lupacchini gratteri

"INCHIESTE EVANESCENTI: NON AVETE VISTO COME SON FINITE TUTTE LE INDAGINI DEL SIGNOR GRATTERI?” - IN TV ATTACCO FRONTALE DEL PROCURATORE GENERALE LUPACCHINI AL CAPO DEI PM DI CATANZARO DOPO I 334 ARRESTI NELL’INCHIESTA CONTRO LA ‘MASSOMAFIA”: "NON MI HA INFORMATO" -  POLEMICA CONTRO GRATTERI ANCHE LA DEPUTATA DEL PD ENZA BRUNO BOSSIO PER IL CUI MARITO NICOLA ADAMO, IL GIP HA DISPOSTO IL DIVIETO DI DIMORA IN CALABRIA…

Lucio Musolino per il Fatto Quotidiano

 

otello lupacchini

Dopo la maxi-inchiesta "Rinascita-Scott" contro la cosca Mancuso, è guerra tra magistrati ma ad attaccare al momento è uno solo: il procuratore generale di Catanzaro Otello Lupacchini. Nel mirino c' è il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, tra i pm più esposti in Calabria e sempre in prima linea contro la "massomafia".

 

All' indomani dei 334 arresti e dopo aver inferto un colpo durissimo a quel "sistema" di potere che per decenni ha governato la regione, già Gratteri è stato bersaglio di polemiche feroci da parte della deputata del Pd Enza Bruno Bossio per il cui marito Nicola Adamo, il gip ha disposto il divieto di dimora in Calabria.

 

Polemiche dalle quali ha preso le distanze anche il Pd elogiando il lavoro della Dda di Catanzaro e dei carabinieri di Vibo Valentia che il 24 dicembre hanno visto migliaia di persone partecipare a un corteo per dire "grazie" agli investigatori che hanno liberato un territorio, arrestando i boss della cosca Mancuso e i colletti bianchi al loro servizio.

 

Durante una trasmissione sul Tgcom, al procuratore generale di Catanzaro è stata chiesta un' opinione sull' inchiesta. E in un momento delicatissimo per la magistratura calabrese, arriva la risposta che non ti aspetti proprio quando la Direzione distrettuali antimafia (Dda) guidata da Gratteri è sotto attacco da una parte della politica oltre che dalla 'ndrangheta.

gratteri

 

Le parole di Lupacchini diventano pietre lanciate addosso alla squadra di Gratteri: "Per quanto concerne l' operazione - ha affermato il magistrato - sebbene questo possa sembrare paradossale, non so nulla di più di quanto pubblicato dalla stampa, in quanto vi è la buona abitudine da parte della Procura distrettuale di Catanzaro di saltare tutte le regole di coordinamento e collegamento con la Procura generale". In sostanza, Lupacchini lamenta che Gratteri, dopo aver avvertito la Direzione nazionale antimafia, come prevede il regolamento, non ha fatto lo stesso con il suo ufficio.

 

 

"Buona abitudine" a parte non c' è una norma che obblighi le Dda a informare le Procure generali prima degli arresti. Lupacchini la pensa diversamente: "I nomi degli arrestati e le ragioni degli arresti li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione sulla stampa che evidentemente è molto più importante della Procura generale contattare e informare. Al di là di quelle che sono poi, invece, le attività della Procura generale, che quindi può rispondere soltanto sulla base di ciò che normalmente accade cioè l' evanescenza come ombra lunatica di molte delle operazioni della Procura distrettuale di Catanzaro stessa".

nicola gratteri

 

Un attacco frontale che Lupacchini, intervistato dal Fatto Quotidiano, ieri conferma facendo l' esempio dell' inchiesta "Lande desolate" nell' ambito della quale era stato disposto il divieto di dimora per il governatore della Calabria Mario Oliverio poi revocato dalla Cassazione. Per il procuratore generale di Catanzaro si tratta di "esiti che non hanno confortato il trionfalismo della presentazione. Parliamo di 'Lande desolate' e di tanti altri processi nei quali la Cassazione è intervenuta censurando il pregiudizio accusatorio e l' inconsistenza indiziaria.

 

Almeno in questo anno i risultati sono stati molto al di sotto delle aspettative. Quando si catturano tante persone che poi vengono rimesse in libertà o si censurano i provvedimenti, non da parte mia ma da parte della Corte di Cassazione, tacciandoli di pregiudizio accusatorio e di evanescenza indiziaria, chiaramente questo è un dato che posso permettermi di esprimere perché fondato sui fatti e non sulle impressioni".

 

"Di quella frase - continua il suo attacco Lupacchini - risponderò di fronte a chiunque, perché ci sono gli atti che dimostrano che certe indagini sono evanescenti. Non ha visto come son finite tutte le indagini del signor Gratteri? Il Consiglio superiore della magistratura, il ministro e il procuratore generale (della Cassazione, ndr) sono stati ampiamente informati di quel che ho detto".

nicola gratteri giulia bongiorno

 

E mentre Gratteri non risponde alle sollecitazioni e decide di non partecipare alla polemica, Lupacchini nega che ci sia una "guerra tra magistrati": "È un' invenzione di qualcuno - dice - che tende a mettermi sullo stesso piano di una persona con cui obiettivamente non ho nulla a che fare e che apprezzo moltissimo.

 

Guerra col dottore Gratteri non ce n' è. È solo nella mente di qualche testa bacata che non sapendo come passare il tempo e come gonfiare le notizie mette in giro una guerra tra me e Gratteri".

 

luigi mancuso

Eppure sia Lupacchini che il procuratore di Catanzaro, l' estate scorsa sono finiti al Csm. La vicenda è poi rientrata, ma il motivo era lo stesso. Il primo, infatti, lamentava il mancato coordinamento dei due uffici nella trasmissione a Salerno degli atti relativi al procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla comparso nell' inchiesta su un carabiniere, poi arrestato per concorso esterno con la 'ndrangheta. Il secondo non ci stava a passare per disonesto e ha portato Lupacchini davanti al Consiglio superiore della magistratura, che se da una parte ha messo una pezza allo scontro, dall' altra a novembre ha mandato via da Castrovillari Facciolla per il quale la Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione.

luigi mancuso

 

Una decisione che, evidentemente, Lupacchini non condivide al punto che sui social promuove la petizione di change.org affinché il Csm riveda la scelta di trasferire Facciolla al Tribunale civile di Potenza

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."