enzo salvi 1

SANI E SALVI CON ENZO SALVI –‘’HO GIRATO UNA QUINDICINA DI CINEPANETTONI, DOPO DE SICA E BOLDI SONO L'ATTORE PIÙ PRESENTE - IL PRIMO CIAK, GUARDANDO BOLDI, ERA: "SEI PELATO O TI HANNO TRAPIANTATO UNA CHIAPPA?" – IN “NATALE SUL NILO” LA CRITICA CONTÒ 100 PAROLACCE E 99 LE PRONUNCIAVO IO! ANCORA ASPETTO L'OSCAR PERCHÉ HA FATTO INCASSARE QUASI 29 MILIONI DI EURO'' - ER CIPOLLA STRAFATTO - VIDEO CULT

 

 

 

 

 

 

Luca Pallanch per “la Verità”

 

enzo salvi (2)

Mai fermarsi alle apparenze. Dietro la simpatia naturale e contagiosa, che porta allegria e buonumore nella vita del prossimo, si cela un uomo riflessivo, sempre attento agli stimoli provenienti dalla vita quotidiana, e di profonda sensibilità. Per Enzo Salvi, romano de Ostia, classe 1963, la comicità è una missione. Il suo slogan è: «Ridere fa bene, io sono la vostra cura».

 

Lei è diplomato all' istituto agrario. Le vie della comicità sono infinite!

«Sono perito agrario, diplomato intorno... non mi ricordo... però sono diplomato anch' io!».

 

enzo salvi (1)

Ha iniziato facendo il giardiniere.

«Ho iniziato a lavorare al Comune di Roma presso il Servizio giardini come potatore di alberi d' alto fusto, poi ho scritto una canzone dal titolo Strombettare, l' ho proposta a un festival a Ostia e a sorpresa ho vinto. L' ho portata in giro d' estate per tutte le piazze del Lazio e ho partecipato a un festival del cabaret a Fiumicino, presentato da Mariano D' Angelo.

 

In quell' occasione ci siamo conosciuti e abbiamo formato la coppia Mammiamia che impressione. Io e Mariano siamo stati dei precursori del cabaret e nel 1996 abbiamo vinto un festival al Tendastrisce di Roma, presentato da Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. In giuria c' erano Gigi Proietti e Maurizio Costanzo».

 

È partito con una canzone comica e negli ultimi anni è tornato a questo filone con Va va va e Il bailo dello sbailo.

ENZO SALVI

«Sempre con lo spirito di non essere un cantante. Va va va è stato un trionfo perché ha fatto tre milioni di visualizzazioni, diventando una sorta di inno d' Italia, un momento di evasione per esorcizzare la negatività. In tutti i momenti della vita un "va va va" ci sta sempre bene, esorcizza e sostituisce il mal di pancia!».

 

Nella canzone faceva riferimento a «er politico che magna viaggia a ostriche e champagne, a noi aumenta la benzina e lui va in giro co' la velina». Aveva un bersaglio preciso?

ENZO SALVI

«Tutti! Una volta che entrano in possesso della poltrona, gestiscono la situazione curando prima di tutto i loro interessi. Questo il problema e noi siamo le vittime. Ne paghiamo tuttora le conseguenze. L' unico che si è trasformato grazie alla cabina è stato Superman!».

 

Però è una fortuna per voi comici perché vi offrono molti spunti.

«Sotto questo profilo per noi sono un libro aperto. Possiamo approfittare di tutte le situazioni che ci sono, anche perché la capacità del comico è di avere colpo d' occhio: rubare dal sociale e portarlo sul palco, rendendolo divertente».

 

 

 

andrea preti stefano orfei simona ventura enzo salvi claudia galanti

Quanto trae ispirazione dalla realtà?

«Er cipolla, che è il leader della vasta gamma dei miei personaggi, rappresenta una piaga della società, essendo un drogato, però, non pronunciando mai la parola "droga" e parlando in maniera fumettistica, è diventato un personaggio e nel corso degli anni ha dimostrato la sua forza, rimanendo sempre attuale. Anche quando faccio uno spettacolo nuovo, il pubblico vuole sempre il cameo del cipolla. Lo slogan "mamma mia come sto!" è diventato di fama internazionale».

 

E attinge anche da Internet?

«È difficile non trovare ispirazione con tutto quello che ci fornisce la rete. C' è però un rovescio della medaglia perché siamo molto plagiati: ci sono tanti piccoli "cipolli" che si esibiscono, sottraendo battute già collaudate. L' ispirazione viene anche dalla quotidianità, dall' informazione, leggendo e osservando quello che succede tutti i giorni. Il real quotidiano».

