sangalli giovanna venturini

SANGALLI DA COMBATTIMENTO - RESTA AL TIMONE DI CONFCOMMERCIO E TUONA: “IL MORALISMO ARMA LETALE, UTILIZZATA E DISTORTA PER FINI PERSONALI E INFAMANTI” - LE ACCUSE DI MOLESTIE DELLA EX SEGRETARIA NON PESANO IN ASSEMBLEA: "LE DIMISSIONI CHE MI VENIVANO CHIESTE ERANO L'INIZIO DI UN DISEGNO PER SOVVERTIRE IL MODO IN CUI QUESTA CONFEDERAZIONE SCEGLIE I SUOI ORGANI" - VIA IL DG RIVOLTA 

 

 

Antonella Baccaro per il Corriere della Sera

sangalli venturini

 

La parola «dimissioni» non è mai stata neppure pronunciata tra le boiserie del parlamentino di piazza Belli, dove ieri, per la prima volta da quando è stato accusato di molestie, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha affrontato i 70 membri del consiglio direttivo arrivati da tutta Italia.

 

La giornata più lunga per l' ottantunenne presidente si è conclusa con la sua sostanziale blindatura fino al 2020, la ratifica del licenziamento del direttore generale Francesco Rivolta e il suo impegno a riformare la governance distribuendo qualche potere. Sei gli astenuti, tra cui i tre vicepresidenti Borghi, Uggè e Coppa, che ne avevano chiesto le dimissioni insieme con Rivolta. Un solo voto contrario.

 

Un risultato positivo per il presidente, preparato da un lavoro di ricucitura col territorio e da colloqui privati con alcuni tra i maggiori oppositori, che ha portato alla stesura di un ordine del giorno che escludeva qualsiasi giudizio sul suo operato e contingentava la questione molestie al punto 1: «Comunicazioni al consiglio». Ma Sangalli non ha eluso il tema nel discorso di 40 minuti preparato a casa nel weekend e limato in solitudine ieri nel proprio ufficio al quinto piano, vista Isola Tiberina, dove è arrivato, come sempre, alle 8. Dopo tre ore è sceso nel parlamentino, completo grigio e cravatta rossa, annodata davanti allo specchio, in ascensore. Al suo fianco si è seduto Lino Stoppani, il vicario. Di fronte, il consiglio.

 

carlo sangalli 2

Un lungo sorso d' acqua prima di iniziare a parlare in un silenzio quasi surreale. Premette: «Oggi mi sembra giusto sapere distinguere l' attacco personale che sto subendo con gli argomenti da trattare in questo Consiglio».

 

Esaurisce il tema Rivolta rivendicando in termini di legge il diritto a licenziarlo e ammettendo che invece la revoca da direttore richiede un passaggio in consiglio, che infatti è al punto 2 dell' ordine del giorno. Poi l' affondo: «Sul piano tecnico e organizzativo non vi sono altri temi di rilievo sul capitolo Rivolta. Ma come sapete tutti voi, questo piano tecnico è stato trascinato brutalmente su quello personale».

giovanna venturini la donna che ha accusato carlo sangalli di averla molestata

Ancora un sorso d' acqua.

 

«E così si è fatto ricorso a pretesti e scorciatoie scegliendo un percorso diverso rispetto a quello del confronto democratico, magari con le scarpe comode del moralismo (arma letale, utilizzata e distorta per fini personali e infamanti)».

 

francesco rivolta ex dg confcommercio

Tossisce, si rassetta: «Vi confesso che sono stati e sono momenti orribili. Sono stato per giorni, settimane, mesi - all' alba come a notte fonda - perseguitato da messaggi intimidatori. In questa condizione - precisa -, mi è tuttavia rimasta la lucidità di riconoscere i tratti di un disegno, che coinvolgeva me, ma perseguiva un obiettivo finale ben più grande».

 

È qui che vuole arrivare: «Le dimissioni che mi venivano chieste, sibilate all' orecchio, ingiunte via messaggio nei momenti strategici erano l' inizio, non la fine. O meglio. Erano l' inizio di un disegno per sovvertire il modo in cui democraticamente questa confederazione sceglie i suoi organi, e chi li rappresenta». Non usa la parola «complotto», ma a questo pensa quando guarda negli occhi alcuni dei presenti.

 

luigi di maio carlo sangalli

«Non capisco - dice - chi non si è fatto scrupolo di sfregiare un impegno decennale lento, paziente, costante».

 

Tocca ai consiglieri. Gli interventi sono più di una ventina. Alcuni telegrafici: Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Abruzzo, i Panificatori, il Fipe invitano a superare l' impasse.

sangalli

 

Qualcuno ricorre alla frase di rito: «Lasciamo che la magistratura faccia il suo lavoro».

Renato Salvadori da Treviso è il più puntuto quando rimprovera al presidente di aver travalicato le norme. Pietro Agen, tra gli accusatori, è furioso per come la vicenda è apparsa sui giornali. Parla Paolo Uggè, uno dei vicepresidenti che hanno chiesto le dimissioni del presidente con una lettera e sono stati da lui denunciati per estorsione, insieme con Rivolta.

 

E qui si capisce che qualcosa è cambiato: «Nessun complotto, presidente. La lettera era un po' cruda, ma era per spingerla a denunciare le minacce alla Procura perché la cosa stava diventando di dominio pubblico. Dov' è l' estorsione?». È il segnale. Le due votazioni confermano la ritrovata unità.

 

sangallicarlo sangalliPAOLO UGGEcarlo sangallicarlo sangalli 1

«Continuiamo a guardarci negli occhi» esorta Sangalli. Il fuoco torna sotto la cenere.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO