matteo salvini mario draghi

A CHE GIOCO GIOCA SALVINI? – IL “CAPITONE” È IL PRIMO A SCHIERARSI APERTAMENTE CON LA CANDIDATURA DI DRAGHI AL QUIRINALE E SI ERGE A PRIMA “GROUPIE” DI SUPER-MARIO. IL MOTIVO? STA INIZIANDO IL POSIZIONAMENTO E SI RITAGLIA IL RUOLO DI PIÙ LEALE AZIONISTA DEL GOVERNO DI UNITÀ NAZIONALE, MA SOPRATTUTTO HA PAURA DI NON RIUSCIRE A VEDERE PALAZZO CHIGI MANCO COL BINOCOLO, SE CI RIMANE SUPER-MARIO. MEGLIO FARLO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA...

Laura Cesaretti per “il Giornale”

 

matteo salvini 3

È Matteo Salvini il primo a schierarsi apertamente nella lunga partita della successione al Colle. E lo fa lanciando il nome dell' attuale premier. «Se fa bene come presidente del Consiglio, sicuramente potrebbe farlo anche come presidente della Repubblica», dice in una lunga intervista al quotidiano spagnolo El Pais, premettendo che «non decido io il suo incarico».

 

MARIO DRAGHI

Ma dando anche un altolà alle manovre in corso per convincere l' attuale inquilino del Quirinale a restare almeno un altro anno, per evitare elezioni anticipate e per permettere al governo in carica di portare avanti il lavoro sul post-pandemia e il Recovery plan: «Diciamo che in Italia abbiamo già rinviato troppe elezioni. A febbraio bisognerebbe scegliere il prossimo capo dello Stato, e vorrei rispettare le scadenze. Se sarà Draghi, che sia Draghi».

 

sergio mattarella e mario draghi

L' intervista rimbalza in Italia in mattinata, e nel pomeriggio di ieri il leader della Lega torna a ribadire il concetto con i giornalisti, durante una visita a Terni: «Se Draghi si presenterà come candidato alla presidenza della Repubblica, lo sosterremo convintamente». Ma niente bis di Mattarella, che, «ha più volte detto che non si vuole ricandidare».

 

meme su Mario Draghi e il recovery plan

Non è il solo messaggio politico che il capo leghista lancia: c' è anche un' accusa aperta ai suoi anomali alleati di maggioranza, Pd e Movimento Cinque Stelle. Sono loro, dice «che sembrano voler far cadere il governo o aprire una crisi», mentre lui è disponibile «ad arrivare al 2022, e anche al 2023» (ossia dopo l' elezione del nuovo presidente della Repubblica).

 

DARIO FRANCESCHINI GIANCARLO GIORGETTI

Certo governare insieme «è un' esperienza temporanea», ma «non mi piace che la sinistra la viva come una provocazione quotidiana: vorrebbero restare soli al governo, ma io non mi muovo di un centimetro. La Lega non romperà con questo governo, siamo solo all' inizio». Il cammino verso le elezioni per il Colle è ancora molto lungo, e nessuno sa come finirà nè «che pesci prendere», come ha confidato tempo fa Dario Franceschini.

 

salvini europeista meme 12

Nessuno dei due schieramenti in Parlamento è in grado di scegliere autonomamente il capo dello Stato, dunque sarà necessario un accordo trasversale. «Un cambio di governo tra otto mesi, con le possibili ripercussioni sulla fiducia della Ue e dei mercati, è un rischio enorme - sospira un membro di governo dem - Se fossimo un paese serio, dovremmo accordarci per continuare con una larga maggioranza e un governo Draghi anche nella prossima legislatura, per completare in sicurezza il Pnrr. Ma, appunto, dovremmo essere un paese serio...».

 

Ma il leader leghista sta già iniziando il posizionamento, e intanto si ritaglia il ruolo di più leale azionista del governo Draghi, ribaltando l' accusa di sabotaggio che gli viene mossa da sinistra. Del resto, i focolai di tensione nella maggioranza, in queste ore, nascono soprattutto dal centrosinistra.

 

goffredo bettini enrico letta elly schlein giuseppe conte

Non è tanto l' offensiva sui temi «divisivi» (come la legge anti-omofobia), condotta da Pd e M5s su una linea intransigente che non apre ad alcuna modifica condivisa, e che viene criticata anche dentro gli stessi partiti, quanto i ripetuti scontri su provvedimenti e iniziative di governo. Solo ieri, i Cinque Stelle hanno minacciato lo strappo sul Dl Sostegni per alcuni stralci chiesti dalla Ragioneria di Stato: «La fiducia non la votiamo».

 

MARIO DRAGHI RECOVERY PLAN

Sono state necessarie ore di trattativa, con continui rinvii dell' aula, per arrivare ad un' intesa. I renziani di Italia viva hanno subito accusato M5s di voler destabilizzare il governo: «Ci sono alcuni partiti di maggioranza, grillini in primis, che si comportano come vedove di Conte, ogni giorno minacciano di non votare o ricattano Draghi su questo o quel provvedimento: un atteggiamento irresponsabile». Sulla scuola intanto è proseguito anche ieri lo scontro tra Lega e M5s, che si oppone al piano di stabilizzazione dei precari del ministro Bianchi. Un clima di incertezza e rissosità, alimentato dalla crisi verticale di alcuni partiti (M5s in testa) che Palazzo Chigi avverte e tollera sempre meno.

salvini euroambientalista meme

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...