eitan col nonno materno e coi genitori

NON CE LA RACCONTANO TUTTA - SHMUEL PELEG, IL NONNO DI EITAN, DAL GIORNO DELL’INCIDENTE DEL MOTTARONE HA VISSUTO IN ITALIA: PRIMA IN UN HOTEL DI MILANO FREQUENTATO DA PERSONAGGI LEGATI AI SERVIZI SEGRETI PER POI TRASFERIRSI IN UN BED&BREAKFAST – SULLA VICENDA SONO DUE LE QUESTIONI CRUCIALI SUL QUALE ALEGGIA IL SOSPETTO DI COMPLICI ESTERNI: COME HA FATTO SOLO CON IL PASSAPORTO A FAR ESPATRIARE UN MINORE E, SOPRATTUTTO, COME CI È RIUSCITO VISTO CHE ERA IN VIGORE UNO SPECIFICO DIVIETO DI ESPATRIO…

Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

 

Shmuel Peleg, nonno di Eitan Biran,

Come si è mosso Shmuel Peleg dal 24 maggio, quando si precipitò in Italia per lo strazio di riconoscere i corpi dei suoi familiari morti il giorno prima nella tragedia del Mottarone, fino a sabato scorso, quando ha rapito il nipotino di 6 anni per portarlo con sé in Israele? Accertarlo è l'obiettivo delle indagini della Procura di Pavia, assieme a quello di scoprire le complicità che potrebbero avergli consentito di arrivare indisturbato fino all'aereo privato decollato dalla pista dell'aeroporto di Lugano per Tel Aviv.

eitan

 

I risultati degli accertamenti potrebbero presto dare una svolta decisiva all'inchiesta diretta dal procuratore facente funzioni Mario Venditti e dal sostituto Valentina De Stefano. Da quel tremendo giorno, Peleg, tenente colonnello in pensione dell'esercito israeliano, è stato sempre in Italia, tranne alcuni giorni intorno al 27 e 28 maggio quando è dovuto tornare in patria per i funerali della figlia Tal, del genero Amit Biran (genitori di Eitan), del nipotino Mosche Tom di appena due anni (l'altro figlio della coppia) e degli ex suoceri, tutti morti nello schianto della funivia costò la vita a 14 persone e nel quale Eitan si salvò grazie al padre che gli fece scudo con il proprio corpo.

 

nonno eitan

La polizia sta acquisendo la documentazione sulla presenza del 58enne in un albergo nei pressi della Stazione Centrale di Milano pare frequentato da personaggi legati ai servizi segreti e nel quale Shmuel Peleg ha soggiornato per circa un mese prima di trasferirsi in un bed&breakfast. Sono in corso le acquisizioni anche dei tabulati dei telefonini dell'uomo e della ex moglie Esther Athen Coen, 57 anni, che più volte è stata in Italia dopo la tragedia ed è indagata con Peleg per sequestro di persona aggravato.

 

 È sospettata di aver partecipato all'organizzazione del rapimento, ma i pm stanno accertando se abbia viaggiato anche lei fino in Svizzera con Peleg e il nipotino da Travacò Siccomario (Pavia) dove, alle 11 e 30 di sabato mattina, il bambino è stato prelevato dal nonno per uno dei consueti incontri autorizzati dal giudice tutelare. Ci sono poi da esaminare le immagini delle telecamere di sorveglianza dei tratti autostradali fino al confine con la Svizzera e i dati dei passaggi ai caselli.

la famiglia di eitan 3

 

 Sono due, però, le questioni cruciali alle quali l'inchiesta vuole trovare una spiegazione definitiva. Shmuel Peleg aveva il passaporto israeliano di Eitan che non aveva riconsegnato alla zia Aya, tutrice del piccolo, nonostante l'invito che gli aveva fatto formalmente il giudice tutelare di Pavia Michela Fenucci.

 

Con quel documento, prima questione, è riuscito a varcare senza problemi la dogana assieme al nipote, probabilmente quella di Chiasso, e ad imbarcarsi sul volo per Tel Aviv senza che nessuno lo bloccasse, come sarebbe dovuto avvenire (oltretutto il solo passaporto non basta a far espatriare un minore in mancanza di un documento che attesti che il maggiorenne che lo accompagna è espressamente autorizzato a portarlo con sé).

 

la famiglia di eitan 5

Ma soprattutto, seconda questione, come ci è riuscito visto che era in vigore uno specifico divieto di espatrio per Eitan Biran diramato in tutti i Paesi del trattato di Schengen e in Svizzera dopo che la Procura aveva allertato Questura e Prefettura di Pavia temendo che Shmuel Peleg e l'ex moglie potessero tentare di trasferire il bambino in Israele, visto che nelle tumultuose udienze di fronte al giudice tutelare avevano espresso il desiderio che il nipote crescesse con loro in patria.

 

il piccolo eitan

Martedì scorso la Polizia israeliana ha ordinato a Peleg di non lasciare l'abitazione in attesa di chiarire la sua posizione. Intanto, in una nota all'ambasciata a Roma, il ministero degli Esteri scrive di contare «sulla collaborazione di Israele per una soluzione concordata della vicenda, nell'interesse superiore del minore». Immediata la risposta israeliana: «Agiremo in cooperazione con l'Italia».

i genitori di eitanUltima foto con EitanLA FAMIGLIA DISTRUTTA SULLA FUNIVIAeitan unico sopravvissuto del mottarone

la famiglia di eitan 4la famiglia di eitan 2la famiglia di eitan 1Etty Peleg, la nonna materna di eitan

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...