giuseppe conte luigi di maio

COME SIAMO MES? – PER DI MAIO L’ACCESSO AL FONDO SALVA STATI NON È PIÙ UN TABÙ, MA VUOLE CHE A METTERCI IL FACCIONE SIA CONTE. INFATTI OGGI A DOMANDA DIRETTA DEL “CORRIERE” LUIGINO RISPONDE METTENDO IN MEZZO L'AVVOCATO DI PADRE PIO (TUTTO): "HA RIPETUTO CHE L'ITALIA NON NE AVRÀ BISOGNO E ABBIAMO FIDUCIA NELLE SUE PAROLE". CRIMI: "STRUMENTO INADEGUATO E PERICOLOSO" – TOCCA ALL'EX BIBITARO FARE IL DURO SUI MIGRANTI: “DOBBIAMO METTERE FUORI USO BARCHINI E GOMMONI”

giuseppe conte luigi di maio

Mes: Crimi, strumento inadeguato e pericoloso

(ANSA) -  Il M5S resta convinto della "pericolosità e non adeguatezza" del Mes: "non abbiamo certezze, il sito può dire quello che vuole ma i Trattati prevedono che il board può andare a imporre delle condizioni". Così Vito Crimi, capo politico del M5S, a Sky tg 24 rispondendo a chi gli chiede se vi sia la possibilità di usare i fondi del Mes. "Se questo cambiasse, a quel punto non sarebbe più il Mes e diamogli allora un altro nome", aggiunge.

luigi di maio vito crimi 3

 

DI MAIO SUGLI SBARCHI: «EMERGENZA NAZIONALE, DISTRUGGERE I BARCONI»

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

Luigi Di Maio, lei ha mostrato preoccupazione per la situazione degli sbarchi. In passato ha sposato la linea dura appoggiando il blocco delle navi. Ora?

«Vede io vorrei intanto mettere una cosa in chiaro, qui non si tratta di avere una linea dura o meno, non c’è e non deve esserci un approccio ideologico al tema, bensì pragmatico e concreto.

 

migranti dalla tunisia con barboncino

La questione degli sbarchi, unita al rischio sanitario con la pandemia è un tema di sicurezza nazionale. Quanto accaduto a Caltanissetta e a Porto Empedocle deve far pensare, i cittadini chiedono giustamente delle risposte e il dovere di uno Stato è darle quelle risposte, lavorando per risolvere il problema alla radice.

 

Le ricordo che abbiamo avuto più di 35 mila morti per il coronavirus e come ho già detto se qualcuno è sottoposto a quarantena non può pensare di violare le regole italiane e andarsene in giro liberamente. Vale per chi ha diritto alla protezione internazionale così come per chiunque altro».

 

Cosa è cambiato allora?

conte lamorgese

«Il momento è molto delicato, lo ha fatto presente anche la ministra Lamorgese. C’è una fase di instabilità politica in Tunisia che sta alimentando gli arrivi verso l’Italia e noi non dobbiamo pensare a come fermare gli sbarchi, ma a come bloccare le partenze.

 

Questo è il nodo che stiamo affrontando già a livello governativo. Anche perché la Tunisia è un Paese sicuro e chi parte per l’Italia viene rimpatriato. Non sarà regolarizzato nessuno. Proprio oggi tra l’altro abbiamo convocato l’ambasciatore tunisino chiedendogli di accelerare i rimpatri e ci ha assicurato che dai primi di agosto ripartiranno (80 a volo). Inoltre abbiamo chiesto maggiore vigilanza a Sfax e sono stati trasferiti due pattugliatori dal governo di Tunisi».

Migranti al molo Favarolo di Lampedusa

 

Come interverrà il governo? Ha parlato con Conte e Lamorgese?

«Si, ci siamo riuniti in questi giorni anche insieme al ministro Guerini. Il piano da avanzare è articolato. Intanto va portato avanti il negoziato per un nuovo accordo in materia migratoria e presto io stesso andrò a Tunisi per affrontare il tema, ma prima voglio i fatti.

