giachetti 8

CI VOLEVANO IL COVID E I DECRETI DI CONTE PER VEDERE IL MANGIAPRETI GIACHETTI DECLAMARE IL VANGELO! DA RADICALE A MEZZO PRETE, IL ROMPIBALLE DI TALENTO ORA DICE DI COMBATTERE, DA LAICO, PER LA COSTITUZIONE. MENTRE I SUOI DETRATTORI INSINUANO CHE EGLI SI BUTTI SULL'ENNESIMA DISOBBEDIENZA CIVILE (‘AUTORITÀ, VENITE A SANZIONARMI’) PER METTERSI IN MOSTRA… - VIDEO

 

Francesco Specchia per “Libero quotidiano”

 

L' iperlaico Roberto Giachetti che declama il Vangelo è una visione innaturale. È come se l' ultracattolico Giovanardi, vestito da templare, si mettesse a leggere un manifesto abortista sullo sfondo d' un cinema porno. O se il virologo Burioni organizzasse un raduno No-Vax, o Salvini aprisse un centro profughi.

giachetti 8

 

Eppure, Giachetti, il rompiballe di talento, ieri era lì, piantato come un ulivo del Getsemani davanti alla chiesa romana di San Silvestro, a difendere la libertà di culto repressa dal Covid19. Dio, ancora non ci credo. I decreti di Conte bloccano la gente fuori dalle chiese mentre riorganizzano i supermercati e lo sport? Ecco che invece di un cardinale, di un funzionario dell' Agesci, di un militante di Comunione e Liberazione qualsiasi, be', ti compare come araldo del Papa, Giachetti. Giachetti, ahò. Il mangiapreti, l' ex radicale cresciuto a pane e Pannella, abortista e divorzista, ora con mascherina in volto e sacre scritture in mano. E, la cosa ancora più incredibile è che indossava un completo impeccabile (da candidato sindaco di Roma l' outfit, il corredo istituzionale, non era il suo forte).

 

giachetti

Giachetti per qualche minuto s' è fermato sul portone di San Silvestro e aprendo un leggio immaginario, ha sgranato un brano del Vangelo secondo Matteo -«capitolo 22, versetti 15/22» e un altro, secondo Luca -«capitolo 24, versetti 13/35». Cioè, rispettivamente, la famosa questione del tributo posta a Gesù Cristo -«date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio»; e l' episodio dei due discepoli intronati che incontrano il Messia redivivo e lo scambiano per un passante, dato che non pare avesse lo standing del leader.

 

cena dei renziani giachetti

Chè, se vogliamo, nella sua perfida ironia, Giachetti, scegliendo le suddette letture, ci deve aver piazzato dentro un paio di metafore governative, di cui noi non avvertiamo il senso ma magari Conte -che poco lo tollera- sì. Giachetti leggeva mentre, da dentro la chiesa la perpetua faceva capolino sull' uscio, di colpo richiuso evidentemente per il timore di vedere Giachetti farsi strada sotto il pulpito a colpi di turibolo. Ripeto: osservare Giachetti in un atto eversivo da Sentinella in piedi, da guardiano dei valori cattolici, mi insuffla una certa inquietudine.

 

Perché Giachetti lo fa? «Perché è una battaglia per i diritti. Non si possono privare le persone di diritti costituzionali sulla base di decreti del presidente del Consiglio: è insensato, ingiusto, incomprensibile impedire manifestazioni di culto mentre, contemporaneamente, ci si organizza per entrare nei musei», afferma Giachetti «l' ho fatto per i cattolici ma avrei potuto farlo per altre questioni».

roberto giachetti

 

Questo dice lui, il meno cattolico di un partito, Italia Vera, con le radici nello scoutismo e nel cattolicesimo da battaglia. E, in verità, io mi sarei più aspettato, per una tale protesta, un Renzi vestito da lupetto incatenato al portone di Palazzo Chigi. Non Giachetti. Giachetti è uno che denunciava gli scandali del Vaticano, che mal tollerava l' influenza della Cei, che è arrivato perfino a richiedere il taglio del salario dei cappellani militari.

 

maria elena boschi con roberto giachetti 1

Perfino i cappellani. Giachetti ora dice di combattere, da laico, per la Costituzione. Mentre i suoi detrattori insinuano che egli si butti sull' ennesima disobbedienza civile («Autorità, venite a sanzionarmi») per mettersi in mostra; e uscire dal cono d' ombra del partito, date alcune sue uscite contradditorie non passate inosservate come il "sì" al taglio dei parlamentari e poi l' annuncio del referendum contro lo stesso taglio. Probabilmente sono vere entrambe le interpretazioni del gesto.

 

Ma quel che conta è vederlo lì ogni giorno a leggere il Nuovo Testamento, sorta di Cireneo volontario che porta la croce a Conte. Forse con l' idea futuribile di dare una mano alla di lui crocefissione...

maria elena boschi con roberto giachetti 7zingaretti giachetti martinaanna ascani roberto giachettizingaretti giachetti martina

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL COLLE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI, E A FRANCESCO GAROFANI C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA) - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? FORSE NON ESISTE. D'ALTRONDE SE CI FOSSE, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA?

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…