petroliere hormuz iran golfo

COME SI SABOTA UNA PETROLIERA? - ALMENO QUATTRO BESTIONI ''DANNEGGIATI'' MENTRE PASSANO PER LO STRETTO DI HORMUZ, SNODO CHIAVE DEL GOLFO PERSICO, GLI USA ATTACCANO L'IRAN: ''È UN'INTIMIDAZIONE''. LE NOTIZIE SONO CONFUSE: LE NAVI APPARTENGONO A SAUDITI, EMIRATINI E NORVEGESI, E OGNUNO DICE UNA COSA DIVERSA. CHI PARLA DI ESPLOSIONI, CHI DI DANNEGGIAMENTI DA COLLISIONE

 

 

1. TENSIONE NEL GOLFO. RIAD, ATTACCATE NOSTRE PETROLIERE

Lorenzo Trombetta per l'ANSA

 

petroliera saudita

Alla vigilia dell'atteso incontro tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il segretario di Stato americano Mike Pompeo, un altro elemento di tensione nel Golfo, tra gli Stati Uniti e l'Iran, si aggiunge a quelli già presenti sullo sfondo delle minacce di Teheran di chiudere lo stretto di Hormuz, dove passa circa un terzo del greggio mondiale. L'Arabia Saudita, alleato di Washington, ha riferito che due sue petroliere sono state danneggiate in acque territoriali degli Emirati Arabi Uniti da quello che viene definito un "sabotaggio" dai contorni ancora oscuri.

petroliera norvegese

 

Altre due petroliere, rispettivamente battenti bandiere norvegese e degli Emirati, sono state danneggiate. E come ulteriore segnale di inasprimento della tensione, aerei da guerra americani F15 e F35 si sono uniti oggi ai già presenti B52 sui cieli del Golfo come esplicito segnale di minaccia all'Iran. Da Bruxelles, l'alto rappresentante europeo per la politica estera e la sicurezza Federica Mogherini si è detta "preoccupata" per il "rischio di una possibile escalation nella regione che non ha bisogno di ulteriori elementi di tensione e di destabilizzazione".

petroliera degli emirati arabi uniti

 

Le autorità emiratine avevano riferito del danneggiamento di quattro imbarcazioni commerciali nei pressi del porto di Fujayra, non lontano dallo stretto di Hormuz. Da Abu Dhabi affermano che è ancora presto per attribuire responsabilità e che è in corso un'inchiesta a cui partecipano inquirenti statunitensi. Secondo le prime informazioni riferite dalle autorità saudite, il "sabotaggio" è avvenuto alle prime ore del giorno di domenica. La prima notizia era stata diffusa soltanto ieri pomeriggio dagli Emirati e oggi sono arrivate le prime conferme dall'Arabia Saudita.

 

guardia costiera emiratina

Una delle due petroliere saudite era diretta al terminale marittimo di Ras Tannura, per ricevere un nuovo carico di greggio diretto negli Stati Uniti. Proprio le autorità americane avevano diramato un'allerta alle navi, avvertendo che l'Iran potrebbe prendere di mira il traffico nella regione. Le acque del Golfo sono pattugliate anche dalla Quinta Flotta statunitense, ormeggiata nel vicino Bahrain, un altro alleato chiave di Washington e di Riad, ostili all'influenza iraniana nell'area.

 

L'Iran dal canto suo ha smentito ogni responsabilità e ha invece definito "troppo fragile" la sicurezza nel Golfo. Nel pomeriggio, il ministero degli Esteri iraniano ha anche messo in guardia da ogni tipo di "teorie complottiste orchestrate dai malpensanti" e da "avventurismi portati avanti dagli stranieri" per "minare la sicurezza e la stabilità marittime" del Golfo.

andrea victory petroliera norvegese

 

Media iraniani stamani avevano parlato di ben sette petroliere danneggiate da esplosioni avvenute a Fujayra. Una circostanza subito smentita dagli Emirati, che ha invece parlato di danni lievi e comunque senza causare vittime. Ma la tensione continua pericolosamente a salire.