 

enzo salvi nudo

Ritiene positivo che spezzoni delle sue esibizioni siano caricati continuamente su Youtube oppure sminuisce il suo lavoro?

«Assolutamente sì. Ho girato una quindicina di film di Natale, dopo Christian De Sica e Massimo Boldi sono l' attore più presente. I miei pezzi sono cliccatissimi. Essendo film di costume, ogni anno c' era l' attore del momento, la bella del momento, la hit del momento e il fatto di essere sempre riproposto in queste clip mi fa molto piacere».

 

enzo salvi playa desnuda

A caricare questi brani di film sono spesso giovani.

«La cosa che mi rende felice, alla mia veneranda età, è che quando vado a fare le serate c' è sempre un nutrito gruppo di giovani e di bambini che mi chiedono le battute dei film natalizi. I piccoli mi vedono come un cartone animato vivente. Questo mi fa molto piacere perché regalare un sorriso a un bambino è un mondo di gioia. Il bambino è un' anima pura, non lo puoi tradire, e se ride, un motivo c' è».

 

paola pezzolla con enzo salvi

Il suo pubblico non ha età.

«La mia comicità va dal pediatrico al geriatrico!».

 

È stato folgorante l' arrivo a Cortina nel suo primo film, Vacanze di Natale 2000 di Carlo Vanzina.

«Quello fu l' apoteosi della storia dei film di Natale. Io non avevo mai fatto cinema in vita mia. Aurelio De Laurentiis è venuto a vedermi al Teatro dei Satiri, a Campo de' Fiori, dove portavo in scena con Mariano D' Angelo Mamma mio come sto! e mi ha proposto subito di fare Vacanze di Natale 2000».

 

 

 

 

L' hanno sottoposta a un provino?

enzo salvi

«No, no. È venuto Aurelio di venerdì e il lunedì, il 24 maggio, mi ha convocato in ufficio, alla Filmauro, per il contratto. Il provino è stato quando il film è uscito in sala e c' è stata l' apoteosi del pubblico, anche perché portavo una ventata di novità rispetto alle due colonne portanti, Boldi e De Sica. Con la mia romanità era agevolato».

 

Boldi e De Sica come l' hanno accolto?

«Diciamo che andavo a interferire nella loro struttura supersolida, poi piano piano hanno dovuto accettare. Fra noi comici c' è molta competizione. Alla fine, vedendo il pubblico che rideva, mi hanno considerato un valore aggiunto».

 

enzo salvi con le ragazze del video

Il suo prima regista è stato Carlo Vanzina. Mi fa un ritratto umano di Carlo?

«Ho conosciuto una persona di cuore, di grande classe, di profonda cultura, è stato un amico e un professionista meraviglioso che metteva l' attore in condizione di dare il meglio di sé stesso. Il primo giorno di riprese a Cortina la mia prima battuta era rivolta a Boldi.

 

Mi sono detto: "O la va o la spacca!", perché non avevo mai fatto cinema e mi trovavo a fare il coprotagonista insieme a Boldi e De Sica, mi sembrava di vivere un sogno, l' ansia era indescrivibile. Invece Carlo mi ha messo a mio agio, regalandomi grasse risate perché era una persona simpaticissima. Il primo ciak, guardando Boldi, era: "Sei pelato o ti hanno trapiantato una chiappa?", una battuta del mio repertorio che Carlo mi aveva detto di mettere nel film. Quanta responsabilità avevo in quel momento! Poi è andata com' è andata e ringrazio Dio».

enzo salvi con le ragazze del video (5)

 

Come l' ha presa Boldi?

«Alla fine si era creata una compagine da spogliatoio, è stata una risata dietro l' altra.

Carlo Vanzina è stato sempre un grande direttore».

 

Improvvisava o all' inizio non poteva?

«Io ho sempre improvvisato, non ho mai placato la voglia di dare un contributo, in base alla mia natura comica, alle sceneggiature dei film di Natale, anche perché l' intelligenza del regista è quella di recepire e di sfruttare la linfa vitale di un comico e di metterla a disposizione della sceneggiatura, per quanto collaudata, come era ovviamente quella scritta da Carlo ed Enrico Vanzina. Le battute forti appartenevano in gran parte al mio repertorio».

VA VA VA AFFANCULO DEVI ANNA VIDEO DI ENZO SALVI ER CIPOLLA

 

Che differenza c' era tra Neri Parenti e Carlo Vanzina?

