stefano paterno paterno' davide villa

PER I TRE DECESSI IN SICILIA DOPO LA SOMMINISTRAZIONE DI ASTRAZENECA (UN SOTTUFFICIALE DI 43 ANNI, UNA INSEGNANTE DI 37 E UN POLIZIOTTO DI 50), NON VI È ANCORA IL RISULTATO DEFINITIVO DELL'AUTOPSIA - NEL CASO DEL PROFESSORE DI BIELLA (MORTO D'INFARTO) E DELL'INSEGNANTE DI CERVETERI (TROMBOSI VENOSA CEREBRALE) NON CI SAREBBERO EVIDENTI CORRELAZIONI TRA L'INOCULAZIONE E LA MORTE MA ENTRAMBI ERANO IN BUONA SALUTE E SENZA PATOLOGIE PREGRESSE…

1 - I MORTI DOPO LE INIEZIONI, LE AUTOPSIE: NESSUN NESSO

Giuseppe Scarpa per "il Messaggero"

 

Siracusa, Gela, Trapani, Catania, Napoli, Biella e Roma. Sette città in cui sono morte dopo la somministrazione di AstraZeneca otto persone. Tuttavia ad oggi nessun decesso può essere attribuito al vaccino. Le morti di un bidello di 58 anni e di un insegnante di 62 anni nel capoluogo campano sono dovute a cause naturali. Stessa sorte per un professore di musica 57enne di Biella e di un carabiniere 54enne a Trapani. Insomma la dipartita dopo l'assunzione del medicinale anti covid è da considerarsi casuale.

Stefania Maccioni

 

In altri termini sarebbero morti a prescindere da AstraZeneca. Per quanto concerne i casi che si sono verificati a Siracusa con il sottufficiale di Marina 43enne, a Catania con un poliziotto 50enne e a Gela con un insegnate di 37 anni, non vi è ancora il definitivo risultato dell' autopsia. In queste tre vicende i medici legali attendono l' esito di alcuni esami per stabilire se vi sia stato il nesso di causalità. Ossia una rapporto tra l' inoculazione del farmaco e la morte. Tutte le procure indagano per omicidio colposo. Nella maggior parte dei casi a carico di ignoti.

 

Anche a Roma ieri è stato aperto un fascicolo in relazione alla morte di Stefania Maccioni, 51enne insegnante di Cerveteri. Ma l' iscrizione del reato è, come spiegano i pm, un atto dovuto. È indispensabile per poter autorizzare tutta una serie di verifiche, esami, ispezioni. Non rappresenta di per sé un' accusa. In questo frangente si distingue, in parte, la procura di Siracusa ma solo perché ha iscritto nel registro degli indagati Lorenzo Wittum, l' ad di AstraZeneca Italia.

SANDRO TOGNATTI CON LA MOGLIE

 

AUTOPSIE

A Biella si è svolta l' autopsia sul corpo di Sandro Tognatti, il professore di clarinetto 57enne deceduto domenica a 17 ore dalla prima dose di AstraZeneca: secondo le prime indiscrezioni, non sarebbero emerse indicazioni tali da collegare la morte alla vaccinazione, anche se gli inquirenti sul punto sono molto cauti.

 

A fornire ulteriori risposte saranno gli esami istologici i cui risultati arriveranno nei prossimi giorni. Ieri, comunque, i carabinieri del Nas hanno continuato con il sequestro del lotto collegato al decesso dell' uomo, l' ABV5811: altre 753 dosi sono state acquisite dai militari negli hub vaccinali di Bari e Barletta-Andria-Trani.

 

ANNAMARIA MANTILE

Anche Annamaria Mantile, insegnante 62enne del Vomero, non è morta come si sospettava, per le conseguenze della vaccinazione antiCovid praticata il 27 febbraio, quattro giorni prima del decesso. L' evento tragico e inaspettato, vista la buona salute di cui godeva la professoressa, è stato invece causato da un infarto intestinale.

 

Per quanto concerne Vincenzo Russo, collaboratore scolastico di 58 anni, morto il 10 marzo dopo due giorni dall' assunzione di AstraZeneca, i medici legali del secondo Policlinico di Napoli non hanno riscontrato alcuna relazione con l' inoculazione del farmaco. Anche gli esami autoptici sul maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, 54 anni, morto a metà febbraio, 48 ore dopo la somministrazione anti covid, non hanno fatto emergere correlazioni tra la vaccinazione e il decesso.

stefano paterno

 

IN ATTESA DEGLI ESITI

Nel frattempo in Sicilia, la procura di Gela ha aperto un fascicolo sul caso di un' insegnante di 37 anni colpita da trombosi ed emorragia al cervello e di cui è stata dichiarata la morte cerebrale. La procura ha sequestrato le cartelle cliniche e la documentazione inerente il vaccino. Undici giorni prima, infatti, la donna aveva ricevuto la prima dose di AstraZeneca. «La paziente - come hanno spiegato i sanitari - a quanto sembra non aveva malattie pregresse».

