luca parnasi nicola zingaretti

ROMA CORROTTA - UN RAPPORTO DELLA FINANZA RIVELA "UNA TRUFFA GIGANTESCA (ANZI DUE) PER SALVARE PARNASI” – L’OPERAZIONE PER L'ACQUISTO DEL GRATTACIELO DELLA PROVINCIA FU MESSA A PUNTO QUANDO ZINGARETTI ERA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA - LA PROCURA HA RITENUTO DI NON INDAGARE NÉ IL COSTRUTTORE NÉ I POLITICI. MA NELL’INCHIESTA DELLA CORTE DEI CONTI, RISULTANO INDAGATI, TRA GLI ALTRI, ZINGARETTI E LA RAGGI (E "IL MESSAGGERO" DI CALTAGIRONE NE DA' AMPIA NOTIZIA...)

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/zinga-beccate-lsquo-sto-cetriolo-ndash-chiuse-indagini-palazzo-260678.htm

 

 

Michela Allegri per “il Messaggero”

ZINGARETTI

 

Una truffa gigantesca, anzi due. Con uno scopo preciso: aiutare l' imprenditore Luca Parnasi, già a processo per corruzione per l' affaire Nuovo stadio della Roma, a salvare le sue società dal dissesto. Per riuscirci, il costruttore si sarebbe aggrappato a due operazioni mastodontiche, fallimentari per le casse pubbliche: la costruzione in zona Eur Castellaccio del Palazzo della Provincia e della sede unica dell' Atac.

 

Progetti per i quali i due enti hanno pagato centinaia di milioni di euro per acquistare immobili che nemmeno erano stati costruiti e che, praticamente, sono stati utilizzati poco o nulla. Le irregolarità che hanno viziato bandi e contratti sono ripercorse dalla Finanza in un' informativa del 2017, agli atti dell' inchiesta sulla sede della Città Metropolitana che vede indagate 13 persone per l' affare fallimentare, costato 263 milioni di euro.

 

parnasi

Sotto accusa ci sono tecnici, banchieri e istituti di credito, ma non ci sono né l' imprenditore, né i politici che erano in carica all' epoca dei fatti. Alcune anomalie, per la Finanza, sono clamorose: irregolarità nel bando per la scelta del palazzo della municipalizzata, contratti svantaggiosi per le casse pubbliche, ritardi enormi nei progetti perdonati con proroghe incomprensibili invece di essere puniti con la risoluzione degli accordi.

 

Ipotesi supportate dagli atti acquisti, da scambi di mail, da verbali, e che, però, secondo gli inquirenti, non sono sufficienti a dimostrare il coinvolgimento dell' imprenditore. Nonostante la Finanza nel 2017 scrivesse chiaramente: in questa vicenda sono stati «favoriti gli interessi dell' imprenditore Parnasi a scapito totale degli interessi pubblici», con l' Atac sprofondata nel baratro e la Provincia costretta a cedere immobili di pregio nel centro di Roma per pagare i debiti.

 

TORRE PARNASI - PALAZZO DELLA PROVINCIA DI ROMA

IL PROGETTO Ma andiamo con ordine. Tutto comincia nel 2005, quando sia la Provincia che la municipalizzata decidono di acquisire un nuovo immobile da destinare a sede unica dei vari uffici sparsi sul territorio capitolino. Ecco la prima irregolarità: per tutti e due i palazzi viene manifestata un' ipotetica «estrema urgenza», per rendere possibile la stipula di un contratto di «acquisto di cosa futura».

 

Si tratta di una procedura autorizzata solo in rarissime circostanze e, di certo, non giustificata in questo caso, sostengono gli investigatori, visto che l' urgenza «è stata vanificata dai ritardi accumulati». Il palazzo della Provincia è stato ultimato solo nel 2014, mentre quello dell' Atac non è mai stato utilizzato e nel 2017 era ancora un cantiere.

 

IL FONDO Nel 2008, i Parnasi danno incarico alla Bnp Paribas Reim Sgr di costituire il fondo immobiliare Upside per seguire le procedure di compravendita di terreni e immobili.

