romano prodi corna

DOPO MARIO MONTI, UN ALTRO EUROPEISTA DOC, ROMANO PRODI, LANCIA L’ALLARME ROSSO: “QUI SI GIOCA IL DESTINO DELL'EUROPA” - “LA RIPRESA ITALIANA POTRÀ PARTIRE SOLO NEL QUADRO DI UNA CONCRETA SOLIDARIETÀ EUROPEA DI LUNGO PERIODO. QUESTO PUÒ AVVENIRE UNICAMENTE CON L'ADOZIONE DEGLI EUROBONDS, FINORA GUARDATI CON SOSPETTO O APERTAMENTE AVVERSATI DAI PAESI DEL NORD, A COMINCIARE DA OLANDA E GERMANIA”

Romano Prodi per “il Messaggero”

prodi mattarella

 

È trascorsa una sola settimana e si è di nuovo rovesciato il mondo. Mentre la Cina, da cui tutto è partito, ha comunicato che non vi era più nessun contagiato, il Coronavirus si è purtroppo diffuso in quasi tutto il pianeta. Ormai è arrivato in tutti i continenti, risparmia ben pochi paesi e coloro che sono direttamente colpiti dalla pandemia si contano ormai in centinaia di migliaia. Ancora più rapida e violenta è stata la rivoluzione delle politiche adottate per contenere la diffusione della epidemia.

 

PRODI MERKEL

Tra i Paesi ad alto livello di reddito solo l'Italia, anche perché attaccata con rapida e inusitata violenza dal morbo, aveva preso drastiche misure per frenarne l'espansione. Ora, mentre la Cina annuncia di incamminarsi verso una prudente normalità riaprendo il 90% delle proprie fabbriche, la quasi totalità dei paesi europei e gli Stati Uniti hanno adottato misure di contenimento che progressivamente si avvicinano a quelle italiane.

budget europeo 3

 

Non solo le strade di Madrid, Parigi e Berlino sono ora deserte come quelle di Roma e Milano, ma i cambiamenti della politica britannica e americana hanno dell'incredibile. Alla loro folle negazione della necessità di intervenire è fortunatamente seguita, nello spazio di poche ore, una politica di segno opposto. La tragica globalizzazione del morbo è stata finalmente accompagnata da una parallela globalizzazione della lotta per contenerlo, essendo questo l'unico modo per sconfiggerlo in un tempo non infinito.

PANDEMIC BOND

 

Allo stesso modo e con la stessa rapidità è cambiato il quadro economico di tutto il pianeta. Se per difendere la nostra salute si fermano gli aerei, spariscono i turisti, si chiudono i ristoranti e le fabbriche, la caduta dell'economia sarà di conseguenza altrettanto rovinosa, della stessa dimensione, o forse ancora maggiore, di quanto avveniva nei tempi di guerra.

 

Per fortuna anche nella politica economica europea, se non è ancora cambiato il mondo, sono almeno cambiate le intenzioni e gli orientamenti: in modo rapido e, sotto molti aspetti, inaspettato. La presidente della Banca Centrale Europea, dopo aver sostanzialmente dichiarato che ogni paese dell'Euro doveva arrangiarsi da solo, ha infatti invertito la rotta, mettendo a disposizione 750 miliardi di Euro per venire incontro agli squilibri causati dalla nuova emergenza.

 

PRODI MERKEL

Ugualmente radicale è stato il cambiamento della Presidente della Commissione. Mentre fino a pochi giorni fa non nominava nemmeno il Coronavirus, non ritenendolo un evento sufficiente per cambiare la politica europea, dopo pochi giorni, Ursula Von der Leyen ha finalmente annunciato che nessuno dei Paesi membri può affrontare da solo questa calamità.

 

Ha quindi ufficialmente aggiunto che il patto di stabilità è sospeso e che, di conseguenza, i diversi paesi possono mettere in circolazione tanto denaro quanto è necessario per affrontare l'emergenza. Ha inoltre affermato che l'Italia può utilizzare fondi strutturali inutilizzati per un ammontare di undici miliardi e può anche ricorrere ai finanziamenti speciali della Banca Europea degli Investimenti dedicati alle Piccole e Medie Imprese.

mark rutte angela merkel jean claude juncker marcelo rebelo de sousa

 

Tutto questo fornisce un provvidenziale respiro per l'emergenza ma è evidente che, nella difficile situazione in cui si trova la nostra economia, la ripresa italiana potrà partire solo nel quadro di una concreta solidarietà europea di lungo periodo. Questo può avvenire unicamente con l'adozione degli Eurobonds, finora guardati con sospetto o apertamente avversati dai Paesi del nord, a cominciare da Olanda e Germania.

mark rutte 1

 

Ebbene la Presidente Von der Leyen ha dichiarato che, sotto la drammatica spinta di una comune tragedia, gli Eurobonds (chiamiamoli pure RecoveryBonds o anche CoronavirusBonds) dovranno finalmente essere sottoposti ad un giudizio definitivo da parte delle Istituzioni europee. Abbiamo quindi davanti a noi pochissimi giorni per vedere se l'Europa è cambiata davvero: domani infatti si riuniranno (anche se in modo forzatamente virtuale) i ministri dell'Ecofin, martedì è il giorno dell'Eurogruppo e per giovedì sono convocati i capi di Stato e di Governo.

coronavirus, il video messaggio di ursula all'italia 3

 

Anche se l'atmosfera è cambiata, si vedrà solo nei prossimi giorni se il mutamento è reale e duraturo. L'Italia deve perciò, nei prossimi giorni, usare ogni strumento per indurre l'Europa ad affrontare, finalmente unita, i grandi cambiamenti del mondo. Anche se possiamo probabilmente contare sull'appoggio della Francia e di tanti altri Paesi non sarà una battaglia facile. Anzi una battaglia difficilissima, ma che va combattuta.

 

giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles

Si deve constatare ancora una volta che i grandi progressi dell'Unione diventano possibili solo quando, come prevedevano i padri fondatori, tutti i Paesi si sentono inadeguati di fronte allo stesso grande dramma. Ed è ancora più doloroso ammettere che il non avere trovato alcuna strategia unitaria nella crisi economica del 2008-2009 deriva proprio dal fatto che la divergenza degli interessi contingenti è ancora più potente della necessaria condivisione di un futuro comune.

 

Per ora la comune tragedia da cui siamo oppressi ha avuto almeno il risultato di vedere medici cinesi, americani e cubani operare in modo congiunto per alleviare le nostre sofferenze. Anche questo è un messaggio di solidarietà.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…