 

 

2. USA-IRAN, ALTA TENSIONE: «TEHERAN HA ATTACCATO LE PETROLIERE SAUDITE NEL GOLFO DI OMAN»

Guido Olimpio per www.corriere.it

 

I moniti all’Iran, i movimenti militari Usa, i timori di attentati da parte delle milizie pro-Teheran, infine l’ incidente dai contorni misteriosi. Tutto avvolto in mosse da guerra psicologica in una delle vie d’ acqua più strategiche al mondo, a Est dello Stretto di Hormuz, Golfo di Oman. Un copione con molti atti: l’ultimo dei quali, di poche ore fa, porta gli Stati Uniti ad accusare direttamente l’Iran per l’attacco ad alcune petroliere. Ma occorre andare con ordine.

andrea victory petroliera norvegese

 

Domenica, un sito libanese filo-iraniano rivela che numerose petroliere sono state danneggiate da esplosioni mentre si trovavano al largo degli Emirati, non lontano dal porto di Fujairah. Fermento, interrogativi, poi arriva la smentita delle autorità. Che non chiude la storia perché sono gli Emirati a confermare gli atti di sabotaggio verso alcune navi, anche se non ne avrebbero compromesso la sicurezza.

 

Il Golfo «vibra» con l’ incalzare delle informazioni peraltro confuse. Lunedì da Riad sostengono che sono state coinvolte due petroliere saudite, la Amjad e la al Marzoqah. A queste si aggiungono una emiratina, la A. Michel, e una norvegese, la Andrea Victory. Di quest’ ultima viene diffusa una foto che mostra uno squarcio - non ampio - nella zona di poppa. Secondo un esperto da noi consultato la falla sembra compatibile con una collisione e non con una carica.

 

a michel emirati arabi uniti

Dalla regione le fonti ufficiali denunciano un gesto che minaccia la libera navigazione, promettono un’ inchiesta piena, ma evitano di indicare possibili colpevoli. Gli osservatori «fissano» il momento. Il Pentagono ha appena mobilitato una task force aeronavale, con la portaerei Lincoln, due unità da assalto anfibio, sistemi anti-missile Patriot e i bombardieri B52, inviati in Qatar. Una reazione dopo che una dritta dei servizi israeliani avrebbe lanciato l’ allarme su possibili «colpi» da parte di elementi filo-iraniani. Inoltre la Navy segue le mosse di un cargo, sempre iraniano, con a bordo dei missili destinati non si sa bene dove.

 

Dunque nello scenario A si può ipotizzare l’ azione degli avversari delle monarchie sunnite lungo una rotta dove passa il 40% del greggio mondiale. Non pochi analisti, però, mostrano prudenza e scrivono la parola sabotaggio tra virgolette. Anche perché non è chiaro come siano state colpite le petroliere e con che «cosa». Una piccola mina? L’ urto di un battello? O altro?

fujarah emirati arabi uniti

 

L’ Iran, invece, ha alluso a uno scenario B, una provocazione per incastrarlo, magari con la mano di «sabotatori di un Paese terzo». I dirigenti hanno poi spostato la loro attenzione su Bruxelles, dove è arrivato il segretario di Stato americano Pompeo per un consulto - sul nucleare iraniano - con la rappresentante Ue, Federica Mogherini, e i colleghi di Germania, Francia, Gran Bretagna. Gli europei hanno auspicato la via del dialogo, l’ inviato Usa è per la pressione continua anche se - ha sottolineato - Washington non punta ad aprire un conflitto. Dichiarazioni di rito mentre c’ è chi ammonisce: attenzione, perché le guerre possono iniziare anche per un incidente, per un errore di calcolo, per un passo sbagliato.

 

TRUMP ROHANImike pompeo 2

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?