MA ALLORA UN'INCHIESTA GIORNALISTICA PUÒ RIAPRIRE PROCESSI - PEDOFILIA NELLA BASSA MODENESE: LA CORTE D'APPELLO ORDINA LA REVISIONE DOPO CHE ''VELENO'', IL PODCAST DI PABLO TRINCIA E ALESSIA RAFANELLI, HA DIMOSTRATO COME GRAN PARTE DEI GIUDIZI FU RESA SU BASI INESISTENTI. NEL FRATTEMPO UNA MADRE SI È SUICIDATA, MOLTI BIMBI SONO STATI TOLTI AI GENITORI, UN PRETE MORÌ D'INFARTO APPENA…

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VELENO - IL PODCAST DI PABLO TRINCIA SUI PROCESSI PER PEDOFILIA

 

https://lab.gedidigital.it/repubblica/2017/veleno/?ref=RHRS-BH-I224483194-C6-P2-S1.6-L

 

 

 

Giuseppe Baldessarro per https://bologna.repubblica.it/

 

 

Quando Federico Scotta ha saputo che ci sarà la revisione del suo processo è scattato in piedi e con gli occhi lucidi è corso ad abbracciare l'avvocato Patrizia Micai. L'aspettava da 21 anni quella notizia, da quando nel 1998 venne condannato per pedofilia a 13 anni di carcere con l'accusa di aver violentato i propri figli. Giovedì sera, assieme alla moglie, ad altri genitori e ad alcuni dei bambini (ormai giovani uomini e donne), coinvolti nella storia dei " pedofili della Bassa modenese", era seduto in prima fila nella sala della Feltrinelli sotto le Torri.

PABLO TRINCIA PABLO TRINCIA

 

 

Stava assistendo alla presentazione del libro scritto da Pablo Trincia, nato dall'inchiesta " Veleno" condotta assieme ad Alessia Rafanelli, e diventata un podcast a puntate da ascoltare su Repubblica.it. A fine serata Micai ha annunciato che la Corte d'Appello di Ancona ( competente per i casi di Bologna) ha fissato per il 20 maggio l'udienza di revisione del "Pedofili 1".

 

Decisive sono state le testimonianze e le carte raccolte in "Veleno", l'inchiesta che parla proprio della storia di Scotta. Della sua e di quella di altre di famiglie accusate di violenze sessuali nei confronti di 16 bimbi. Fatti da cui sono nati cinque diversi processi finiti con 15 condanne e 24 assoluzioni, ma soprattutto con l'allontanamento definitivo dei ragazzini, alcuni di soli pochi anni, dai propri nuclei familiari.

 

Una vicenda che affonda le radici nella seconda metà degli anni 90 quando, tra Mirandola e Massa Finalese in provincia di Modena, Dario di 6 anni ( il " bambino zero") inizia a raccontare delle violenze subite dai propri genitori. Parla agli assistenti sociali e alle psicologhe di atti sessuali, riti satanici nei cimiteri, bare disseppellite e omicidi. Un racconto a cui ogni volta aggiunge delle parti. Indica altre vittime di orge sataniche, chiama in causa altri genitori, ma non solo. Persino un prete, don Giorgio Govoni, che sarebbe stata a capo della setta. Accuse pesantissime tirate fuori dal bambino con un metodo che molti oggi mettono in discussione.

 

 

PRETI PEDOFILI PRETI PEDOFILI

Dopo Dario anche altri hanno iniziato ad accusare i propri genitori e quelli di altri bambini. Da qui le perquisizioni, che non hanno mai dato alcun esito, e gli allontanamenti. Bambini divisi dai fratelli e affidati ad altre famiglie, senza alcuna possibilità di incontrare i propri parenti. Sradicati. Trincia e Rafanelli, li hanno rintracciati tutti, uno per uno. Alcuni non hanno voluto più parlare di quella storia. Altri hanno ammesso di essere stati plagiati. Qualcuno ha voluto riabbracciare i propri cari, ma non tutti. Una storia che ha lacerato famiglie, provocando traumi insanabili in bambini e genitori.

 

A Federico Scotta e a sua moglie ad esempio furono tolti tre figli: due avevano 8 e 3 anni, la terza andarono a prendersela in ospedale subito dopo il parto. Scotta e gli altri chiedono ora che i processi siano rivisti, vogliono la verità. Quella verità che in cinque non potranno mai avere perché già morti. Dopo le accuse, una madre si lanciò dalla finestra. Don Giorgio fu ucciso da un infarto davanti al suo avvocato dopo aver saputo che per lui erano stati chiesti 14 anni di carcere.

 

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