BEPPE “SOVIET” SALA - IL SINDACO DI MILANO IMBAVAGLIA TUTTI I DIPENDENTI DEL COMUNE: NEL NUOVO CODICE DI COMPORTAMENTO SONO VIETATE LE CRITICHE SUI SOCIAL, ANCHE FUORI DALL’ORARIO DI LAVORO - SECONDO I SINDACATI È “UN ATTACCO ALLA LIBERA ESPRESSIONE”, MENTRE IL CENTRODESTRA INVITA ALLO SCIOPERO - FORSE A SALA COMINCIANO A DARE FASTIDIO TUTTE LE DENUNCE SUI DISSERVIZI E LE CAZZATE FATTE DURANTE LA PANDEMIA...

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Chiara Campo per “il Giornale

 

BEPPE SALA BEPPE SALA

Vietato criticare l'amministrazione sui social o sui forum, la sorveglianza scatterà pure sui commenti pubblicati fuori dall'orario di lavoro sui profili Facebook personali. Il centrodestra ha definito il nuovo Codice di comportamento per i dipendenti del Comune di Milano «degno del soviet supremo».

 

Beppe Sala sta incassando accese proteste da lavoratori e sindacalisti, l'Rsu si è già rivolta a un avvocato per un giudizio legale. Il regolamento nel mirino è stato approvato lo scorso febbraio ma non è ancora entrato in vigore perché per legge va sottoposto prima a consultazione.

 

BEPPE SALA SI TAMPONA BEPPE SALA SI TAMPONA

E la giunta doveva sentirsi particolarmente tranquilla visto che giorni fa lo ha pubblicato on line aprendo la partecipazione «non solo ai dipendenti ma a tutta comunità milanese».

 

Sotto processo l'articolo 16 che regola i «rapporti con mezzi di informazione e l'utilizzo dei social network».

 

Qualche passaggio? Il dipendente «si astiene dal diffondere con qualunque mezzo, compreso il web o i social network, i blog o i forum, commenti o informazioni compresi foto, video, audio che possano ledere l'immagine del Comune e dei suoi rappresentanti o suscitare riprovazione, polemiche, strumentalizzazioni».

 

BEPPE SALA IN BICI - FOTOMONTAGGIO BEPPE SALA IN BICI - FOTOMONTAGGIO

Il lavoratore «si impegna a mantenere un comportamento ineccepibile anche nella partecipazione a discussioni su chat o forum on line, mantenendo cautela nell'esprimere opinioni, valutazioni, critiche su fatti o argomenti che interessano l'opinione pubblica o che possano coinvolgere la propria attività all'interno del Comune» e il codice andrà rispettato «anche al di fuori dell'orario di lavoro».

 

Il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico sintetizza il punto: «Sala vuol mettere il bavaglio ai dipendenti. Forse hanno dato fastidio le tante denunce pubbliche per i disservizi legati al Covid sia in merito alla salute dei lavoratori che ai servizi erogati ai cittadini», vedi gli assembramenti davanti alle (poche) sedi anagrafiche lasciate aperte.

 

BEPPE SALA BEPPE SALA

Insomma, «guai a dissentire, il regolamento blocca il diritto di critica, spero che i sindacati si facciano sentire con uno sciopero».

 

Un delegato sindacale Rsu - almeno per ora - non si fa problemi a bollare il nuovo codice di comportamento come «un attacco alla libera espressione, alla comunicazione sindacale e al diritto di informazione libera».

 

Se il Comune non farà dietrofront il sindacato passerà alle vie legali. Un conto sono ingiurie o insulti, ma «il diritto di opinione espresso fuori dall'orario di lavoro non può essere punito con il licenziamento e tanto meno può essere spiato il profilo social di un dipendente per controllarne il contenuto».

 

BEPPE SALA BEPPE SALA

Il confine tra ciò che è lecito o punito con provvedimenti disciplinari o licenziamento rischia di assottigliarsi parecchio, i sindacalisti abituati a mantenere rapporti con la stampa sono preoccupati.

 

Avverte il codice che «il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali e politici non consente al dipendente di rilasciare dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell'amministrazione».

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