LUCA PARNASI

Ma la Finanza, nell' informativa, ipotizza che si tratti di un escamotage per aggirare il Fisco: Upside sarebbe stato creato «al fine trasferirvi ingenti debiti contratti con enti finanziatori terzi» e, soprattutto, sarebbe stato «indebitamente gestito dalle società del Gruppo stesso, in luogo della Bnp Paribas, che si è piegata agli interessi del quotista. A tali interessi si sono piegati anche i vertici degli Enti pubblici, i quali hanno fatto di tutto pur di portare a termine le operazioni».

 

caltagirone

Nel 2009 - il presidente della Provincia è Nicola Zingaretti, non indagato - si decide di procedere con l' acquisto della prima torre. L' accusa dei pm, che hanno chiuso le indagini, è che il contratto di finanziamento stipulato alla fine del 2012 contenesse clausole svantaggiose per il fondo e vantaggiose per le banche. Ma nell' informativa del 2017 la Finanza ipotizzava che, in realtà, il nuovo palazzo fosse stato acquistato in anticipo «viste le impellenti esigenze finanziare delle società del Gruppo Parnasi».

 

E ancora: «Le molteplici proroghe di termine lavori per il palazzo Atac e l' acquisto anticipato del palazzo della Provincia sono state fatte per agevolare il costruttore».

 

Nel 2012, inoltre, l' inagibilità del palazzo sarebbe stata mascherata con una perizia falsa.

 

ZINGARETTI

Emergerebbe, tra le altre cose, da una mail dell' anno successivo. L' ad del fondo Bnp Paribas scrive a Parnasi: «Mi sono occupato di una ulteriore grana nei confronti della Provincia, perché in un sopralluogo non si riusciva ad accedere all' immobile. Io mi sforzo di aiutarvi, però voi mi dovete garantire un ordine e una organizzazione nella gestione molto diversa dall' attuale».

 

Agli atti ci sono anche i verbali di Serafina Buarné, Segretario Generale della Città metropolitana, che racconta di essere stata praticamente messa da parte per avere collaborato all' inchiesta parallela della Corte dei conti, che invece ha indagato, tra gli altri, Zingaretti e la sindaca Virginia Raggi: ha parlato di un «clima di ostilità» nei suoi confronti e dell' esclusione «dalle questioni importanti».

 

zingaretti raggi

ATAC Per quanto riguarda la municipalizzata, le indagini sono ancora in corso. La Finanza sottolinea che il contratto d' acquisto - datato 2009 - prevedeva clausole estremamente svantaggiose per Atac.

 

Il prezzo era 219 milioni di euro.

 

Anche l' operazione Atac inizia nel 2005, amministratore delegato Gioacchino Gabbuti. Una società esterna viene incaricata di procedere con un bando esplorativo. Nel luglio 2006 la commissione si riunisce per esaminare le 11 proposte. Tra queste, 4 provengono da imprese collegate: Porta di Roma srl, presidente del Cda Sandro Parnasi e amministratore delegato Pierluigi Toti, consiglieri Claudio Toti e Luca Panasi;

 

Aga 2005 srl Unipersonale, che ha come amministratore unico Aldo Aronica, collegato al gruppo Toti; Peabody Lamaro srl, del gruppo Toti; Europarco, riconducibile al gruppo Parnasi, che alla fine si aggiudica la commessa. Secondo la normativa, però, si sarebbero dovute escludere le offerte imputabili a un unico centro decisionale. I fratelli Toti, inoltre, sono coinvolti nell' inchiesta che ha già portato a processo Parnasi.

 

zingaretti raggi

Ecco una seconda anomalia riscontrata nel bando: «Non si comprende e non si desume da nessun atto per quale motivo costituisse titolo di preferenza un' ubicazione ricompresa nel quadrante Sud o Sud Ovest» e, soprattutto, la zona prescelta, cioè Eur Castellaccio, non può essere definita «centrale», come inizialmente richiesto. Il procedimento di scelta del contraente, inoltre, viene definito «lacunoso e superficiale».

NICOLA ZINGARETTI E VIRGINIA RAGGI

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….