covid spagna

LIVIN’ LA COVIDA LOCA - LA SPAGNA E’ IN PIENA QUINTA ONDATA (GIA' 83MILA I MORTI) MA I RAGAZZI CONTINUANO AD ASSEMBRARSI PER LE TRADIZIONALI BICCHIERATE ALL’APERTO: TANTI I NO-VAX NEGLI OSPEDALI, L’ETÀ MEDIA DEI RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA È 51 ANNI - BARCELLONA CHIEDE IL COPRIFUOCO: A POCHI GIORNI DALL’ABOLIZIONE, I CATALANI INSISTONO PERCHÉ NE SIA AUTORIZZATO IL RIPRISTINO….

Elisabetta Rosaspina per corriere.it

 

 

covid spagna

Baldoria, birra e botellon, le tradizionali bicchierate all’aperto: la gioventù spagnola sfida il Covid, e la polizia interviene. A Barcellona quasi seimila persone sono state disperse nella notte di sabato nel quartiere di Gràcia, dopo la festa annuale del barrio. Ma impedire gli assembramenti alle feste patronali è praticamente impossibile: quando non sono state annullate, per il secondo anno consecutivo, i comuni cercano di contenere l’affluenza, oltre che i costi, gravati dal personale per la sicurezza.

 

 

 

La richiesta di ripristino del coprifuoco

A pochi giorni dall’abolizione del coprifuoco, rimasto in vigore per oltre un mese, il governo catalano insiste dunque con i giudici perché ne sia autorizzato il ripristino a Barcellona e in altri 61 comuni con più di 20 mila abitanti: tutti a casa fra l’una e le sei del mattino se si supera l’indice dei 125 contagi ogni centomila abitanti nell’arco di sette giorni. La decisione del tribunale superiore regionale è attesa nelle prossime ore.

 

movida spagna

Mentre altre comunità autonome reclamano restrizioni per contenere una diffusione del coronavirus che stenta a stabilizzarsi. Negli arcipelaghi delle Baleari e delle Canarie le misure vengono tarate località per località in base all’andamento della pandemia. Perciò possono essere periodicamente limitati gli spostamenti tra isole vicine. Possono variare anche gli orari di apertura dei negozi o le regole per riunioni di famiglia o tra amici.

 

Il turismo

La Germania, sempre vigile sulle vacanze esterofile dei suoi cittadini, ha tolto dalla lista delle zone ad alto rischio la Catalogna, le Asturie, le Canarie, la Castiglia-La Mancha e Valencia, confermando invece Mallorca e il resto della Spagna. Gli ospedali delle isole sono vicini al livello d’allarme per la saturazione dei reparti, ma è la Catalogna, seguita subito da Madrid, a sentir crescere il livello di rischio per la pressione sui suoi ospedali dove oltre il 40% dei posti letto in terapia intensiva sono occupati da pazienti Covid.

Quarantena Covid

 

 

La quinta ondata

La Spagna è inequivocabilmente alle prese con la quinta ondata della pandemia, dopo aver alleggerito le misure di sicurezza (per esempio l’obbligo di mascherina anche per strada), e cercato di addolcire la vita ai turisti, oltre che ai propri cittadini. Ma la variante Delta si è rivelata più pericolosa del previsto. L’estate ha portato a un evidente ringiovanimento del paziente tipo ricoverato in terapia intensiva: ora ha un’età media di 51 anni (erano 59 nella quarta ondata), qualche patologia pregressa, ma un organismo in grado di superare meglio dei più anziani la fase acuta della malattia, spesso senza dover essere intubato. Gli ultimi dati, aggiornati a venerdì scorso, indicano 1.818 casi gravi attualmente in cura negli ospedali spagnoli: nel 44% dei casi hanno meno di 50 anni. La percentuale di sessantenni è in calo, dal 31% al 25%, ma resta la fascia di età più frequente, nelle terapie intensive.

 

ristoranti aperti in spagna

 

Le categorie più a rischio

Il problema, secondo gli esperti, è per il tipo di vaccino ricevuto, Astrazeneca, che prevedeva (almeno inizialmente) quattro mesi di attesa tra la prima e la seconda dose: molti contagi sarebbero avvenuti proprio in quello spazio di tempo. In calo anche i ricoverati settantenni, dal 27 all’11%; e quasi assenti gli ottantenni, che vengono comunque tenuti il più lontano possibile dai reparti Covid. Quasi raddoppiati invece i ventenni (dal 10 al 19%) e quadruplicati i trentenni (dal 4 al 15%). I minori di 30 anni sono aumentati dal 2 al 10%. Con poco meno di 47 milioni di abitanti, la Spagna ha accumulato finora 4.770.473 contagi e 83.136 vittime. Il 65,53% della popolazione è protetta dalla vaccinazione completa e il 74,69% ha ricevuto almeno la prima dose.

pandemia in spagna

 

 

Immunizzazione

Le regioni più “diligenti” si sono dimostrate finora Estremadura, Castiglia e Leon, Galizia e Baleari che hanno già tagliato (o stanno per tagliare) il traguardo del 70% di popolazione immunizzata. Il governo conta di arrivate all’immunizzazione degli studenti tra i 12 e i 19 anni prima della riapertura delle scuole: il 52,5% dei ragazzi ha già ricevuto la prima dose, ma solo poco più del 10% ha completato il ciclo. Un’altra categoria di persone sotto osservazione sono le donne incinte: informazioni e messaggi contradditori hanno indotto molte a evitare il vaccino e aumentano, secondo i medici, le complicazioni durante la gravidanza e il parto in caso di contagio della madre. Il ministero della Salute sta cercando il modo di convincere le più dubbiose a prevenire il rischio di ricovero in terapia intensiva, con possibili conseguenze nefaste anche per il nascituro. Il ministero della Salute non pubblica dati sulla percentuale di già vaccinati tra i ricoverati. Secondo stime ricavate dai giornali negli ospedali, tra il 70% e il 90% dei pazienti non sono vaccinati, nella maggioranza dei casi perché il loro turno non era ancora arrivato.

PEDRO SANCHEZcoronavirus in spagnamascherine in spagna

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”