FARAGE LASCIALO IN GARAGE - TRAVAGLIO SUSSURRA LA SUA PERPLESSITÀ A BEPPE-MAO: “IN QUASI TUTTE LE BATTAGLIE DEGLI ULTIMI ANNI, I CINQUESTELLE STAVANO DA UNA PARTE E L’UKIP DA QUELLA OPPOSTA. POI C’È LA XENOFOBIA DI FARAGE CHE NON PUÒ ESSERE NEGATA”

Marco Travaglio per "il Fatto Quotidiano"

grillo travaglio felici grillo travaglio felici

Diamo pure per veri alcuni argomenti grilleschi sul dilemma Farage sì-Farage no. Vero che la stampa italiana, quando l’Ukip ha vinto le elezioni europee in Gran Bretagna, ha dipinto il suo leader come un simpatico cazzaro da pub col vizietto delle battute xenofobe, omofobe e sessiste, poi è bastato che pranzasse con Grillo per diventare la reincarnazione di Hitler.

BEPPE GRILLO  E MARCO TRAVAGLIO - Copyright PizziBEPPE GRILLO E MARCO TRAVAGLIO - Copyright Pizzi

Vero che tutti i razzisti sono xenofobi, ma non tutti gli xenofobi sono razzisti: Farage è xenofobo (come abbiamo scritto e come tutti confermano, lui compreso), ma non razzista. Infatti fa campagne contro tutti gli immigrati, anche comunitari, senza mai sottilizzare sul colore della pelle: per ragioni nazionalistiche e sociali, non etniche; e non ha nulla a che fare con i fascisti, che anzi non possono metter piede nell’Ukip.

FARAGE AI TEMPI DEL PUNK FARAGE AI TEMPI DEL PUNK

Vero che al Parlamento europeo la formazione dei gruppi è un mercato delle vacche, dove tutti vanno con tutti alla rinfusa e contano molto i numeri e poco i programmi (altrimenti B. e Alfano non si ritroverebbero nello stesso condominio, e per giunta con la Merkel all’ingresso; e i renziani non convivrebbero con i socialisti, compresi quelli che ancora pensano a Marx).

Nigel farageNigel farage

Vero che Farage è di bocca molto più buona dei Verdi europei: per lui il gruppo Efd (“Europa della libertà e della democrazia”) è solo un taxi dove può salire chiunque praticamente gratis, senza obblighi di omogeneità, mentre altri gruppi, come i Verdi, sono più compatti, più esigenti, più “puzza sotto il naso”.

Vera la malafede dei doppiopesisti che guardano solo i compagni di strada imbarazzanti di Grillo e non quelli di Renzi (do you know Berlusconi, Alfano, Cicchitto, Schifani, Formigoni, Scopelliti & C.?). Tutto vero. Eppure scartare a priori la possibilità dei Verdi ed entrare a marce forzate nell’Edf con Farage rimane per i 5Stelle un errore grossolano, per molti versi irreparabile. Da due giorni il blog di Grillo tenta forsennatamente di convincere gli iscritti che presto saranno chiamati a scegliere fra due alternative fittizie (c’è spazio solo per Farage), ma con argomenti molto deboli o addirittura controproducenti. Vediamoli.

FARAGE CAMPAGNA CHOCFARAGE CAMPAGNA CHOC

 

1) “Con Farage sarà solo un matrimonio d’interesse e i 5Stelle avranno la massima libertà di voto”. La libertà di voto è garantita non dal generoso Farage, ma dalle regole dell’Europarlamento, che escludono il vincolo di mandato esattamente come la nostra Costituzione. Ed è paradossale che chi osteggia il vincolo di mandato in Italia lo rivendichi in Europa.

2) “Andiamo in Europa per contare, quindi passiamo sopra le differenze e scegliamo l’Efd che con M5S potrebbe diventare il quarto gruppo, mentre i Verdi contano meno”. A parte il fatto che i Verdi senza M5S contano già 52 elementi ed Eds solo 38, sorge spontanea una domanda: ma se – per “contare in Europa” – ci si allea o almeno si dialoga con un tipo come Farage, perché mai – per contare in Italia – non si dialoga con nessuno? Vero che Bersani non voleva un’alleanza di governo, voleva solo una manciata di voti gratis et amore Dei per il suo governicchio monocolore di minoranza.

NIGEL FARAGE UKIP NIGEL FARAGE UKIP

Ma a gennaio Renzi offriva a M5S di fare insieme la legge elettorale e le riforme istituzionali. Forse era un bluff, ma perché non andare a vedere le sue carte per smascherarlo e levargli l’alibi per l’inciucio con B.? E, se non era un bluff, perché non far pesare i propri numeri per imporre riforme un po’ migliori di quelle poi uscite dal patto del Nazareno con B.? Cioè per “contare in Italia”?

