cacciari 7

IL CACCIARI PRIVATO - ''CON LA VECCHIAIA HO UN RAPPORTO TREMENDO. NON MI SONO SPOSATO NÉ AVUTO FIGLI PERCHÉ HO LETTO NIETZSCHE'' - E POI CROZZA CHE LO HA IMITATO ''GROSSO E GRASSO'', LA SUA PASSIONE PER GLI OROSCOPI E PER I TAROCCHI. ''MI SONO ANCHE DIVERTITO A FARLI, MA LI STUDIAVO PER I MIEI LIBRI'' - ''MI TAGLIO BARBA E CAPELLI DA SOLO, PERCHÉ…''

Candida Morvillo per il ''Corriere della Sera''

 

 

Massimo Cacciari, a 74 anni, che rapporto ha con la vecchiaia?

«Tremendo. Detesto chi ne parla come di un sereno tramonto. Tremo all' idea che mi parta il cervello».

massimo cacciari (3)

 

Pensa mai alla morte?

«Non me ne frega nulla. Ci penso continuamente, ma nei termini in cui ci pensava Spinoza, ma anche Platone, tante volte citati senza capirci nulla. Sapendo di dover finire, nessuna finitezza mi condiziona. Non aspiro a morire, ma mi esercito a morire vivendo bene».

 

E cos' è «vivere bene»?

«Aver dipeso il meno possibile da condizionamenti esterni, passioni irragionevoli, dagli altri e dai favori altrui. Aver difeso la mia legge interiore, non aver fatto male a nessuno».

 

Massimo Cacciari, professore emerito della Facoltà di Filosofia dell' Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che ha fondato con don Luigi Verzè nel 2002, socio dei Lincei, è autore di una sessantina di libri, molti tradotti in più lingue. Ha indagato sulla crisi del pensiero dialettico, ha scritto di borghesia e classe operaia, del Re Lear, di Occidente e utopie, di Dio, Europa e molto altro. L' ultimo libro, «La mente inquieta» (Einaudi) è un saggio sull' Umanesimo.

cacciari vs giuli a carta bianca 1

 

È stato deputato del Pci, eurodeputato, sindaco della sua Venezia tre volte. Dal 2010, ha lasciato la politica attiva, non i talk, dove è garanzia d' invettive furiose. Di recente, ha dato del «pezzo di m... a chi non s' indigna sui migranti» e ha urlato al ministro Alfonso Bonafede «la vostra politica dell' integrazione fa schifo». Seduto nel suo ufficio all' università, abbastanza accigliato, ammette: «Il brutto carattere non è una fama, ce l' ho».

 

E perché ha un brutto carattere?

«Sono impaziente. Lo sono con chi non capisce e perché il tempo non mi basta mai».

massimo cacciari (2)

Si narra che, da sindaco di Venezia, desse del cretino ai suoi.

«Mai e poi mai ai miei. Con altri mi è capitato spesso di essere villano e ho chiesto scusa».

 

È figlio di un pediatra e di una casalinga, che educazione ha ricevuto?

«Nessuna. Grandissimo merito dei miei genitori. Mi hanno insegnato a camminare, a nuotare, a parlare, a non rubare... le cose elementari, presupposto di ogni vita civile. E poi basta, mi hanno lasciato fare, fiducia assoluta, e mi hanno dato tutti i libri che mi servivano».

 

Come arriva la passione per la filosofia?

«A 15 anni, quando leggo "Fenomenologia dello spirito" di Hegel. La filosofia è il linguaggio dell' Occidente, costituisce la forma del suo sapere e del suo agire, fornisce i concetti fondamentali per intenderne l' inquietudine, le tragedie e la stessa follia».

 

MASSIMO CACCIARI GIULIA BONGIORNO

Crede ancora, come ha detto in passato, che il massimo delle potenzialità cerebrali si tocchi a 26 anni?

«Se a quell' età hai davvero viaggiato, hai fatto tutto o quasi. Parlo non dei viaggi da turista, ma della mente. Li fai e poi, nel resto della vita, li organizzi, li approfondisci, ma le idee fondamentali nascono da giovani. Perciò è peccaminoso come sia stata ridotta la scuola».

Lei aveva 24 anni nel '68. Ha fatto occupazioni con gli operai, ha fondato riviste, come «Contropiano», «Laboratorio Politico»...

«Ho iniziato a fare politica a 15 anni, mi sono formato, anche intellettualmente, con Asor Rosa, Mario Tronti, Toni Negri, poi ho fatto il dirigente del Pci... Oggi non ci sono movimenti paragonabili. L' era digitale individualizza tutto nell' apparenza della agorà universale; noi ci mettevamo insieme, facevamo società».

 

Lei che cosa sognava?

MASSIMO CACCIARI

«Io non ho mai sognato. Quando sogni, sogni. Poi, ti svegli e pensi a cosa puoi effettivamente fare. In quel '68, mi sembrava possibile un' azione all' interno del sindacato e del Pci per porre le basi di una riforma di sistema. Alcuni di noi, invece, presero strade diverse: credevano si aprisse un processo rivoluzionario... Sono cose quasi impossibili da capire oggi. Comunque, la divisione fra lotta rivoluzionaria e riformismo, il delitto Moro, la fine del compromesso storico spiegano il trentennio successivo, il logoramento del ceto politico».

 

Fu mai tentato da derive rivoluzionarie?

«Mai. Né io né Mario né Asor. Ma ci trovammo stretti fra i partiti della sinistra incapaci di capire il salto d' epoca e, dall' altra parte, l' irrazionalità, i sogni appunto».

MASSIMO CACCIARI

 

«Élite e popolo» è una contrapposizione utile a interpretare i tempi che viviamo?

