alex saab camilla fabri

SE NON LO SAI, SAAB – DIETRO I 5 ARRESTI PER RICICLAGGIO LEGATI ALL'EX MODELLA (E COMMESSA) CAMILLA FABRI, CHE COMPRÒ UNA CASA DA 5 MILIONI IN VIA CONDOTTI, CI SONO LE OSCURE TRAME DEL MARITO ALEX NAIM SAAB MORAN – IMPRENDITORE COLOMBIANO E AMICO DEL PRESIDENTE VENEZUELANO MADURO, MORAN È STATO ARRESTATO A CAPO VERDE ED ESTRADATO NEGLI STATI UNITI, DOVE È SOTTO PROCESSO. IL SUO RUOLO È PIÙ CHE IMPRENDITORIALE: È UNA SORTA DI EMISSARIO DEL DITTATORE DI CARACAS IN RUSSIA CINA E IRAN - E INTANTO LA RAGAZZA È ANCORA IRREPERIBILE...

Fulvio Fiano per corriere.it

 

Alex Nain Saab Moran e Camilla Fabri

Lei, la 28enne romana Camilla Fabri, è all’estero irreperibile. Lui, il facoltoso marito 51enne, il colombiano -libanese Alex Naim Saab Moran è detenuto negli Stati Uniti. Situazioni che li mettono al riparo dall’ordinanza di custodia emessa dal gip di Roma su indagini del Nucleo Valutario della guardia di finanza di Roma, coordinata dal pm Francesco Cascini.

 

Sarebbero finiti ai domiciliari, assieme al marito della sorella di Fabri, Lorenzo Antonelli, anche lui all’estero. In carcere vanno invece le due zie della donna, Arianna e Patrizia Fiore, 47 e 45 anni rispettivamente, le uniche presenti nella Capitale. A tutti viene contestata l’associazione a delinquere e vario titolo il riciclaggio, l’autoriciclaggio e il trasferimento fraudolento di beni.

 

È la conclusione di una complessa indagine dell’indagine nata tre anni fa che intreccia lo scandalo degli aiuti umanitari in Venezuela e le sponde di paesi compiacenti nel nascondere gli immensi capitali dell’imprenditore Saab Moran, amico del presidente di Caracas, Maduro. Moran si sarebbe impossessato di parte dei fondi destinati agli aiuti alla popolazione sotto embargo facendoli transitare dall’Italia per poi nasconderli in Russia e in alcuni paradisi fiscali.

Alex Nain Saab Moran marito di Camilla Fabri

 

Alex Saab Moran- risulta imputato di fronte all’autorità giudiziaria statunitense con i reati ipotizzati di corruzione e di appropriazione indebita. Recentemente arrestato all’aeroporto dell’isola di Capo Verde ed estradato in esecuzione del mandato emesso dagli Stati Uniti, avrebbe inoltre costituito numerose società attraverso le quali riciclare i proventi illeciti. In questo contesto investigativo, su delega della Procura capitolina, nell’ottobre 2019 le Fiamme gialle avevano già sequestrato un appartamento di pregio nel centro storico di Roma (via Condotti), del valore di circa 4,8 milioni di euro, acquistato dalla commessa ed ex modella Camilla Fabri (moglie di Saab) nonché 1,8 milioni di euro giacenti su un conto corrente acceso presso una banca italiana.

 

camilla fabri

Quest’ultima somma è l’equivalente di quanto avrebbero intascato le due zie di Fabri per aver fatto da prestanome nel tentativo di schermare la provenienza illecita del denaro. Quanto ad Antonelli, marito di Beatrice, sorella di Camilla, gli viene attribuito un ruolo centrale nella vicenda dell’appartamento di via Condotti, così riassunto dal gip al momento del sequestro:

 

«L’operazione si caratterizza per particolari profili di anomalia. Dal contratto è possibile evincere che la Fabri ha acquistato il diritto di abitazione vitalizio per l’importo di 4 milioni 275mila euro, mentre la nuda proprietà risulta acquistata dalla società di diritto inglese, Kinloch Investments, rappresentata da Lorenzo Antonelli, per un valore di 475 mila euro. Antonelli emerge come titolare di diverse società, tutte con sedi coincidenti con la Kinloch. Ma da una visura alla Camera di Commercio inglese risulta che il capitale sociale della stessa è interamente detenuto da Camilla Fabri».

 

camilla fabri

Dopo un periodo in Russia, dove è nato il secondo figlio della coppia, Fabri si troverebbe ora in Venezuela dove conduce una campagna pubblica per la liberazione del marito. Il ruolo di Saab Moran andrebbe secondo i media locali ben oltre l’aspetto imprenditoriale, essendo invece una sorta di emissario di Maduro in paesi amici in chiave anti-statunitense come la Russia, ma anche Cina e Iran per affari legati al petrolio.

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