3) “Anche i Verdi hanno poco a che spartire con i 5Stelle, perché hanno avallato le guerre e il rigore finanziario, e attaccato il M5S”. Vero che anche i Verdi hanno i loro scheletrucci nell’armadio (ospitano alcuni nazionalisti ben poco rassicuranti, come ha spiegato Alessio Schiesari sul Fatto di domenica).

NIGEL FARAGE FESTEGGIA IL RISULTATO DELLUKIP ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE NIGEL FARAGE FESTEGGIA IL RISULTATO DELLUKIP ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Vero che il copresidente dei Verdi Daniel Cohn-Bendit s’è schierato per le guerre in Kosovo, in Afghanistan e in Libia, ma molti altri verdi no, e l’ex leader sessantottino ormai trombonizzato è fuori dal Parlamento europeo (peraltro impotente in materia di difesa, infatti i conflitti sono sempre decisi dalla Nato e dai governi nazionali). Falsa la linea pro-rigore. Vero che alcuni Verdi han criticato i 5Stelle in campagna elettorale, ma solo perché in Italia – contrariamente all’Ukip – presentavano la loro lista in concorrenza con M5S: l’Ukip invece no.

Le distanze Verdi-M5S finiscono sostanzialmente qui. E sono infinitamente meno incolmabili di quelle che separano M5S dall’Ukip. Fino al 2012 Farage chiedeva l’abrogazione della Convenzione europea per i diritti umani, Verdi e M5S ovviamente no. L’Ukip è ultramilitarista, Verdi e M5S tendenzialmente pacifisti e per tagli drastici alle spese militari.

NIGEL FARAGE UKIP NIGEL FARAGE UKIP

L’Ukip è per il nucleare, il petrolio, il carbone (ricordate le battute di Grillo sul futuro da spazzacamini dei giovani?), le trivellazioni, Verdi e M5S tutto il contrario. E non osiamo immaginare il Farage-pensiero sul Tav Torino-Lione e sulle varie Ilva, visto che nega il cambiamento climatico e qualche anno fa tentò di vietare nelle scuole il film ambientalista di Al Gore Una scomoda verità.

La battaglia dei 5Stelle per cambiare le regole dell’euro o uscirne non interessa nulla a Farage, che si tiene ben stretta la sterlina (Londra ha la sua moneta, noi non più). Anche in materia fiscale, dove l’Europa può molto, l’Ukip è lontana le mille miglia dai 5Stelle: Farage vuole ridurre lo stato sociale e le tasse sui redditi più alti (compreso il suo: infatti gestiva un fondo fiduciario all’isola di Man, paradiso offshore, per eludere il fisco), Grillo vuole tagliare le pensioni d’oro e dare il reddito di cittadinanza a chi non ha nulla.

Daniel Cohn Bendit Daniel Cohn Bendit

Insomma, in quasi tutte le battaglie degli ultimi anni, i ragazzi a 5Stelle stavano da una parte e Farage da quella opposta. Poi c’è la xenofobia dell’Ukip che, per quanti sforzi si facciano, non può essere negata: “L’Inghilterra agli inglesi” è lo slogan che ha fatto vincere le elezioni a Farage. Sappiamo bene – l’ha intervistato Announo – che uno dei dirigenti dell’Ukip è un nero di origini africane.

Alla domanda “Come può un ex immigrato come lei voler cacciare gli immigrati?”, ha risposto serafico: “Sì, ma io sono arrivato prima”. Non potendo negare l’evidenza, i persuasori del blog di Grillo hanno astutamente osservato che anche i socialisti australiani e spagnoli sono anti-immigrati: e con questo? Qualcuno ha detto che i socialisti hanno sempre ragione o proposto ai 5Stelle di entrare nel Pse, complice del Ppe per questo schifo d’Europa? Qui si sta parlando dei Verdi.

Cohn Bendit Cohn Bendit

Fra l’altro il gruppo ambientalista-indipendentista (Eg-Efa) è attualmente dominato dai 12 eletti in Germania (11 verdi più un “pirata” su 52 aderenti). Cioè: i 5Stelle, con i loro 17 europarlamentari, sarebbero la pattuglia più popolosa del gruppo ambientalista (perciò i verdi tedeschi li temono), mentre nell’Edf sarebbero secondi dietro i 24 dell’Ukip. Anche per “contare in Europa”, i Verdi sono più convenienti (anche lì c’è libertà di voto, che è garantita a tutti dalle regole e non è un gentile omaggio di Farage).

Finora Grillo ha sempre mostrato un fiuto da rabdomante per gli umori dei suoi elettori. Non per nulla cita spesso Berlinguer e Pertini, e poco più di un anno fa gridava in piazza “Rodotà Rodotà”.

Davvero pensa che chi voleva Rodotà o Gino Strada al Quirinale, inneggiava a Berlinguer in piazza San Giovanni e, nella votazione sul blog per il miglior presidente della Repubblica, eleggeva al primo posto Pertini e all’ultimo Napolitano, ora muoia dalla voglia di vedere lui e i suoi eurodeputati a braccetto con Farage? Grillo sa benissimo che la risposta è no. Grillotalpa, chissà.

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO