COMINCIAMO BENE, DI MAIO, IN PEGGIO – ANZICHÉ FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA IN PANNE, ANNUNCIA LA REVOCA DELLE CONCESSIONI COSÌ ‘’I BENETTON PERDERANNO I LORO PROFITTI’’ – VISTO CHE UN EVENTUALE VOTO LO RIMANDEREBBE A VENDERE BIBITE E PATATINE PROCLAMA CHE “C’È UNA RESTAURAZIONE DIETRO L’ANGOLO E IL M5S DEVE RIMANERE AL GOVERNO”. POI L’ATTACCO A SALVINI. “NOI NON ABBIAMO BISOGNO DI INVOCARE L’AIUTO DI DIO PER FARE CARRIERA POLITICA”

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Cesare Zapperi per corriere.it

 

Genova - applausi a Di Maio e Salvini Genova - applausi a Di Maio e Salvini

Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 stelle, è il primo politico a parlare nel nuovo anno. Naturalmente lo fa via Facebook con una diretta che va subito all’attacco ricordando che con l’approvazione del decreto Milleproroghe si avvia la procedura di ritiro delle concessioni delle autostrade. «La retorica che si perdono i posti di lavoro» con la revoca delle concessioni ad Autostrade «è una sciocchezza. Si perdono i profitti dei Benetton ed è giusto, perché non hanno fatto quanto dovuto per mantenere quel ponte Morandi. Io non sono tranquillo che ci siano quei signori che non hanno mantenuto il ponte Morandi che ora gestiscono 3 mila chilometri, bisogna riprenderci quella gestione e poi i dipendenti verranno chiaramente impiegati».

luciano benetton luciano benetton

 

La restaurazione dietro l’angolo

«Gli anni 20 sono gli anni in cui M5s deve essere determinante per le politiche pubbliche». Di Maio si dice preoccupato. «Una sorta di restaurazione 2.0 è dietro l’angolo se M5s non resta al governo». «Per farlo dobbiamo restare compatti, uniti». C’è qualcuno che sale sul treno M5s e poi cambia, «è successo, non so se succederà in futuro. Ma in passato è successo che qualcuno entrava con la casacca del Movimento» e poi andava «al gruppo Misto dicendo che c’è un problema di verticismo in M5s» osserva con un riferimento nemmeno troppo larvato all’ex ministro Lorenzo Fioramonti. Alcuni «sono quelli che venivano a chiedermi una carica non la ottenevano e poi se ne andavano al Misto».

 

In vigore la prescrizione

luigi di maio guarda fuori camera luigi di maio guarda fuori camera

«Il primo gennaio del 2020 è un giorno già importante perché entra finalmente in vigore la legge sulla prescrizione. Prima si perdeva tempo e si riusciva a farla franca, ora se vieni condannato in primo grado la prescrizione non esiste più, devi arrivare a sentenza», avverte il capo politico del M5S. Nel 2020 c’è la prescrizione, ma ci sarà «anche la legge per diminuire i tempi dei processi». «Se è saltato il governo ad agosto - rivela - è anche perché non si voleva approvare la prescrizione».

 

L’attacco a Salvini

MEME SU LUIGI DI MAIO E IL DITO MEDIO A MATTEO SALVINI MEME SU LUIGI DI MAIO E IL DITO MEDIO A MATTEO SALVINI

Poi l’attacco a Matteo Salvini. «Non citerò né madonne o Dio, lo lasciamo fare a chi sta in difficoltà, a chi ha davvero bisogno, noi non abbiamo bisogno di slogan o frasi fatte, o di invocare l’aiuto di Dio per fare carriera politica». Luigi Di Maio, conclude la sua diretta Facebook, riferendosi così al leader leghista, senza citarlo direttamente, parlando degli obiettivi per il nuovo anno del M5S. Ieri sera, il leader della Lega aveva detto che «farà tutto quello che è umanamente possibile, con l’aiuto di Dio e del Cuore Immacolato di Maria, per restituire agli Italiani lavoro, serenità e sicurezza».

 

I parlamentari che non versano

I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI

«I nostri parlamentari non versano i rimborsi? - si chiede ancora Di Maio - Siamo l’unica forza che taglia e versa per opere di bene, per i bambini, per il dissesto idrogeologico. Sono contento che i giornali ci facciano le pulci, ma non è vero che solo il 12% di noi è in regola» con le restituzioni. «C’è qualcuno che è in ritardo ma vorrei che i giornali parlino anche quando applicheremo le sanzioni. I giornali chiedano alle forze politiche tradizionali dove finiscono i soldi dei loro parlamentari». 

 

mafiosi con il reddito di cittadinanza mafiosi con il reddito di cittadinanza

Infine, il reddito di cittadinanza. «Alcuni giornali parlano più dei furbetti del reddito di cittadinanza, che non degli arresti di `Ndrangheta di Gratteri. Ci sono i furbetti? - si chiede Di Maio - . Sì, ma alcuni giornali parlano di loro come se fosse una loro inchiesta, mentre si tratta di persone che sono scovate dalla Guardia di Finanza, da noi».

 

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