«È un' idiozia: il popolo in sé non esiste; esistono interessi specifici, corpi intermedi, autonomie. L' ideologia del rapporto diretto fra il capo e la massa è la via maestra a soluzioni autoritarie. La democrazia vive di mediazione. È politeistica nella sua essenza. Il leader deve essere a guida di un gruppo dirigente di persone competenti, con base sociale e voti loro».

 

Le manca la politica attiva?

«Inascoltato, ho cercato di dare una mano alla formazione di un Pd mai nato. Dopo, non ho mai pensato di ricandidarmi: o sei interno a una struttura coerente con ciò che pensi, o non puoi fare da solo. Da solo, puoi scrivere un libro, non fare politica».

 

Quanto è solitaria la vita dello studioso?

«Io, quando studio, sono con i miei autori e maestri, parlo con loro. Quando posso ritirarmi una settimana a Venezia nel mio studio fra trentamila libri è qualcosa di molto bello».

 

MASSIMO CACCIARI

Cos' è il «logos incarnato» che don Verzé diceva d' averla chiamata a insegnare?

«È il pensiero che s' incarna. Il pensiero è azione, è la prima e fondamentale delle forme del nostro fare. Nulla è producibile che non sia pensato. Se nella civiltà europea si è sviluppato un pensiero scientifico di un certo tipo, è anche perché, nella sua tradizione, rimane fondamentale quel prologo del vangelo di Giovanni in cui è detto che il Logos si fa carne. Lì è una rivelazione religiosa, ma lo stesso principio vale anche per la filosofia dell' Occidente».

 

Quando il Censis rileva un diffuso sentimento di cattiveria, il filosofo che pensa?

«Non si stupisce. Legga Spinoza. La nostra natura è "captiva" in senso letterale, prigioniera di passioni tanto più praticate quanto più deprecate: invidia, gelosia, risentimento, avarizia... La filosofia è l' esercizio di governarle».

 

Quali di queste passioni hanno afflitto lei?

«Nessuna, il padreterno me ne ha donato la totale assenza».

 

Per cosa vorrebbe essere ricordato?

«"Krisis", del '76, ha forse avuto una certa influenza. Ma tengo molto più a "Dell' Inizio", che è del '90, sviluppata in opere successive.

MASSIMO CACCIARI

Ritengo abbastanza importanti le cose scritte negli anni '90 sull' Europa, quando era ancora un principio-speranza».

 

E oggi cos' è L' Europa?

«Una speranza senza speranza. Ma insegna San Paolo bisogna sperare e, insegna Leopardi, dis-perare è impossibile: persino il suicida spera, magari di far disperare chi resta».

 

Ha avuto solo due fidanzate note, ma ha fama di piacere molto. Come mai?

«Io questo non l' ho mai constatato».

 

Perché non si è mai sposato?

«Bisogna aver letto Nietzsche per capire cosa significa dire di sì, quando chiede: hai scavato il fondo della tua anima? Sei pronto a dire "per sempre"? Vale anche per essere padre; infatti, non ho avuto figli».

 

MASSIMO CACCIARI E ZAMPARINI

Ha mai avuto il dubbio di sposarsi o no?

«Tutte le volte che ho amato».

 

E quante volte ha amato?

«È impossibile a dirsi... Dire amore è come dire popolo: ogni volta, è una cosa diversa».

 

Al pettegolezzo che la voleva amante di Veronica Lario in Berlusconi, rispose di non conoscerla. Le è poi capitato d' incontrarla?

«Mai. Né prima né dopo».

 

Le piaceva Crozza quando la imitava?

«Era grosso e grasso. Non mi assomigliava».

 

È vero che si taglia barba e capelli da solo?

«Certo, e temo si veda. Non ho tempo da perdere col barbiere».

 

Si dice che sia superstizioso, in cosa?

MASSIMO CACCIARI

«Lo sono un po' per ridere, un po' no. Su alcune teorie e pratiche che cataloghiamo come superstizioni, bisogna essere però molto seri.

Si tratta di straordinarie tradizioni. Prenda l' astrologia: fino al '500 o '600 non c' era un potente che non si facesse fare l' oroscopo».

 

Si ritrova nel segno dei Gemelli?

«Totalmente: è una disperazione. Una concordia oppositorum continua».

 

Un' altra superstizione?

«I tarocchi. Uno che, come me, studia Umanesimo e Rinascimento, come fa a non conoscerli? Mi sono anche divertito a farli, me la cavavo, ma ripeto: li ho studiati per i miei libri».

CARLO MARIA MARTINI E MASSIMO CACCIARI

L' ultimo, «La mente inquieta», è appunto, un saggio sull' Umanesimo.

«È un' epoca di cui tutti conoscono i capolavori dell' arte, ma che ha pensatori grandissimi, come Pico della Mirandola, e che, a volte, sono massimi artisti, come Leon Battista Alberti. Autori che affrontano una grande crisi religiosa e politica. Anche filosofi successivi, come Giordano Bruno o Giambattista Vico hanno stretti rapporti con questo periodo.

Bertrando Spaventa e Giovanni Gentile sono stati i primi a rivendicare questa tradizione».

 

Citando Nietzsche, ha detto: io sono un uomo postumo. In cosa spera che le verrà dato ragione da postumo?

«Scherza? Questa citazione non me la sono mai attribuita. Si figuri se sono così snob».

massimo cacciari prefetto luciana lamorgesecacciariCACCIARI

 

cacciari Cacciari e l'acqua di rubinettoMASSIMO CACCIARI MASSIMO CACCIARI CACCIARI GIORDANOBrunetta e Cacciari amiconiCACCIARI RUTELLI CACCIARI ALBERTINI MASSIMO CACCIARI AL FUNERALE DI DON VERZE CACCIARI DITO MEDIO CACCIARI

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...