«Sono due grandi professionisti, anche Neri è uno che ride tantissimo. Quando un regista che fa un film comico ride e ti sostiene, trasmette una carica di energia al comico straordinaria. Con Neri abbiamo fatto un film storico, Natale sul Nilo. Ha incassato quasi ventinove milioni di euro! È stato come una specie di Grande fratello: abbiamo girato per una settimana di seguito staccati dal mondo, senza telefoni, su una nave, affittata dalla produzione, che faceva avanti e indietro sul Nilo per far vedere che noi stavamo in viaggio. Praticamente per 7 giorni non siamo mai scesi».

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In Natale in India interpreta Vomito, un rapper che si esibisce in concerto davanti ai suoi fan, i «ruttini», ai quali regala una performance sopra o, nella fattispecie, sotto le righe. Come ha vissuto le accuse di volgarità mosse ai film di Natale?

«Io ho interpretato tantissimi personaggi. Il fatto di essere sopra le righe è una caratteristica voluta dai registi, perché poi ho dato prova di bravura anche in film drammatici.

 

In quel contesto, quando una cosa funziona, funziona.

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Quello che ci fece tanto ridere è che in Natale sul Nilo la critica contò 100 parolacce e 99 le pronunciavo io! Ancora aspetto l' Oscar perché ha fatto incassare quasi 29 milioni di euro: era doveroso nei miei confronti! La critica ha sempre bacchettato i film di Natale, ma quando un film incassa 29 milioni di euro, è come dare dello stupido allo spettatore che ha acquistato il biglietto per andarlo a vedere. La volgarità è quello che ci regalano in televisione tutti giorni entrando nelle case senza chiedere permesso. Quello è volgare. Se io pago per venirti a vedere e so quello che mi aspetto, non è volgare».

 

Ha dei modelli di attori?

ENZO SALVI

«I miei attori preferiti vanno da Totò a Carlo Verdone passando per la leggenda Alberto Sordi».

 

Le è dispiaciuto di non aver mai lavorato finora in un film di Verdone?

«Assolutamente sì, ancora mi dispiace e lui lo sa, gliel' ho sempre detto. Anzi, rinnovo l' invito!».

 

Cosa pensa dei comici che hanno invaso il festival di Sanremo? Ormai vi chiedono di fare di tutto, persino i conduttori. Non vi sentite snaturati?

«Nel festival di Sanremo una risata tra una canzone e l' altra ci sta per forza. Fa parte della scaletta. Pio e Amedeo facevano i disturbatori all' interno di una struttura già collaudata e Bisio è una persona di indiscutibile valore, l' unica in grado di appoggiare e di mettere a suo agio un comico senza creare conflitti. Anche quella è bravura».

 

E IO NON PAGO

Pensa che la televisione non l' abbia ancora utilizzata al meglio?

«Ho fatto tanti programmi, ma mi piacerebbe fare una fiction seria, drammatica. Ho già avuto un' esperienza in tal senso interpretando il ruolo del killer ne Il sistema di Carmine Elia, il quale mi aveva chiamato anche per La porta rossa, ma in quel periodo ero stato contattato per fare L' isola dei famosi, un' offerta che non potevo rifiutare. Elia è un regista eccezionale. Il suo tormentone, quando si finisce di girare e la scena risulta di suo gradimento, è: "Cioccolata"!».

 

È molto presente nei social, assieme ai suoi pappagalli.

ROCCO SIFFREDI MASSIMO BOLDI ER CIPOLLA ENZO SALVI

«Stare con gli animali, conoscendo i casi umani, è un momento di riconciliazione, specialmente con i cani».

 

Quanti animali ha?

«Tre pappagalli e tre cani. Dal 24 aprile sarò al Teatro Tirso de Molina, a Roma, con lo spettacolo Io un attore cane. Uno potrebbe pensare che sia un' offesa, invece per me essere considerato un cane è un motivo d' orgoglio perché il cane è un essere fedele e sincero, pronto a dare la sua vita per il padrone e per i suoi figli con amore incondizionato».

enzo salvi e melita toniolo in una sequenza di una cella in due

 

Come sta vivendo la stagione della Roma, la sua squadra del cuore?

«Con la Roma il karma è «Senza mai una gioia»! Da quando ha smesso Totti, come accendi il televisore inserisci la flebo di camomilla e tenti di arrivare alla fine della partita!».

 

Un cella in Due Enzo Salvi e Maurizio Battista

È grande amico di Totti?

«Assolutamente sì. Quando abbiamo vinto lo scudetto del 2001, stavo al ristorante Consolini, a Testaccio, abbracciato a lui a festeggiare lo scudetto e sotto c' erano più di 10.000 persone che lo invocavano perché facesse un saluto. Sono orgoglioso di questo».

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