meloni fiorello

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA VARANO TELE-MELONI CON GIAMPAOLO ROSSI SEDUTO SULLA POLTRONA DI AMMINISTRATORE DELEGATO E SIMONA AGNES (IN QUOTA FORZA ITALIA) ALLA PRESIDENZA - ALLA LEGA, CHE VUOLE LA DIREZIONE GENERALE, NIENTE. SALVINI S'INCAZZA DI BRUTTO E SFANCULA I MELONI DI VIALE MAZZINI: LE NOMINE RAI RISCHIANO DI SALTARE A SETTEMBRE - LA DAGO-INDISCREZIONE DI UNA TRATTATIVA IN CORSO PER UN TRASLOCO DI FIORELLO A DISCOVERY NON HA FATTO PER NIENTE PIACERE (EUFEMISMO) ALLA MELONA. C’È UN ANTICO AFFETTO E SIMPATIA TRA FIORELLO E L’EX BABY SITTER DELLA FIGLIA OLIVIA DIVENTATA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. ED È SUBITO PARTITA UNA TELEFONATA DELLA MELONA AI “SUOI” DIRIGENTI RAI: IL SUO “FIORE ALL’OCCHIELLO” DEVE RESTARE IN AZIENDA A QUALSIASI COSTO…

ignazio la russa giorgia meloni guido crosetto

DAGOREPORT

Tra un incontro e l’altro del summit Nato a Washington, una Ducetta nervosetta ha provato a ragionare con Guido Crosetto e Ignazio La Russa, comprese alcune telefonate a Roma, su come non bruciarsi con la patata bollente del rinnovo del consiglio di amministrazione Rai, scaduto dallo scorso aprile e continuamente rinviato per dissidi e scazzi all’interno della rissosa maggioranza di governo.

 

giampaolo rossi roberto sergio

Intanto, tutti i Fratellini d’Italia hanno fatto presente in coro che non si può andare ancora per le lunghe, bisogna varare subito le nomine o la programmazione Rai rischia di sprofondare. Secondo: sono tutti d’accordo di mettere l’ex “gabbiano” Giampaolo Rossi sulla poltrona di amministratore delegato, al posto del tappabuchi Roberto Sergio. Terzo: non hanno nessuna intenzione di dare alla Lega di Salvini la poltrona di direttore generale, sulla quale sta seduto ora Rossi.

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY EDOARDO BARALDI

 

Per quanto riguarda i tempi, la Melona ha replicato che, tra sabato e domenica, deve prima chiudere il casino dei consiglieri di Cassa Depositi e Prestiti (dove c’è lo zampino di Salvini-Giorgetti), poi, tra lunedì e martedì, vuole discutere con Rossi le caselle da riempire a viale Mazzini.

 

La Dago-notizia di una trattativa in corso per un trasloco di Fiorello a Discovery, pur smentita dagli interessati, non ha fatto per niente piacere (eufemismo) alla Giorgia nazionale. Se per la Rai la fuga dell’ultimo grande personaggio popolare ancora in grado di salire sul palcoscenico e fare spettacolo rappresenterebbe un terribile caduta di immagine, allo showman siculo Giorgia ha sempre tenuto tantissimo.

fiorello meloni

 

Da parte sua, l’ex codino del karaoke nei confronti di Giorgia, che da giovinetta ha fatto da baby sitter a sua figlia Olvia, ha sempre trattenuto la sua verve satirica nel perimetro della battutina bonaria: "Meloni ha detto 'fascismo', ora manca solo 'anti'".

 

Fino a quando – era il 21 marzo 2023 - l’affetto di Fiore per Giorgia ha preso il sopravvento decidendo di imbastire per “Viva Rai2!” una gag con il Presidente del Consiglio spacciandola per una sua imitatrice. Meloni è, infatti, intervenuta al telefono in diretta, presentata da Fiorello come un'artista bravissima a imitarla: in appena due minuti e mezzo, la premier si è prestata al gioco ripetendo, su invito dello showman, le frasi più coatte del suo repertorio, dall'ormai virale “Io sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana” alla battuta pronunciata all'incontro con la Cgil su “Chiara Ferragni metalmeccanica”.

fiorello meloni

 

All’epoca sarcasmi e polemiche e non mancarono su Fiorello diventato ''Fiore all’occhiello della Meloni''. Che poi si riaccesero tra gli “addetti ai livori” quando, in seguito all’addio ufficiale di Amadeus da viale Mazzini in direzione di Discovery, si vociferò di un Fiorello intenzionato a seguirlo. Su Corriere della Sera uscì un articolo che svelava di una telefonata della Melona ai “suoi” dirigenti Rai: Fiorello deve restare in azienda a qualsiasi costo. Telefonata che si sarebbe ripetuta anche dopo l’indiscrezione di Dagospia: giù le mani da Fiorello!

