piombino rigassificatore giorgia meloni

FRATELLI D'ITALIA HA UNA PERDITA DI GAS – ANCHE SE GIORGIA MELONI HA DETTO CHE IL PROGETTO DEL RIGASSIFICATORE A PIOMBINO VA FATTO, IL SINDACO MELONIANO DELLA CITTA' RIMANE SULLE BARRICATE – IN QUESTA SITUAZIONE DI STALLO È ARRIVATA LA SURREALE RICHIESTA DEI BENI CULTURALI CHE CHIEDONO DI DARE ALLA NAVE GOLAR TUNDRA “UNA TINTA OMOGENEA AL PAESAGGIO” – E IN ABRUZZO LA GIUNTA A GUIDA FDI STA BLOCCANDO IL NUOVO METANODOTTO...

Laura Cesaretti per “il Giornale”

 

protesta contro la nave golan tundra a piombino

Da una parte c'è la leader nazionale (e aspirante premier) che si accoda al piano energia di Draghi e che manda il responsabile energia di Fratelli d'Italia a dire che le infrastrutture anti-emergenza vanno fatte. Dall'altra ci sono sindaci e presidenti di regione del partito di Giorgia Meloni che - sottobraccio a 5S, verdi, estrema sinistra e pezzi di Pd - sabotano ogni progetto strategico utile a uscire dalla crisi.

 

A Piombino il sindaco Francesco Ferrari di FdI è stato l'unico, nella conferenza dei servizi indetta dalla Regione il 19 settembre, a ribadire il proprio ostinato «niet», minacciando ricorsi e definendo «totalmente inattendibili» le motivazioni tecniche a sostegno della sua messa in opera. Il Pd, che per mesi a livello locale ha alimentato il boicottaggio, ora si è zittito.

 

FERRARI PIOMBINO

Persino i grillini negli ultimi giorni si sono esibiti in vari testacoda: prima hanno votato sì a un ordine del giorno parlamentare a sostegno del rigassificatore, poi hanno detto di essersi sbagliati. Poi l'ineffabile Giuseppe Conte, dimostrando una volta di più di sapere raramente di cosa parla, si è detto contrario all'infrastruttura di Piombino perché - personalmente - «preferisco i rigassificatori temporanei galleggianti». Qual è, per l'appunto quello di Piombino.

 

GIORGIA MELONI ALLA DIREZIONE NAZIONALE DI FRATELLI D ITALIA

Ma sta di fatto che il sindaco meloniano è rimasto l'unico ad opporsi. In contraddizione con la sua leader che, sia pur confusamente, a fine agosto aveva detto che «sarebbe meglio non metterlo a Piombino, ma se non ci sono alternative bisogna autorizzare i rigassificatori nel tempo che è stato definito». Ossia entro fine ottobre.

 

Ha buon gioco quindi Matteo Renzi a strattonarla: «Giorgia, ma come fai a pensare di governare il paese se non riesci nemmeno a governare i tuoi?». Anche il dem Andrea Marcucci incalza: «Quello di FdI è un insopportabile gioco delle parti, una sceneggiata elettorale».

 

Intanto il governatore toscano Giani riceve sul sito del movimento «No rigassificatore» (che inneggia all'opposizione del sindaco) pesanti minacce: «Non venire a Piombino, potresti farti male». Un passo falso che getta una luce ambigua sugli oppositori del rigassificatore, mentre esplode la polemica sulla surreale richiesta della Soprintendenza locale ai Beni culturali di dare alla nave rigassificatrice Golar Tundra «una tinta omogenea al paesaggio».

protesta contro la nave golan tundra a piombino 2

 

Ma, come raccontava ieri il Foglio, non c'è solo il boicottaggio ostinato del rigassificatore: in Abruzzo, la giunta regionale presieduta dal meloniano Marco Marsilio sta frenando il via libera al progetto di metanodotto Sulmona-Foligno, una tratta di 168 km di tubi che deve connettere la cittadina abruzzese al nord. Infrastruttura «strategica», secondo il governo, per rafforzare il corridoio adriatico destinato a trasportare il gas dal Tap pugliese verso il nord Italia, e a potenziare la reste Transmed.

 

golan tundra

A giugno, Marsilio aveva spedito all'incontro con il governo per sbloccare l'opera un funzionario del Genio civile, che si era limitato a «non rilevare competenze specifiche della Regione» ragion per cui «non ci si esprime in senso contrario». Un via libera? Il governatore, di fronte alle furibonde proteste dei comitati ambientalisti e Ninby che lo accusavano di aver ceduto a Draghi, si è prima giustificato parlando di tavolo esclusivamente «tecnico», che esulava dalle sue scelte politiche, poi ha silenziosamente frenato.

 

GIORGIA MELONI

E l'autorizzazione della giunta regionale non è più arrivata, con grande delusione e irritazione del governo che denuncia il «collo di bottiglia» che blocca un'opera essenziale per fronteggiare le difficoltà di approvvigionamento.

rigassificatore 5rigassificatore 4rigassificatore 3rigassificatore 2giorgia meloni 2

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."