 

Bisogna lavorare subito ad un accordo con le autorità tunisine affinché sequestrino in loco e mettano fuori uso barchini e gommoni utilizzati per le traversate, perché le imbarcazioni che stanno arrivando sono di questo tipo qui, cosiddette fantasma, spesso fuggono ai radar.

 

Lo scenario ricorda quello albanese degli inizi del 2000 e allora con il governo di Tirana si cooperò in questo senso, il che contribuì a fermare i flussi. Con Tunisi dobbiamo sperimentare la medesima strada a mio avviso, lavorando naturalmente su più fronti».

luciana lamorgese giuseppe conte luigi di maio 1

 

Quali?

«Ad esempio in materia di cooperazione bilaterale, valorizzando gli stanziamenti della cooperazione allo sviluppo: rafforzare le istituzioni locali serve ad offrire possibilità di crescita e sviluppo a chi è in difficoltà e a dargli una prospettiva futura nel suo Paese di origine. Allo stesso tempo, facilitare gli investimenti delle nostre imprese nella regione mediterranea. Ma prima di parlare di questo, ci aspettiamo piena collaborazioni sul rafforzamento della cooperazione in ambito migratorio».

 

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

Un punto però sembra uguale al passato: lo scetticismo verso l’Ue che «deve dare una risposta a questa crisi».

«Sì, l’Ue deve rispondere e ho accolto con soddisfazione l’appello di ieri da parte della Commissione, che dopo i nostri avvisi si è detta pronta a collaborare. Noi chiediamo semplicemente che siano rispettati i patti.

 

Chiediamo a Bruxelles un ruolo proattivo tanto in termini di riammissione che di riduzione delle partenze irregolari e in questa cornice vogliamo coinvolgere anche i Commissari UE competenti come gli Affari Interni Ylva Johansson, che si è già detta a disposizione, e il Commissario per l’Allargamento e il Vicinato Varhelyi».

MEME SU LUIGI DI MAIO E IL DITO MEDIO A MATTEO SALVINI

 

Crede davvero sia possibile una redistribuzione dei migranti, specie se arrivano su piccole imbarcazioni?

«La redistribuzione era già in vigore, poi sospesa durante il picco della pandemia, ma ora il picco fortunatamente in Italia è passato e il nostro confine meridionale, lo ricordo, è un confine europeo oltre che italiano».

 

Intanto al Senato si chiede il processo a Salvini. Lei cosa avrebbe votato?

«Mi crede? Non ho più voglia di parlare di Salvini».

 

A livello politico, si inizia a parlare di Mes: ci sono spiragli che il M5S apra il suo utilizzo?

«Il presidente Conte in Europa ha giocato una partita straordinaria, ottenendo il massimo che potevamo ottenere. Ha ripetuto più volte che l’Italia non ne avrà bisogno e noi abbiamo fiducia nelle sue parole».

 

Il M5S è andato in frantumi internamente alla Camera sulle commissioni

luigi di maio vito crimi

«C’è qualcuno che non ha rispettato gli accordi, ma sono certo che Vito Crimi saprà trovare un punto di equilibrio nel M5S».

 

L’alleanza con i dem non decolla a livello locale.

«Già ho detto molte volte che con il Pd si lavora bene sul piano nazionale, dopo di che credo sia essenziale ascoltare i territori e sono certo che lo è anche per il Pd. Ognuno dei nostri rappresentanti sul locale porta avanti delle battaglie e giustamente si fa portavoce delle istanze dei cittadini. Qualsiasi forza democratica che si rispetti ha l’obbligo di ascoltare i suoi territori».

 

MARIO PACIOLLA

Oggi è a Napoli per la veglia di Carmine Mario Paciolla, ucciso in Colombia in circostanze ancora da chiarire. Come mai?

«Ho già incontrato la famiglia al rientro della salma, ho ascoltato il loro dolore. Sono qui perché queste persone meritano di conoscere la verità e di sapere come è morto loro figlio. È un loro diritto e noi lo difenderemo in ogni sede».

CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZAGIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO ANGELA MERKEL BY OSHOROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTEsalvini e conte salvini conte conte casalino GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO IN CONFERENZA STAMPALA CRISI TRA MATTEO SALVINI E LUIGI DI MAIO BY OSHO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…