donald trump

CHE MI PRENDA UN “GOP” – FERMI TUTTI, È TORNATO TRUMP! L’EX PRESIDENTE AMERICANO DOMENICA PROSSIMA SALIRÀ SUL PALCOSCENICO DELLA CONFERENZA DEI CONSERVATORI AMERICANI: L’OBIETTIVO È TROVARE CANDIDATI FEDELI ALLA CAUSA E RIPRENDERSI IL PARTITO. CHE IN REALTÀ NON L’HA MAI ABBANDONATO FINO IN FONDO, PERCHÉ SENZA DI LUI NON PUÒ VINCERE NEL 2024 - IL CLIMA È DA RESA DEI CONTI

1 - IL RITORNO DI TRUMP AGITA I REPUBBLICANI "CERCA VENDETTA"

Francesco Semprini per “La Stampa”

 

donald trump gioca a golf 2

A volte ritornano, e preoccupano. Donald Trump rientra a gamba tesa nella scena politica americana alimentando le speranze della sua maggioranza silenziosa e creando timori profondi tra i suoi nemici e tra i defezionasti del partito repubblicano che lo consideravano ormai finito.

 

Per la prima volta dall' addio alla Casa Bianca e dall' assoluzione in Senato dal suo secondo processo di impeachment, Trump torna sul palcoscenico il 28 febbraio alla conferenza dei conservatori Cpac. La Conservative Public Action Conference è per tradizione il trampolino di lancio di aspiranti candidati repubblicani.

 

donald trump e l assalto al congresso meme

E per Trump potrebbe esserlo in vista del 2024 che, secondo alcune indiscrezioni, è tornato a sognare per rientrare alla Casa Bianca. L' appuntamento, in programma a Orlando, offre al tycoon la possibilità di iniziare a mettere in atto la sua vendetta nei confronti di quel partito repubblicano che lo ha tradito e lo ha scaricato nonostante i suoi oltre 70 milioni di voti. Il suo discorso sarà incentrato proprio sul futuro dei conservatori: un futuro del quale lui vuole essere parte attiva, e che vuole disegnare in prima persona.

 

L' ex presidente sarebbe «molto preoccupato» della direzione impressa al Paese dall' attuale inquilino della Casa Bianca, soprattutto sul fronte dell' immigrazione.

ivanka trump abbraccia stephen miller

«Se le elezioni fossero la settimana prossima penso che correrebbe», dice Stephen Miller, l' ex consigliere di Trump. «Nessuna decisione è stata presa» su una sua futura candidatura, ma «io mi auguro che corra», aggiunge Miller, l' architetto delle politiche sui migranti della precedente amministrazione.

donald e melania trump lasciano la casa bianca2

 

È chiaro che il ritorno sulla scena di Trump crea turbative ai suoi detrattori, primo fra tutti il suo ex vice Mike Pence, considerato dai fedelissimi dell' ex presidente un traditore. Motivo per il quale Pence avrebbe declinato l' invito a partecipare alla Cpac. Perentorio il commento di Cindy McCain, la vedova del senatore conservatore John McCain, secondo cui l' assoluzione di Trump al suo secondo impeachment è la prova che il Grand Old Party rischia di diventare un partito di un solo individuo.

mike e karen pence all inaugurazione di biden

 

E questo «va superato. Dobbiamo farlo non solo come partito, ma come Paese». A chi le chiedeva se a suo avviso il Gop potrebbe scindersi, McCain ha risposto: «Sì. So che qualcosa succederà, altrimenti il partito è morto».

 

Al di là di quelle che possono sembrare le derive separatiste di Trump, con l' ipotesi della creazione di un partito dei Patrioti, il tycoon appare non solo preoccupato dalla situazione degli Stati Uniti, ma anche del futuro del Gop, alle prese con una guerra civile interna. Nel mirino dell' ex presidente ci sono Mitch McConnell, il leader dei conservatori al Senato e suo ex alleato, e Liz Cheney, numero tre fra i repubblicani alla Camera. L' ex Comandante in Capo scommette di poter infliggere un duro colpo ai conservatori già alle Midterm del 2022, quando punta alla presenza di un suo candidato per ogni posizione repubblicana aperta.

cindy e john maccain

 

Questo gli consentirebbe di rafforzare la presa sul partito e continuare a esserne, almeno sulla carta, il leader. Le audizioni per i papabili candidati a portare avanti la sua vendetta saranno condotte direttamente da The Donald, e dovrebbero iniziare nelle prime settimane di marzo. Molte richieste si stanno già accumulando sul suo tavolo.

 

DONALD TRUMP LINDSAY GRAHAM

I repubblicani però non stanno a guardare, e le grandi manovre sono già iniziate, fra i tentativi di arginare l' ex presidente e quelli per allontanarlo definitivamente dal partito. Il senatore Lindsey Graham, alleato di Trump, è volato a Mar-a-Lago per invocare la riconciliazione con il partito. Altri invece vogliono guardare avanti e sperano che il tycoon faccia un passo indietro, prima fra tutte Nikki Haley, che dopo le sue critiche per i fatti del 6 gennaio sembra abbia ricevuto un rifiuto da parte di Trump alla richiesta di un incontro. Fatto che rimescolerebbe le carte sulle ipotesi di un passaggio di testimone da parte di The Donald.

