salvini citofono lei spaccia

SCUSI LEI SPACCIA? SÌ! – VI RICORDATE LA CITOFONATA DI SALVINI A CASA DEL RAGAZZO DI BOLOGNA DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE REGIONALI? I GENITORI, LUI DI ORIGINE TUNISINA E LEI NATA IN SVIZZERA, SONO STATI ENTRAMBI ARRESTATI PER DROGA - OVVIAMENTE IL "CAPITONE" GONGOLA: "IL TEMPO È GALANTUOMO. LA DROGA FA MALE"

 

Droga: Salvini, il tempo è galantuomo, fa male 
(ANSA) - BOLOGNA, 27 GEN - "Blitz anti-droga a Bologna. Il tempo è galantuomo. La droga fa male". Lo scrive su Twitter il leader delle Lega Matteo Salvini, commentando l'arresto di due persone a Bologna, i genitori del ragazzo sotto la cui abitazione un anno fa andò a citofonare, durante la campagna elettorale per le Regionali.

 

Luca Muleo per www.corriere.it

 

matteo salvini citofono

La casa «del citofono» è tornata sotto i riflettori. Due arresti per droga sono stati eseguiti dai Carabinieri nel condominio di via Grazia Deledda, zona Pilastro a Bologna, che un anno fa fu teatro della «citofonata» di Matteo Salvini a casa di un presunto spacciatore, un ragazzo all’epoca minorenne. A finire nei guai sono stati i genitori del ragazzo: il padre 59enne e la madre 58enne, lui di origine tunisina e lei nata in Svizzera.

 

Le accuse

Sono accusati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che del possesso di soldi falsi e di armi. Il caso della «citofonata» del leader della Lega fece molto discutere negli ultimi giorni della campagna elettorale per le Regionali in Emilia-Romagna.

ragazzo citofono salvini

 

Ieri pomeriggio, in una perquisizione dell’appartamento della coppia seguita a un controllo antidroga di un consumatore in strada, i militari hanno trovato 13 grammi di cocaina, 170 grammi di marijuana, 384 grammi di hashish, un bilancino di precisione, materiale utilizzato per il confezionamento della droga, il caricatore di una pistola semiautomatica calibro 380 Acp contenente 6 proiettili, altri 4 proiettili calibro 22 LR, 4 proiettili calibro 9 mm, uno storditore elettrico tipo taser, 50 proiettili a salve, inoltre 925 euro autentici e 340 euro in banconote contraffatte. L’uomo è stato portato in camera di sicurezza e la donna è ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

SALVINI AL CITOFONO

 

Il blitz dopo il pedinamento

Il blitz dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro a casa della coppia è avvenuto ieri pomeriggio, al termine del pedinamento di un 39enne italiano nell’ambito di un servizio antidroga in un parco del Pilastro. L’uomo ha attirato i sospetti perché transitava in macchina a passo d’uomo e, dopo aver fermato il veicolo, è sceso per andare a citofonare al portone di un palazzo.

 

salvini al citofono meme 2

È entrato, per poi uscire una decina di minuti dopo. Quando i militari si sono avvicinati per controllarlo, ha tradito un certo nervosismo, poi ha ammesso di essere in possesso di due dosi di cocaina. A quel punto i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento dove il 39enne era entrato, in uso alla coppia arrestata. Secondo quanto ha spiegato il comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna, Col. Pierluigi Solazzo, si è trattato di una «attività occasionale», non mirata, fatta «nell’ambito dell’abituale controllo del territorio». «È stato `pizzicato´ un assuntore di droga e da lui siamo risaliti a chi gli aveva ceduto lo stupefacente».

yassin labidi

 

La Lega: «Finalmente la verità»

«La cronaca, con la scoperta di un sospetto traffico di droga nell’appartamento del quartiere Pilastro, a Bologna, a un anno di distanza fa emergere la verità». Così il consigliere regionale della Lega Michele Facci ha commentato l’operazione delle forze di polizia e dei carabinieri.

 

«Un uomo tunisino e una donna italiana sono finiti nel mirino dei carabinieri, gli accertamenti sono in corso - ha aggiunto Facci - ma la grancassa politica che aveva stigmatizzato il gesto del senatore Salvini ora sta in silenzio, è muta davanti alla realtà dei fatti e alla capacità di ascolto che la Lega può offrire.

salvini al citofono meme by osho

 

Per quella vicenda era stato sanzionato anche un sottufficiale dei carabinieri, accusato di aver fatto da tramite fra Salvini e la donna che l’accompagnò nella visita al quartiere. Il nostro plauso va alle forze per la brillante operazione, la verità prima o poi viene a galla», ha concluso Facci. Lo stesso Salvini, sulla propria pagina Facebook dopo qualche ora ha commentato: «Blitz anti-droga a Bologna. Il tempo e’ galantuomo. La droga fa male».

salvini al citofono

 

Lotta allo spaccio

Ma i blitz contro lo spaccio, in questi giorni, si intensificano in città. Un’operazione della Guardia di Finanza di Bologna ha portato all’arresto per traffico internazionale di droga di sei cittadini nigeriani, che raggiunti dopo un breve inseguimento sono stati trovati in possesso di 15 chili tra eroina e cocaina.

 

Uno aveva nascosto in un berretto 38 ovuli di stupefacente, altri 53 ovuli erano stati invece ingeriti da quattro degli arrestati, sottoposti ad accertamenti medico-strumentali. Ma il grosso del quantitativo è stato rinvenuto dagli investigatori all’interno di uno stabile nel comune di Valsamoggia dove i militari hanno fatto irruzione. Qui c’erano 1114 ovuli e oltre 15 mila euro in contanti. In tutto il valore di mercato della droga superava i 2 milioni e mezzo di euro. I sei adesso si trovano in carcere

salvini al citofono memeragazzo citofono salvinisalvini al citofono

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?