francesca businarolo andrea romano aggressione montecitorio

CHE BORDELLO IN COMMISSIONE! - “INCINTA NON PUOI PRESIEDERE”: SECONDO LA RICOSTRUZIONE DI UN DEPUTATO M5S, ANDREA ROMANO (PD) HA DETTO ALLA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA FRANCESCA BUSINAROLO CHE NON È IN GRADO DI GESTIRE I LAVORI PERCHÉ INCINTA. LUI NEGA TUTTO – STAMANI IN COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI SI È SFIORATA LA RISSA, CON "UNA DEPUTATA LEGHISTA" (SALTAMARTINI) CHE SI È SCAGLIATA CONTRO LA COLLEGA DEM ENZA BRUNO BOSSIO

 

 

 

 

aggressione in commissione affari costituzionali 2

(ANSA) - ROMA, 17 LUG - È scontro in commissione alla Camera tra Pd e maggioranza. I Dem stanno ancora tentando di bloccare i lavori sul Sicurezza bis, affinché Salvini riferisca sul caso Russia. Quando la maggioranza ha provato a proseguire le votazioni superando l'ostruzionismo Dem, i deputati Pd sono andati verso i banchi della presidenza. I leghisti hanno urlato "fuori" e, a quanto raccontano i Dem, la deputata Barbara Saltamartini "si è scagliata contro Enza Bruno Bossio, sbattendole giù il microfono". Il 5S Sergio Battelli è intervenuto come paciere. L'ostruzionismo Pd prosegue.

 

Giorgia Baroncini per www.ilgiornale.it

 

francesca businarolo

Ancora alta tensione tra Pd e maggioranza nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera impegnate nell'esame del decreto Sicurezza bis. Ieri i deputati dem avevano occupato l'Aula per protestare contro la mancata informativa del ministro dell'Interno Matteo Salvini sul presunto finanziamento russo alla Lega. Oggi gli esponenti Pd sono tornati in commissione per tentare nuovamente di bloccare i lavori ma le forze della maggioranza si sono opposte e i toni si sarebbero scaldati.

 

andrea romano

In particolare, riferiscono fonti all'AdnKronos, sarebbe stato un episodio che ha visto protagonisti il dem Andrea Romano e il presidente della commissione Giustizia, la pentastellata Francesca Businarolo, a far aumentare la tensione. Il parlamentare del Pd si sarebbe avvicinato ai banchi della presidenza sostenendo che una donna incinta non è in grado di presiedere i lavori. Il presidente Francesca Businarolo è infatti in attesa di un figlio.

 

andrea romano

Così in Aula è scoppiato il caos che ha rallentato il lavoro delle commissioni. Le affermazioni di Romano hanno scatenato la reazione dei deputati e anche del presidente della Affari Costituzionali, il grillino Giuseppe Brescia, che ha definito "riprovevole" quanto accaduto e ha invitato tutti i gruppi a stigmatizzare quanto accaduto.

 

"Per il Pd le donne incinta non possono presiedere le commissioni - ha tuonato Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d'Italia -. Queste le conclusioni sessiste e lapidarie di Romano che si squalifica a livello umano e personale. Gli allucinati talebani antifamiglia del Pd non riescono proprio a vedere nella maternità un lieto evento, ma al massimo una malattia debilitante. Sappia Andrea Romano che, mentre esternava l'indicibile pensiero, fuori dal Palazzo migliaia di donne incinta contribuivano ad alzare il PIL, attendendosi se non le tanto promesse quanto disattese politiche attive per la famiglia, quantomeno il rispetto".

FRANCESCA BUSINAROLO

 

"Mio malgrado sono stata protagonista di una vicenda che dimostra come i pregiudizi sessisti siano duri a morire se vivono nelle Aule parlamentari", ha dichiarato Francesca Businarolo. "La vicenda non mi rattrista personalmente ma fa riflettere sugli atteggiamenti di uomini che guardano l'altra metà del mondo, il mondo femminile, con superiorità e arroganza".

 

La verità di Romano

"Totale falsità", ha subito affermato Andrea Romano. "Gentile Onorevole Businarolo - ha scritto il dem alla presidente della commissione Giustizia - Mi è stato riferito che questa mattina, l'on. Brescia avrebbe fatto mettere a verbale mie presunte dichiarazioni secondo le quali io avrei sostenuto che il suo stato di gravidanza avrebbe dovuto impedirle di svolgere con equilibrio le sue funzioni di presidente di commissione. La ricostruzione dell'on. Brescia è del tutto arbitraria e fondata su totale falsità, non avendo io mai affermato (né tantomeno pensato) che la sua gravidanza fosse di ostacolo alle sue funzioni di presidente".

andrea romano

 

"Quello che ho affermato (e che penso con convinzione) - ha continuato Romano - è che Lei, onorevole Businarolo, questa mattina non abbia svolto con correttezza le sue funzioni di presidente in quanto non ha concesso ai deputati di opposizione che chiedevano di svolgere i propri interventi per la durata di cinque minuti per gruppo e per emendamento che erano stati decisi ieri nell'ufficio di presidenza della commissione, pur contro la nostra opinione. In nessun caso e mai mi sarei permesso di riferirmi alla sua condizione di gravidanza come ad un ostacolo".

andrea romano annalisa chirico

 

"È stato un tentativo di strumentalizzare e ridicolizzare l'ostruzionismo del Pd in commissione e dare una mano a Salvini -ha continuato Romano -, questa è la verità, anche se i Cinque stelle dicono che deve andare a riferire in aula" sulla vicenda dei fondi russi. "Ho già chiarito scrivendo personalmente una lettera a Businarolo", ha concluso il dem (guarda il video).

aggressione in commissione affari costituzionaliaggressione in commissione affari costituzionali 1

andrea romano

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…