conte azzolina

CONTE COMMISSARIA LA AZZOLINA: “LA SCUOLA DEVE RIPARTIRE”. LA CABINA DI REGIA PASSA A PALAZZO CHIGI: "TUTTO L'ESECUTIVO È IN GIOCO” – L’ALTOLA’ AI GOVERNATORI: "VANNO EVITATE LE FUGHE IN AVANTI DEI PRESIDENTI DI REGIONE CHE, A COLPI DI ORDINANZE, POTREBBERO CREARE UNA SITUAZIONE A MACCHIA DI LEOPARDO" - TORNA L'IPOTESI RIMPASTO DOPO LE REGIONALI – LA STOCCATA AI TECNICI: "BASTA GENERARE DUBBI"

ALBERTO GENTILI per il Messaggero

 

conte azzolina

«Per il governo far riaprire la scuola è un imperativo categorico. Non sono ammessi errori di alcun tipo. Dobbiamo essere assolutamente preparati. L'anno scolastico deve ripartire come stabilito. E deve ripartire in sicurezza».

 

Così Giuseppe Conte ha arringato, durante il vertice di oltre due ore, i ministri Lucia Azzolina (Istruzione), Paola De Micheli (Trasporti), Roberto Speranza (Salute), Francesco Boccia (Regioni), il commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri e il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. La conseguenza diretta del discorsetto è che il premier, come accade per tutti i dossier più delicati, ha avocato a palazzo Chigi il tema - cruciale per la sopravvivenza del governo - della ripartenza della scuola: «Al coordinamento ora ci penso io, qui tutto l'esecutivo è in gioco...».

CONTE AZZOLINA

 

Un commissariamento di fatto della contestatissima Azzolina. E il primo passo verso un probabile rimpasto, dopo le elezioni regionali del 20 e 21 settembre.

 

Appena rientrato da una breve vacanza, per evitare qualche nuovo grattacapo dopo gli infortuni (sempre dell'Azzolina) delle settimane e mesi scorsi, Conte non si è limitato a sottolineare quanto sia importante per il governo la ripartenza scolastica. E a varare l'ennesima cabina di regia. Ha imposto ai presenti la consegna del silenzio: «Ciò che ci siamo detti questa volta deve restare riservato».

 

Tant' è, che nessuno dei partecipanti all'inizio ha proferito parola. Con una sola eccezione di merito, ma anche di sostanza: «Non c'è alcun timore che a causa dell'impennata dell'epidemia la scuola non possa riaprire. E' escluso», ha confidato più di un ministro. Notizia non da poco, visto che i contagi ieri hanno sfiorato quota mille (953), nonostante ventiduemila tamponi in meno rispetto al giorno prima.

giuseppe conte lucia azzolina riccardo fraccaro

 

Ma è una determinazione che si spiega anche con la volontà di non offrire il destro a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni: «Alla destra», spiega un ministro, «è rimasto solo di sperare in un nostro fallimento sulla scuola. Va assolutamente scongiurato». Durante il vertice, Conte ha voluto conoscere lo stato dell'arte da ciascun partecipante per la materie di competenza.

 

Azzolina ha confermato che gli ingressi nelle scuole avverranno in modo scaglionato, in base a orari flessibili, che però verranno decisi dai singoli istituti in forza del principio dell'autonomia. Arcuri ha illustrato la situazione relativa ai banchi: arriveranno in tre tranche, l'ultima a ottobre. Questo permetterà di garantire il distanziamento nelle classi, che resta confermato.

 

PROVE DI DISTANZIAMENTO A SCUOLA IN VISTA DELLA RIAPERTURA

IL RISCHIO CONTAGI A SCUOLA Si è poi parlato a lungo del nodo contagi, una volta che le lezioni saranno riprese. E si è deciso di seguire le linee dettate dall'Istituto superiore di sanità, con il tracciamento degli studenti che dovessero risultare positivi: il responsabile Covid di ogni scuola dovrà segnalare i ragazzi alla Asl di competenza, indicando i luoghi dove chi è risultato positivo si è trovato e quali compagni ha frequentato.

 

Con un problema molto serio: «Dovremo arrivare a un percorso comune con gli Enti locali che hanno responsabilità sulle scuole», racconta preoccupato un ministro. Che è un po' l'allarme lanciato da Dario Franceschini durante il vertice con i capidelegazione avvenuto poco dopo.

 

La linea: «Vanno assolutamente evitate le fughe in avanti dei governatori che, a colpi di ordinanze, potrebbero creare una situazione a macchia di leopardo. L'azione per fronteggiare l'emergenza e garantire la ripartenza deve essere invece a carattere nazionale».

 

Durante il summit sulla scuola è stato fatto il punto della situazione: banchi consegnati e da consegnare, numero delle aule rapportate a quello degli studenti, aggiornamento dei modelli d'acquisto per comprare ciò che serve agli istituti scolastici nel più breve tempo possibile. E sono state analizzate le sperimentazioni in corso nel trasporto pubblico locale.

 

PREPARATIVI IN UNA SCUOLA DI MILANO PER LA RIAPERTURA

L'obiettivo, vista la scarsità dei mezzi pubblici, è «aumentarne il riempimento». Traduzione: il numero dei passeggeri. Oggi su questo tema è previsto un vertice con Regioni e Comuni. Ma il Comitato tecnico scientifico (Cts), in un incontro con i rappresentanti locali, ha ribadito che devono restare fermi gli attuali criteri di distanziamento all'interno dei mezzi di trasporto, chiarendo che non concederà alcuna deroga alla distanza di un metro. Due le soluzioni tecniche esaminate: l'utilizzo di separatori e la differenziazione degli orari scolastici. Informato dello stop, Conte non ha fatto obiezioni di merito.

 

CHE SUCCEDE IN CASO DI CONTAGIO A SCUOLA

Ha però aperto un breve capitolo dedicato allo scontro che nei giorni scorsi ha visto governo e tecnici del Cts su fronti opposti. Con l'esecutivo deciso ad riaprire la scuola e con Walter Ricciardi che non aveva nascosto i suoi dubbi sulla ripartenza nel caso i contagi dovessero impennarsi. Dubbi che avevano costretto Speranza e l'Azzolina a garantire urbi et orbi: «La scuola riaprirà».

 

E che ieri hanno convinto Conte a lanciare un altro avvertimento: «Qualcuno si è spinto troppo in là nei giorni scorsi, generando il timore che la scuola possa non riaprire. Invece il messaggio che deve raggiungere i cittadini deve essere inequivocabile: l'anno scolastico comincerà come stabilito». Perché, come aveva detto Boccia in quei frangenti, «le decisioni definitive le prende l'esecutivo, non i tecnici». E perché se la scuola non dovesse ripartire, il governo rischierebbe la crisi.

azzolina scuola mascherina

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…