fiat panda

SAPETE QUALI SONO I MODELLI D'AUTO PIÙ RUBATI IN ITALIA? - NEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2021, I FURTI SONO AUMENTATI DEL 25% - LE AREE PIU' COLPITE SONO CAMPANIA, LAZIO, PUGLIA, SICILIA E LOMBARDIA - IN CIMA ALLE PREFERENZE DEI LADRI CI SONO LE FIAT, IN PARTICOLARE LA PANDA - NEGLI ULTIMI 10 ANNI E' SPARITO UN MILIONE DI VEICOLI…

Savina Confaloni per www.corriere.it

 

panda 6

Sono aumentati del 25 per cento i furti d’auto, nei primi cinque mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2020. I ladri si sono rimessi all’opera, dunque, dopo il fermo «forzato» della pandemia. E assieme ai furti, è aumentata anche la percentuale di vetture che non tornano ai legittimi proprietari, nonostante le denunce e l’intervento delle forze dell’ordine.

 

Il primato dell’Italia

L’Italia scala le classifiche europee quanto a furti d’auto. L’attività dei ladri nei primi cinque mesi di quest’anno è tornata a crescere, dopo il fisiologico rallentamento causato dall’emergenza sanitaria e dalle restrizioni degli spostamenti. E, come non bastasse, si è ridotta anche la percentuale di recupero delle auto rubate nel Paese.

 

Secondo il «Dossier sui furti d’auto» elaborato da LoJack Italia, società del gruppo CalAmp leader nelle soluzioni telematiche per l’automotive, sono oltre un milione i veicoli spariti nel nulla negli ultimi 10 anni: di questi 682 mila cono autovetture, mentre la restante parte è composta da moto, veicoli commerciali leggeri e mezzi pesanti.

 

panda 6

I furti: +25% tra gennaio e maggio

In particolare, tra gennaio e maggio, con la progressiva ripresa delle attività economiche, i furti dei veicoli sono lievitati del 25% rispetto allo stesso periodo del 2020. Dal dossier di LoJack Italia, che ha raccolto e analizzato i dati forniti dal Ministero dell’Interno sul 2020, integrandoli con quelli provenienti da report nazionali e internazionali, l’attività criminale non si è mai fermata del tutto, arrivando lo scorso anno a quota 75 mila unità (-24% rispetto al 2019), con i recuperi dei mezzi rubati che hanno registrato una contrazione del 26%, passando dai 38mila dell’anno precedente ai 28mila del 2020.

 

La Panda va a ruba

panda

Ai vertici della classifica delle auto preferite dai ladri si conferma, per il secondo anno, la Panda, prima assoluta, seguita da 500, Punto e Y, mentre al quinto posto arriva la Golf. A oggi, la quota degli autoveicoli rubati e poi recuperati arriva al 37%, il che significa che quasi due auto su tre rubate nel nostro Paese non tornano nel garage del legittimo proprietario, e spariscono nel nulla, in direzione di mercati esteri oppure utilizzate per alimentare il business dei pezzi di ricambio.

 

Campania la più colpita

Per quanto riguarda le aree più colpite, Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia, si confermano territori privilegiati dei ladri d’auto. In queste cinque regioni è stato registrato circa l’83% dei furti nazionali, con la Campania che ha riconquistato il triste primato, con oltre 19 mila casi. E nella graduatoria delle regioni più colpite, seguono a distanza Lazio (13.391), Puglia (12.700), Sicilia (8.498) e Lombardia (8.188).

panda 6

 

Il Lazio è la regione dove si recuperano meno auto rubate

Secondo il Ministero, il Lazio è la anche la regione in cui si recuperano meno veicoli, solamente il 28%. Per quanto riguarda le tempistiche per ritrovare la propria vettura, il più delle volte si tratta di una corsa contro il tempo: trascorse le prime 24 ore, secondo gli esperti, le possibilità di rintracciarla si riducono al minimo. Ecco che attivare subito le ricerche e munirsi di dispositivi hi-tech affidabili aumenta in modo importante la possibilità di tornare in possesso del proprio mezzo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…