suicidio carcere

LA MALA GIUSTIZIA CI COSTA 33 MILIONI ALL’ANNO – È IL CONTO DEI RISARCIMENTI PER GLI INNOCENTI FINITI IN CARCERE – INTERCETTAZIONI MAL INTERPRETATE E ARRESTI AFFRETTATI I MOTIVI PRINCIPALI DELLE INGIUSTE DETENZIONI. DAL 1992 SONO 27MILA GLI INNOCENTI FINITI IN CELLA, COME L'INTERA POPOLAZIONE DI ASSISI. IN MOLTI NON RIESCONO NEPPURE A OTTENERE UN INDENNIZZO

Filippo Femia e Nicola Pinna per “la Stampa”

 

carcere

Finire in carcere senza aver commesso il reato. Gridare la propria innocenza, per mesi, e non essere creduti. Fino a convincersi, in certi casi, di essere colpevoli. Quello che sembra un delirio kafkiano è una realtà attuale. Non in un Paese lontano retto da un governo autoritario, ma in Italia: ogni anno mille persone sono vittime di ingiusta detenzione.

 

Dal 1992 ben 27.308 innocenti sono finiti in cella. Come l' intera popolazione di Assisi. Errori che sono costati alle casse dello Stato 682 milioni di euro di indennizzi. Ma il dramma spesso dimenticato è quello di chi non riesce neppure a ottenere un indennizzo, di chi si ritrova a vivere la seconda beffa.

 

Innocenti risarciti

carcere

Anche nel 2018 gli errori commessi dai magistrati sono stati parecchi. E sono costati allo Stato anche tanti soldi. Il ministero della Giustizia per la prima volta ha deciso di non divulgare i dati, ma tutti i risarcimenti rientrano nei capitoli di spesa del ministero dell' Economia. E così si scopre che i casi sono stati 896 e che gli indennizzi per ingiusta detenzione hanno superato i 33,5 milioni.

 

Gli anni peggiori restano ancora il 2011 (con il maggior numero di casi: 1718) il 2004 (record di indennizzi: 55 milioni) sono lontani, ma il fenomeno sembra avere ancora dimensioni preoccupanti. Da tempo la onlus «Errorigiudiziari.com» cataloga e archivia le storie di ingiusta detenzione in un database unico in Italia.

 

CARCERE SOLLICCIANO2

«Dopo aver conosciuto le vittime, lo sentiamo come un dovere civico - raccontano Valentino Maimone e Benedetto Lattanzi - Ti rendi conto delle conseguenze devastanti sul piano personale, familiare e professionale per il periodo passato ingiustamente dietro le sbarre». C' è persino chi stacca il citofono perché il suono rievoca la notte in cui i carabinieri si sono presentati per l' arresto o chi non può stare in casa con porte chiuse, perché tutto riporta alla mente i passaggi da un braccio all' altro del carcere.

 

Le tabelle che raccolgono i dati delle Corti d' appello sono solo la punta dell' iceberg. Perché il numero totale delle ingiuste detenzioni che si verificano ogni anno sono molti di più. Nelle statistiche ci sono solo nomi e cognomi di chi ha avviato un procedimento contro lo Stato e ottenuto un risarcimento.

 

enrico costa

Ma non includono tutti quelli che hanno una sentenza di assoluzione definitiva in tasca e si sono visti respingere la domanda. Quantificarli non è facile, ma secondo le stime di «Errorigiudiziari.com» un terzo dei procedimenti si arena. Un altro capitolo riguarda chi quella domanda non la inoltra nemmeno. «Ottenere il risarcimento è sempre più difficile perché i giudici riescono a far ricadere la colpa dell' errore sulla vittima - denuncia il presidente dell' Unione camere penali, Gian Domenico Caiazza -. Se uno si è avvalso della facoltà di non rispondere viene accusato di non aver contribuito a chiarire l' errore. Sembra che i giudici si facciano carico dei problemi di bilancio dello Stato per non dover pagare».

 

Gli arresti affrettati

Ma quali sono le cause principali dell' ingiusta detenzione? «In primo luogo le intercettazioni mal interpretate», sostiene Maimone. Per causare un equivoco basta lo scambio di una consonante in un cognome. «La legge, in teoria, prevede tutte le garanzie per prevenire queste situazioni - spiega il professor Leonardo Filippi, docente di procedura penale all' Università di Cagliari - Tutto accade quando si sopravvaluta un indizio o una prova. Gli organi giudiziari spesso si allargano».

 

giovanni maria flick

Eppure, i provvedimenti della Sezione disciplinare del Csm nei confronti dei magistrati che hanno ordinato arresti illegittimi sono rari. E su questo tema il Parlamento dovrà votare la proposta di legge del senatore di Forza Italia, Enrico Costa: «Prevede che le ordinanze con il risarcimento vengano trasmesse al Ministero della Giustizia e al Procuratore generale della Cassazione per valutare l' avvio del procedimento».

 

Il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick dice chele misure cautelari affrettate vengono usate «non come estrema ratio ma come prima forma di intervento». E sembra d' accordo con lui Otello Lupacchini, procuratore generale di Catanzaro, il distretto che guida la classifica italiana per casi di arresti ingiusti. «Questa emergenza sembra quasi non interessare gli addetti ai lavori - ha detto nel corso dell' inaugurazione dell' anno giudiziario - quasi che le vittime costituiscano un dato fisiologico». Il messaggio di Lupacchini sembra rivolto ai colleghi, come una specie di denuncia per «l' inadeguata ponderazione degli elementi di prova». Tradotto: il carcere preventivo va ordinato solo in casi eccezionali.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...