UNA CRISI SENZA FONDI - NON CI SONO SOLDI? E 1,4 MILIONI DI ITALIANI SOSPENDONO I VERSAMENTI AI FONDI PENSIONE. TANTO DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA (NEMMENO DELL'OGGI ORMAI)

Tra fondi aperti e piani individuali pensionistici (Pip) ci sono «oltre 1 milione» di situazioni in cui i lavoratori hanno smesso di versare i relativi contributi. Un problema in più, considerato che, in generale, il numero dei lavoratori che aderiscono a forme complementari di pensione resta relativamente contenuto…

Condividi questo articolo


Francesco Spini per ‘La Stampa'

Proprio adesso che «la persistente fragilità del quadro macroeconomico europeo» rischia di «mettere sotto ulteriore pressione la tenuta dei sistemi pensionistici», l'altro pilastro, quello della previdenza complementare, registra un aumento di abbandoni. Nella sua relazione annuale, il presidente della Covip, Rino Tarelli, segnala che «nel corso del 2013 circa 1,4 milioni di posizioni individuali non sono state alimentate mediante il versamento di contributi». 200 mila posizioni riguardano fondi pensione negoziali, destinati a specifiche categorie, 100 mila si riferiscono a fondi preesistenti.

PENSIONIPENSIONI

La maggior parte delle posizioni «silenti» riguarda le forme «promosse da intermediari finanziari e assicurativi», tra fondi aperti e piani individuali pensionistici (Pip): qui ci sono «oltre 1 milione» di situazioni in cui i lavoratori hanno smesso di versare i relativi contributi. Un problema in più, considerato che, in generale, il numero dei lavoratori che aderiscono a forme complementari di pensione resta relativamente contenuto. Gli iscritti totali a marzo sono 6,3 milioni, a fine 2013 erano 6,2 milioni, +6,1% in un anno.

Le adesioni ai Pip (+18,9%, 2,3 milioni) superano quelle ai fondi negoziali (-1%, a quota 1,95 milioni). Il punto è che «solo un quarto degli occupati è iscritto» a strumenti integrativi della pensione. In particolare, spiega il presidente dell'authority che vigila sul settore, la diffusione di tali strumenti è ancora limitata «fra i lavoratori autonomi e i dipendenti pubblici, i giovani, le donne, i residenti nelle regioni meridionali, i dipendenti privati delle piccole imprese».

Secondo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, l'aumento dei lavoratori che sospendono la contribuzione ai fondi di previdenza integrativa è «segno della crisi». Occorre «tenere alta l'attenzione sulla previdenza integrativa» perché in assenza di utilizzo di questo strumento i giovani rischiano di trovarsi in prospettiva in una situazione difficile, come evidenzia anche Tarelli nella sua relazione. Il governo studia soluzioni. «C'è l'esigenza di continuare a fare informazione per lo sviluppo della previdenza integrativa. Bisogna lavorare sull'attrattività».

PENSIONEPENSIONE

Per il presidente della Covip occorre dunque correre ai ripari, con l'introduzione di meccanismi che «anche salvaguardando la volontarietà dell'adesione, avvicinino alla previdenza complementare il più ampio numero di cittadini». Esempi? Rendere automatica l'iscrizione dei lavoratori dipendenti «al momento dell'assunzione» come avviene nel Regno Unito, salvo la possibilità - entro un certo periodo - di revocarla. Secondo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni «bisognerebbe rendere l'adesione ai fondi complementari automatica anche per i lavoratori del pubblico impiego». Il tema dell'introduzione di possibili automatismi di adesione ai fondi integrativi, assicura Poletti, è «all'ordine del giorno», anche se nessuna iniziativa è in campo.

pensionati doro lista espressopensionati doro lista espresso

Il ministro apre anche ad un possibile utilizzo più flessibile della previdenza integrativa. «Abbiamo un vincolo secco tra l'età della previdenza obbligatoria e di quella volontaria. Non è detto che l'automatismo secco sia la risposta migliore possibile». Non immagina una trasformazione della previdenza complementare in una sorta di «ammortizzatore sociale» ma oggi, sostiene, ci sono «modalità troppo rigide che rendono inutilizzabili risorse che potrebbero essere utili per i cittadini in tempi diversi». Bonanni dice di no: «I soldi sono dei lavoratori: la legge dice che la pensione si fa con il pilastro pubblico e quello integrativo. I due pilastri devono funzionare contemporaneamente».