 

Intanto oggi, a Catania, si terranno i funerali di Stefano Paternò, il sottufficiale di 43 anni deceduto una settimana fa nella sua abitazione di Misterbianco, sedici ore dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca. Secondo l' avvocato della famiglia bisognerà «attendere una ventina di giorni» prima di avere maggiori chiarezze sulle cause del decesso. Infine la Procura di Messina, che indaga sulla morte di Davide Villa, il poliziotto deceduto il 7 marzo, 12 giorni dopo il vaccino AstraZeneca, ha disposto una nuova consulenza, anche per capire che terapie sono state somministrate al paziente dopo l' insorgere della trombosi.

 

stefano paterno 1

2 - AUTOPSIA SUL PROF MORTO «UN INFARTO IMPROVVISO NIENTE LEGAMI COL SIERO»

Nadia Muratore Stefano Vladovich per "il Giornale"

 

Un infarto improvviso. Potrebbe essere questa la causa della morte di Sandro Tognatti, il musicista e insegnante di musica 57enne di Cossato, in provincia di Biella, deceduto 14 dopo essere stato vaccinato con AstraZeneca. Resta da accertare se quel blocco improvviso del cuore sia collegato, oppure no, alla dose di vaccino. Le indiscrezioni parlano di un esame che non avrebbe evidenziato trombi, come avvenuto invece in altri casi e quindi la morte potrebbe non avere un collegamento esplicito con la vaccinazione. Il cuore e gli altri organi del docente, secondo quanto evidenziato dall' esame autoptico, erano in un apparente stato di salute buono.

 

astrazeneca

Queste valutazioni non sono però confermate del tutto dal medico legale Roberto Testi - presidente del comitato tecnico-scientifico dell' Unità di crisi della Regione Piemonte - che ha eseguito la perizia, durata poco più di due ore, in presenza di un consulente nominato dalla famiglia. «Non ci sono riscontri evidenti e certi - ha precisato il perito -, nulla di così macroscopico è emerso da poter affermare con sicurezza che il decesso di Tognatti non sia collegato alla somministrazione del vaccino.

 

E neppure si può affermare il contrario. È ancora troppo presto: senza esami istologici e di laboratorio non è possibile avere certezze». E i risultati arriveranno solo nei prossimi giorni. «La consulenza non è ancora stata completata - ribadisce il procuratore di Biella, Teresa Angela Camelio -, sono necessari ancora altri esami ed ulteriori quesiti agli specialisti».

stefano paterno 2

 

L' indagine prende anche in considerazione il fatto che lo stesso giorno in cui è stato vaccinato il docente di musica, anche la moglie Simona Riussi - insegnante di musica alle scuole medie -, ha ricevuto la sua dose di AstraZeneca senza alcuna conseguenza.

Così come la loro figlia Ginevra, anche lei insegnate nelle scuole elementari, e i genitori di Sandro: il papà Sergio, 85 anni e la mamma Lina, 81: tutti vaccinati senza nessun problema.

astrazeneca

 

Stesse incertezze - e per adesso stessi misteri -, dovuti soprattutto alla necessità di eseguire ulteriori esami, sono stati riscontrati nei risultati delle altre autopsie disposte dalle procure competenti su persone morte a poche ore di distanza dalla somministrazione della dose vaccinale di AstraZeneca.

 

Il pm della Procura di Roma Giovanni Musarò ha aperto un fascicolo per omicidio colposo in seguito alla denuncia inoltrata da Luca Maccioni, fratello di Stefania Maccioni, 51 anni, insegnante di Lettere alla scuola media Salvo D' Acquisto di Cerveteri. Riesumazione della salma, sequestro della cartella clinica, nuovi accertamenti autoptici. La donna, che lascia una bambina di 8 anni e il compagno, anche lui docente nella scuola secondaria, due fratelli e i genitori, è deceduta il 9 marzo al policlinico Gemelli per «trombosi venosa cerebrale massiva», come riferito dai medici ai familiari.

 

SANDRO TOGNATTI

Alla Maccioni viene somministrata la prima dose del vaccino il 25 febbraio in una struttura della Asl Roma 4 di Santa Severa. Il lotto? ABV5811, quello che sarà sequestrato in Piemonte il 14 marzo. La magistratura vuole stabilire se ci può essere o meno una correlazione fra la somministrazione del vaccino e il decesso. La Maccioni, che non aveva alcuna patologia pregressa o in corso, accusa un malessere generale il 6 marzo. Una fortissima emicrania durante la notte tra il 6 e il 7 marzo e finisce in coma. «Un mal di testa fortissimo da cui non si è più risvegliata» spiega l' avvocato Mariano Mereta al magistrato.

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