donald trump

FIATO ALLE TRUMP! SUL RUSSIAGATE PER IL PRESIDENTE NESSUNA NUOVA INCRIMINAZIONE. LA RABBIA DEI DEMOCRATICI – NON C’E’ NESSUNA PROVA DI COLLUSIONE CON MOSCA NELL’INDAGINE DI MUELLER. I DEM CHIEDONO CHE IL RAPPORTO SIA RESO PUBBLICO NELLA SUA INTEREZZA – MA I RISCHI PER TRUMP NON SONO FINITI: NUOVE OMBRE SULLA FONDAZIONE

FRANCESCO SEMPRINI per www.lastampa.it

donald trump vladimir putin

 

Nessuna nuova incriminazione, neppure per il presidente Donald Trump che, a questo punto, vedrebbe venire meno l’ipotesi di impeachment, ovvero di messa in stato di accusa nei suoi confronti. È questo l’elemento principale che emerge - secondo quanto riferito da fonti del dipartimento di Giustizia - al termine dell’inchiesta Russiagate, il cui fascicolo è stato consegnato dal procuratore speciale Robert Mueller al ministro della Giustizia William Barr. Il quale potrebbe già oggi comunicare al Congresso gli esiti principali dell’inchiesta. In realtà è a discrezione del titolare del dicastero decidere quanti e quali elementi dell’inchiesta sulle presunte interferenze di Mosca nelle elezioni presidenziali del 2016 trasmettere al Congresso.

 

proteste anti trump pro mueller

 

Pressioni dei democratici

I democratici sono già sul piede di guerra: chiedono che il rapporto sia reso pubblico nella sua interezza. Non farlo, spiegano gli osservatori, significherebbe tradire la fiducia degli americani, e aprire quello che potrebbe essere lo scontro finale con la Casa Bianca di Donald Trump.

 

Il presidente della commissione di intelligence della Camera, il democratico Adam Schiff, non esclude una convocazione dello stesso procuratore speciale Mueller per ottenere un quadro più chiaro sui contenuti del suo rapporto sul Russiagate. «Se necessario chiameremo Mueller e altri davanti alla commissione» mette in evidenza Schiff, ipotizzando anche un’audizione del ministro della Giustizia William Barr. Tutti i candidati democratici alle primarie del 2020 sono compatti nel chiedere l’immediata pubblicazione del rapporto.

 

trump

Le opzioni per Trump

Sono tre le strade percorribili per il presidente. Chiedere in via confidenziale al ministro della Giustizia William Barr cosa c’è nel rapporto: in questo caso però rischierebbe di voler apparire come censore del segretario. Trump potrebbe appellarsi al privilegio esecutivo con il quale si blocca la pubblicazione di alcune informazioni private. Anche questa possibilità però comporta dei rischi perché i democratici, che già accusano Trump di ostruzione alla giustizia, potrebbero sollevare dubbi sul privilegio esecutivo in tribunale.

 

trump putin

La Casa Bianca potrebbe infine opporsi ai mandati mettendo in evidenza che il rapporto è un documento interno del dipartimento di Giustizia che include informazioni su individui che non sono stati incriminati e il cui obiettivo non era quello di essere reso pubblico. Anche questo, però, esporrebbe l’amministrazione a critiche.

 

I rischi non sono finiti

La chiusura dell’indagine segna quanto meno una prima vittoria per Trump: l’essere riuscito a evitare di essere sentito da Mueller. E in seconda istanza, se confermate le anticipazioni dei giorni scorsi, il mancato impeachment, ma solo per questa inchiesta. Il presidente, che segue la vicenda in rigoroso silenzio dalla sua residenza di Mar-a-lago in Florida , è infatti interessato da altre indagini.

donald trump vladimir putin

 

Al di là del Russiagate, le autorità di New York stanno indagando sulla Trump Organization e sulla campagna di Trump del 2016 per accertare eventuali violazioni delle legge sui finanziamenti elettorali. Il procuratore generale di New York indaga poi sulla fondazione di Trump. A queste indagini si affiancano quelle avviate dai democratici in Congresso, dalla dichiarazione delle tasse di Trump alle pratiche della Casa Bianca per la concessione dei nullaosta di sicurezza, dai legami fra Deutsche Bank e il presidente ai pagamenti alla proprietà di Trump da parte di governi stranieri.

 

mueller trump

La prudenza di Giuliani

A parlare per Trump è stato il suo legale di punta Rudolph Giuliani, il quale ha espresso «cauto ottimismo». «Siamo - ha detto - in un’attesa vigile». Qualunque cosa deciderà domani Barr, sembra comunque scritto nella storia che la fine del Russiagate aprirà una nuova fase, forse più incerta e caotica. Con un inasprimento del confronto tra compagini politiche, tra Trump e i suoi detrattori, destinato a travolgere l’America tutta almeno sino alla notte elettorale del 2020.

L APPLAUSO DI NANCY PELOSI A DONALD TRUMP

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."