 

2 - TRUMP TORNA, IL PARTITO TREMA E GLI SPONSOR TAGLIANO I FONDI

Anna Guaita per “il Messaggero”

 

mike e karen pence visitano le truppe a lemoore in california

Ha scelto una platea che gli è rimasta fedele durante tutta la sua presidenza e che sembra intenzionata a sostenerlo anche nel futuro. Donald Trump ha annunciato che emergerà dal suo ritiro di Mar-a-Lago in Florida, per partecipare alla Conservative Political Action Conference domenica prossima. La Conference è un appuntamento annuale di attivisti e legislatori, e pare certo che sarà il trampolino dal quale l' ex presidente lancerà la sua futura attività politica. Ha già annunciato che parlerà del partito e attaccherà le politiche che Joe Biden intende adottare sul fronte dell' immigrazione.

 

donald trump

ASSENZE ANNUNCIATE

Buona parte del Gop sarà presente, ma alcuni nomi brillano già per la loro assenza, come quello di Nikki Haley, ex ambasciatrice all' Onu e dell' ex vicepresidente Mike Pence. Nikki, le cui ambizioni presidenziali per il 2024 sono ben note, è colpevole di essersi detta «disgustata e arrabbiata» per l' influenza che Trump ha avuto nella rivolta del 6 gennaio.

 

Pence, che è stato per 4 anni un vice fedelissimo, si è visto additato da Trump alla folla violenta come un «codardo» per aver ratificato l' elezione di Joe Biden come richiedeva la Costituzione.

 

donald trump by pat ludo

La loro assenza conferma che nel Partito è in corso una faida che vede contrapposte l' ala conservatrice istituzionalista che fa capo a Mitch McConnell e a Liz Cheney, rispettivamente oggi leader della minoranza repubblicana al Senato e presidente del gruppo repubblicano alla Camera, e l' ala populista che fa capo a Trump e che invece nelle istituzioni vede l' oscura minaccia del Deep State. L' ex presidente continua a essere popolare presso una larga maggioranza di repubblicani, ma il suo comportamento dopo la sconfitta ha assottigliato il sostegno popolare in genere.

 

Una riprova si ha nei finanziamenti che nel mese di gennaio sono caduti a un decimo del ritmo normale per i 147 deputati repubblicani che si erano schierati con lui e che hanno votato contro la ratifica dell' elezione di Biden pur dopo l' assalto al Campidoglio.

supporter di trump assaltano il congresso

I grandi finanziatori sembrano restii a continuare a sostenere coloro che si sono schierati contro il dettato costituzionale.

 

Un finanziatore ha dichiarato: «Vogliamo aiutare candidati che basino le loro decisioni su ciò che è giusto». Un' analisi dei finanziamenti del mese di gennaio mostra infatti che grandi corporation come Microsoft e Att, Best Buy e Nike, Walmart e Comcast hanno tenuto le corde delle borse totalmente chiuse. Questa esitazione dei finanziatori potrebbe in realtà rafforzare l' influenza di Trump, poiché durante l' autunno lui ha raccolto decine di milioni di dollari, cavalcando la frottola delle frodi elettorali. In banca, il Pac Save America, il comitato per la raccolta di fondi creato da lui stesso, ha più di 30 milioni di dollari, che l' ex presidente potrebbe amministrare a favore dei suoi fedeli, assicurandosi un ruolo da kingmaker alle prossime elezioni di metà mandato nel 2022.

 

LA CORRENTE PRO CHENEY

sostenitori di trump – assalto al congresso

All' inizio di marzo, tuttavia, si terrà una conferenza di grandi finanziatori pronti invece a raccogliere fondi per Liz Cheney, la sola esponente della leadership repubblicana alla Camera che abbia preso posizione critica contro Trump sulle bugie post-elettorali e la mobilitazione della folla. Liz Cheney è stata criticata dal partito del suo Stato, ma ha dietro la corrente tradizionalista istituzionalista del partito al livello nazionale, e per molti di questa fede ideologica è lei che rappresenterebbe meglio il partito nella lotta intestina contro Trump, invece che il senatore McConnell.

joe biden commosso

 

Liz Cheney è figlia dell' ex vicepresidente Dick Cheney, è molto amica di ex leader repubblicani di grande peso, ed è una dei soli 17 repubblicani (10 alla Camera e sette al Senato) che hanno votato per condannare Trump nel processo di impeachment.

 

Lo scontro fra le due ali del partito si sta dunque riscaldando, mentre i democratici stanno a guardare e pregano che nel frattempo le promesse di Biden vadano in porto e rafforzino il loro partito, soprattutto quella che riscuote il 76 per cento dell' approvazione pubblica, e cioè il pacchetto di aiuti al Paese, alla gente, agli Stati e alle scuole.

manifestanti pro trump assaltano il congressoun manifestante con uno striscione per l impeachment a trump

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...