Nel frattempo il rendimento dei fondi pensione, anche nel 2013, è stato superiore alla rivalutazione del Tfr. I fondi negoziali hanno reso in media il 5,4%, mentre l'8,1% è stato il rendimento medio dei fondi pensione aperti. I pip, attuati tramite prodotti di ramo III, hanno reso il 12,2%. Nello stesso periodo, il Tfr si è rivalutato dell'1,7%. Dal 2000 i «negoziali» hanno reso il 48,7% contro il 46,1% del Tfr.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT! TIRA ARIA DI RIVOLUZIONE A MEDIASET – PIERSILVIO STA PENSANDO DI VINCOLARE I RICCHISSIMI CONTRATTI DELLE STAR ALLO SHARE - NUOVO DIRETTORE AL TG5 COL TRASLOCO A MILANOL’AVVICENDAMENTO A “STASERA ITALIA” TRA PALOMBELLI E PORRO, MOLTO STIMATO DA GIORGIA MELONI, VEDE SCONFITTA VERONICA GENTILI, IN QUOTA MAURO CRIPPA – TRABALLANO BARBARA D’URSO E MARIO GIORDANO (TROPPO TRASH) – NEL MIRINO ANCHE ILARY BLASI CHE POTREBBE SALVARSI GRAZIE ALLA FORTE AMICIZIA CON "PIERSILVIA" TOFFANIN - PORRO VS D'URSO...

FLASH! - QUALCHE ANIMA PIA AVVISI GIORGIA MELONI CHE IERI SERA ALL'OSTERIA TRASTEVERINA LA GENSOLA SI SONO ATTOVAGLIATI IL VICE PREMIER E MINISTRO MATTEO SALVINI COL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, ALFREDO MANTOVANO - CHISSA' SE, COME PIATTO FORTE DI CONVERSAZIONE, HANNO SCELTO L'ASSALTO DEL GOVERNO ALLA CORTE DEI CONTI, CHE HA VISTO L'EX MAGISTRATO MANTOVANO, FINO A IERI "MENTE" POLITICA DELLA MELONI, USCIRE SCONFITTO DALLO SCONTRO CON L'ALA DURA E PURA DI FRATELLI DI GIORGIA (FAZZOLARI, FOTI, DONZELLI...)

DAGOREPORT! GIORGIA HA DISSOTTERRATO IL MANGANELLO: DA DRAGHETTA È TORNATA DUCETTA! - SENTENDOSI ACCERCHIATA DAI POTERI “STORTI”, L’ALA DURA DI FRATELLI D’ITALIA HA CALZATO L’ELMETTO PER ANDARE ALLO SCONTRO FRONTALE CON IL “DEEP STATE” ITALIANO E L'EURO-BUROCRAZIA CHE OSANO INTERFERIRE E OSTACOLARE L'AZIONE DI GOVERNO (SCONFITTO MANTOVANO CHE SPINGEVA PER IL DIALOGO) – ALLEATASI CON BERLUSCONI, A GIORGIA RIMANE  UNA SPINA NEL FIANCO, SALVINI. ORA VUOLE SPINGERLO A DESTRA SERRANDO LA PORTA DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI DI CUI E' PRESIDENTE - SE E' SCESO IL GELO CON  MATTARELLA, GIORGIA-RAMBO HA ANCHE SMESSO DI CONFRONTARSI PERIODICAMENTE CON MARIO DRAGHI, IL QUALE, IN PRIVATO, PONE LA LAPIDE SU MELONI: ''IL PNRR È MORTO. NON SI FA''

"BANALIS", FREGNACCIA SARA’ LEI! - COME DAGO-RIVELATO IL 12 APRILE, PAOLO BONOLIS E SONIA BRUGANELLI ANNUNCIANO LA SEPARAZIONE. AL NOSTRO SCOOP I DUE SMENTIRONO CON TONI COATTI: “SITO DE FREGNACCE”, “FATEVI I CAZZI VOSTRI”. EPPURE, DOPO NEANCHE DUE MESI SONO COSTRETTI A CALARE LE BRAGHE E A LAVARLE IN PUBBLICO CON UN’INTERVISTA LECCATA E LACCATA A “VANITY FAIR” - COME GIA’ AVVENNE PER TOTTI E ILARY BLASI, ANCHE LORO “TANATI” DA DAGOSPIA NELLA CRISI CONIUGALE E ALTRETTANTO POLLI NEL TENTARE DI NEGARE L’EVIDENZA, ANCHE IN QUESTO CASO LA SMENTITA SI RITORCE CONTRO CHI LA FA - MORALE DELLA FAVA: DAGOSPIA AVEVA RAGIONE, LORO TORTO. A CHI TOCCA, NUN SE ‘NGRUGNA!