopo pochi giorni dalla chiusura delle indagini, mi suscita riflessioni più ampie.

 

Nella mia ingenuità di madre, ormai travolta dal dolore non descrivibile, è di secondaria importanza cosa sarebbe accaduto a mio figlio se fosse stato vivo, resta invece prioritario conoscere la verità rispetto all'evento criminoso che lo ha reso vittima, un aspetto quest'ultimo mai considerato per lasciare spazio ampio alle caratteristiche multiformi di una personalità complessa e carismatica quale quella di Fabrizio. Mi affido dunque alle elevate competenze del procuratore, alla sua dedizione costante a un tessuto sociale ormai gravemente deformato così come viene descritto e all'impegno di tutti gli inquirenti nelle indagini relative a mio figlio, affinché davvero conducano all'obiettivo principe: trovare gli assassini e assicurarli alla giustizia».

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