 

ALMA MANERA PAOLO PETRECCA

SALVINI NON CI STA E SFANCULA TELE-MELONI: LE NOMINE RAI RISCHIANO DI SALTARE A SETTEMBRE

Michele Cassano per ANSA

 

Mentre i vertici Rai si difendono e provano a chiudere le polemiche sulle scelte di palinsesto per le elezioni francesi, la Lega decide di alzare il tiro, mettendo nero su bianco i propri distinguo, anche all'interno della maggioranza, sulla gestione della tv pubblica.

 

Prima l'annuncio di un'interrogazione per fare chiarezza sull'amministrazione economica della direzione Approfondimento, guidata da Paolo Corsini, vicino a Fratelli d'Italia; poi una nota per attaccare nuovamente quest'ultimo, insieme alla direttrice dell'Offerta informativa, Monica Maggioni, per le scelte di copertura sul voto d'Oltralpe, con la difesa, nel contempo, dell'amministratore delegato Roberto Sergio.

paolo corsini

 

Una presa di posizione netta, forse inaspettata, che pare abbia provocato forti malumori anche a Viale Mazzini. Non era certo un mistero che la Lega volesse marcare il proprio territorio in vista del rinnovo dei vertici, ma che decidesse di passare all'attacco in queste modalità non era scontato.

 

L'interrogazione in commissione di Vigilanza fa riferimento a "preoccupazioni e richieste di chiarimenti riguardo alla gestione dei costi sostenuti dalla Direzione Approfondimento" e chiede di "sapere quali sono le somme complessive spese negli ultimi cinque anni". In Commissione c'è chi fa notare che la direzione non ha in realtà ancora compiuto cinque anni e che il riferimento ai costi potrebbe essere all'alto numero di prime utilizzazioni, come le partite Iva.

MELONI E SALVINI COME SANDRA E RAIMONDO - ANNETTA BAUSETTI

 

Sembra, però, che la Lega non abbia gradito alcune scelte sui palinsesti, operate da Corsini e dal direttore del Day Time, Angelo Mellone, anche lui in quota Fdi, e abbia deciso di partire al contrattacco.

 

Quale che sia il casus belli, appare evidente a molti chi si tratta di schermaglie in vista della fase finale delle trattative per il rinnovo del cda. Sembra, infatti, che la prossima settimana possa avvenire l'incontro decisivo tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, insieme ad Antonio Tajani.

 

La premier, nonostante le voci di qualche tentennamento sulla scelta di Giampaolo Rossi come prossimo amministratore delegato, dovrebbe confermare lo schema previsto, con la presidenza assegnata a Simona Agnes, sponsorizzata da Forza Italia. La Lega si sente sottorappresentata e pretende alcune contropartite, come ad esempio il direttore generale, ma gli alleati non sembrano dello stesso avviso.

FIORELLO ROBERTO SERGIO

 

Se si dovesse raggiungere un accordo si potrebbe procedere anche prima della pausa estiva, altrimenti verrà rimandato tutto alla ripresa dell'attività parlamentare. Intanto l'opposizione attacca. "La Rai è fuori controllo - scrivono i membri del Pd della Vigilanza -. Al governo tutti contro tutti, a TeleMeloni tutti contro la dignità dei giornalisti e contro il servizio pubblico. Uno sfascio a cui pare nessuno riesce a porre argini".

 

I dem continuano a chiedere le dimissioni del direttore di Rainews Paolo Petrecca per la gestione del caso Francia, del quale si parlerà la prossima settimana in Vigilanza. Ieri l'Ad Roberto Sergio aveva mandato un report alla presidente Barbara Floridia per affermare che le accuse e le ricostruzioni di stampa erano false e che c'era stata un'ampia copertura dell'evento.

 

fiorello meloni

"L'attenzione e l'impegno con i quali i giornalisti Rai hanno seguito le elezioni francesi della scorsa settimana - scrive oggi l'Ad in una nota congiunta con Rossi - sono la dimostrazione di quanto il Servizio Pubblico sia fedele al suo compito di informare il pubblico, al di là di inutili quanto pretestuose polemiche".

 

 Nel frattempo l'Usigrai fa sapere che il Tribunale del lavoro di Roma ha riconosciuto che il 6 maggio, nel giorno dello sciopero dei giornalisti, sono stati messi in atto comportamenti antisindacali da parte della Rai. In alcune edizioni dei tg in onda su Rainews non è infatti stato letto il comunicato sindacale e l'azienda dovrà ora porre riparo. La Rai precisa, però, che "ricostruzione del sindacato è parziale" e che "al contrario, pienamente legittimo è stato ritenuto il comportamento del Tg1".

AUGUSTA MONTARULI GIAMPAOLO ROSSI - EVENTO FRATELLI D ITALIA marinella soldi roberto sergio giampaolo rossi simona agnes fiorello chiama giorgia meloni 2incoronata boccia giampaolo rossi

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."