girone latorre

PENSAVATE DI ESSERVI TOLTI DALLE PALLE IL CASO DEI DUE MARÒ E INVECE INIZIA OGGI L'UDIENZA, ALLA CORTE ARBITRALE DE L'AJA, CHE DOVRÀ STABILIRE SE LA GIURISDIZIONE DEL CASO SPETTA ALL'ITALIA O ALL' INDIA - LE UDIENZE CONTINUERANNO FINO AL 20 LUGLIO, MA A PORTE CHIUSE - DOPO I 12 GIORNI DI UDIENZE I GIUDICI AVRANNO SEI MESI DI TEMPO PER EMETTERE LA SENTENZA - A ROMA PENDONO SULLE TESTE DEI FUCILIERI DUE PROCEDIMENTI: UNO MILITARE E UNO CIVILE…

GIRONE LATORRE

1 - MARÒ: ITALIA, L'INDIA LI RITIENE GIÀ COLPEVOLI

(ANSA) - ROMA, 8 LUG - "Agli occhi dell'India non c'è presunzione di innocenza: i Marò erano colpevoli di omicidio ancora prima che le accuse fossero formulate". Lo ha detto l'ambasciatore Francesco Azzarello, davanti al Tribunale arbitrale internazionale all'Aja, rivendicando per l'Italia la giurisdizione del caso, ricordando inoltre che in India "ci sono stati ingiustificabili rinvii del processo. Sono state inventate speciali procedure, in violazione con la stessa Costituzione indiana".

 

2 - MARÒ: ITALIA A CORTE ARBITRALE, RICONOSCA IMMUNITÀ

l arresto dei maro latorre e girone

(ANSA) - I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone "sono funzionari dello Stato italiano", impegnati nell'esercizio delle loro funzioni "a bordo di una nave battente bandiera italiana" e "in acque internazionali", e pertanto "immuni dalla giustizia straniera". Lo ha detto l'ambasciatore Francesco Azzarello aprendo l'udienza al Tribunale arbitrale internazionale all'Aja e spiegando le ragioni per cui l'Italia rivendica la giurisdizione sul caso della morte dei due pescatori indiani, scambiati per pirati, nel febbraio del 2012.

 

peschereccio maro st antony

3 -  RIPARTE LA SFIDA INFINITA: ALL'AIA IL DESTINO DEI MARÒ DIVISI TRA INDIA E ITALIA

Fausto Biloslavo per “il Giornale”

 

Il caso marò riemerge dall'oblio con l'apertura delle udienze alla Corte arbitrale de L' Aja, che dovrà decidere il destino di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Un ennesimo passo dell' odissea giudiziaria dei due fucilieri di Marina, che coincide con il forte scontro sul tema Ong. In questi giorni l' infinito caso dei due servitori dello Stato è stato evocato più volte sui social contrapponendolo a Carola Rackete, la capitana trasformata in eroina.

 

peschereccio maro st antony

Il 15 febbraio 2012 i due marò prestavano servizio di protezione sulla petroliera italiana Enrica Lexie a 20,5 miglia dall' India. Gli indiani li accusano di avere ucciso due pescatori scambiati per pirati, che si erano avvicinati alla nave, ma i marò hanno sempre proclamato la loro innocenza. Dopo il carcere, gli arresti domiciliari e il confinamento all' ambasciata italiana di Delhi e l'ictus a Latorre, i due fucilieri del reggimento San Marco sono tornati in patria. Mai liberi del tutto con l'obbligo di firma e senza passaporto. Non possono neppure frequentarsi.

 

Sette anni dopo si apre la fase dibattimentale presto la Corte arbitrale, richiesta dall'allora governo Renzi, che deve decidere se la giurisdizione del caso spetta all' Italia o all' India. Oggi alle 9 del mattino verrà trasmessa in streaming la prima udienza, che prevede la lettura di una dichiarazione introduttiva dei rappresentanti dei due paesi. Poi le udienze continueranno fino al 20 luglio, ma a porte chiuse.

 

maro girone e latorre

Non sapremo nulla dei documenti, le testimonianze e forse degli accordi fra India e Italia sul caso, che saranno presentati in aula. La Corte è composta dai due arbitri nazionali, l'italiano Francesco Francioni e l' indiano P. Chandrasekhara Rao, che ha sostituito il suo connazionale scomparso lo scorso novembre allungando ancora di più i tempi. Al loro fianco siedono il coreano Jin-Hyun Paik e il giamaicano Patrick Robinson. La Corte è presieduta dal russo Vladimir Golitsyn.

 

Dopo i 12 giorni di udienze i giudici avranno sei mesi di tempo per emettere la sentenza definitiva sulla giurisdizione. Ovvero se i marò devono tornare in India per venire processati oppure rimangono in Italia. A Roma pendono comunque sulle loro teste un procedimento militare e uno civile. L' Italia ha avviato la procedura arbitrale nel 2015 in base alla Convenzione dell' Onu sul diritto del mare. Poi è calato un silenzio tombale sulla vicenda.

maro girone e latorre

 

New Delhi e Roma hanno continuato a darsi battaglia a colpi di memorie, mai rese note per intero, fino ad arrivare, quattro anni dopo, alle udienze che cominciano oggi.

Anche il governo giallo verde non fa trapelare nulla, ma si confida in una soluzione indolore. Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, il 15 giugno era presente al matrimonio di Latorre con Paola Moschetti. Alle nozze non ha potuto andare Girone su ordine del tribunale. Il braccio di ferro con le Ong ha riportato a galla il caso.

 

Il 29 giugno Elena Donazzan, assessore all' Istruzione della Regione Veneto, ha postato le foto dei due marò contrapponendole a quella della capitana Carola ottenendo quasi 80mila condivisioni. «Da una parte due militari italiani che hanno difeso una nave dai pirati come era stato loro richiesto: da anni attendono l' esito di un ingiusto processo» ha scritto Donazzan.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

 

«Dall' altra una giovane straniera viziata, che ha volontariamente violato le nostre leggi e speronato un' imbarcazione militare pur di favorire l' ingresso in Italia di alcuni clandestini - si legge nel post - per lei si sono mobilitati Parlamentari, organizzazioni, giornalisti, opinionisti». Altri si sono chiesti sui social «come mai quando si è trattato dei marò nessuno del Pd è andato in India per salire a bordo? Anzi.». E lanciato un' accusa pesante alla sinistra: «Odiavano i marò. Idolatrano Carola».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...