maro'

SI CHIUDE IL CASO DEI DUE MARÒ, I FUCILIERI DI MARINA ACCUSATI DI AVER UCCISO NEL 2012 DUE PESCATORI IN INDIA: L’ITALIA DOVRA’ VERSARE 1,1 MILIONI DI EURO COME RISARCIMENTO PER LE FAMIGLIE DELLE VITTIME - EPPURE RESTANO MOLTI DUBBI SULLE ACCUSE MOSSA DA NUOVA DELHI: LA PROCURA DI ROMA CERCHERÀ DI FARE LUCE SULLE REALI CAUSE DELLA MORTE DEI PESCATORI (CI SONO MOLTE INCONGRUENZE E INDIZI CHE VANNO IN UN’ALTRA DIREZIONE…)

Giu. Sca. per “il Messaggero”

 

latorre girone

Si sta per chiudere anche davanti alla Corte suprema indiana il caso dei due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, dopo la sentenza di luglio scorso emessa nell' ambito dell' arbitrato internazionale. Secondo Asia news, i giudici di New Delhi hanno stabilito che il dossier sarà chiuso quando lo Stato italiano avrà versato su un conto del ministero degli Esteri di Delhi 100 milioni di rupie (circa 1,1 milioni di euro) come risarcimento per la perdita di vite umane, i danni morali e materiali.

 

Le famiglie dei pescatori hanno infatti accettato l' indennizzo e la somma di denaro si aggiunge a quella già versata in passato dall' Italia: circa 245mila euro. A distanza di una settimana dal deposito, il caso tornerà davanti all' Alta Corte per essere definitivamente chiuso, probabilmente il 19 aprile. A quel punto decadranno anche le ultime restrizioni cui Girone e Latorre sono sottoposti dal loro rientro in Italia.

 

GIRONE LATORRE

In realtà, il caso è tutt'altro che chiaro: ci sono molte incongruenze sulle responsabilità dei due fucilieri italiani. A fare chiarezza dovrebbe pensarci la procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, affidato al pm Erminio Amelio.

 

I fatti sono del 15 febbraio 2012. I due fucilieri della Marina sono in servizio antipirateria a bordo della nave commerciale italiana Enrica Lexie. Quando si avvicina un peschereccio, temendo un attacco, sparano alcuni colpi di avvertimento in acqua. A bordo dell' imbarcazione ci sono i due pescatori Ajeesh Pink e Valentine Jelastine, che perdono la vita.

 

l arresto dei maro latorre e girone

È l' inizio di una grave crisi diplomatica tra Italia e India: Latorre e Girone vengono fermati in Kerala, poi costretti per anni a risiedere nell' ambasciata italiana di Delhi, mentre si consuma un lunghissimo contenzioso su chi li debba processare. Nel 2016 il governo italiano decide di ricorrere all' arbitrato internazionale, che si chiude nel luglio 2020: la giurisdizione del caso è di competenza italiana visto che, al momento dei fatti, i due marò godevano dell' immunità funzionale - erano funzionari dello Stato italiano, impegnati nello svolgimento della loro missione, cioè difendere un mercantile da eventuali abbordaggi di pirati -, ma l' Italia viene chiamata a risarcire i danni.

 

peschereccio maro st antony

A 9 anni dai fatti, scende in campo la magistratura italiana. Girone e Latorre sono già stati ascoltati dal pm Amelio nel 2013 e nello stesso anno è stata anche eseguita una perizia sul computer e su una macchina fotografica che si trovavano a bordo della Enrica Lexie. Adesso i magistrati di piazzale Clodio stanno analizzando gli atti inviati dal Tribunale arbitrale per poi procedere a una definizione del fascicolo.

peschereccio maro st antony

 

Ma ecco le incongruenze. La tesi dell' accusa in India si basa principalmente sulle testimonianze dei pescatori della St. Antony: hanno tutti quanti riconosciuto nella petroliera italiana il punto di partenza degli spari. Bisogna però sottolineare che l' equipaggio della Lexie è stato riconosciuto soltanto dopo che da giorni si parlava della vicenda ed erano state diffuse le immagini dell' imbarcazione, con il nome della nave visibile. Poi c' è la perizia balistica: secondo il consulente i proiettili estratti dai corpi delle vittime provengono dalle armi in dotazione ai militari. Ma questa conclusione è stata smentita dall' autopsia, secondo la quale le misure dei proiettili sarebbero diverse da quelli delle armi dei fucilieri.

 

peschereccio maro st antony affondato

Un altro dettaglio importante: i due proiettili che hanno colpito a morte i pescatori sarebbero diversi tra loro, mentre armi e munizioni in dotazione ai militari italiani sono uniformi. Una circostanza emersa da una perquisizione sulla nave mercantile. In una relazione allegata alla perizia balistica, inoltre, è emerso che i proiettili rinvenuti nei cadaveri sarebbero collegati ad armi con numero di matricola differente rispetto a quelle dei due marò. I fucili di Latorre e Girone, però, avevano il caricatore vuoto, visto che, come hanno raccontato, i due avevano sparato i colpi di avvertimento in acqua. I periti balistici, inoltre, non riusciti a ricondurre i frammenti di proiettili ritrovati sul peschereccio a nessuna delle armi in dotazione ai fucilieri.

enrica lexie girone latorregirone latorre i due maropeschereccio maro st antony

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...