sergio mattarella rousseau

IL GOVERNO GIALLO-ROUSSEAU – IL BLOG DELLE STELLE PUBBLICA UN POST DA MORIRE DAL RIDERE IN CUI SMENTISCE LE “DIECI FAKE NEWS” SULLA PIATTAFORMA ONLINE: PRIMO PUNTO, ROUSSEAU NON APPARTIENE ALLA “CASALEGGIO ASSOCIATI” (SIC!) – LE MULTE DEL GARANTE, GLI ATTACCHI HACKER E I DUBBI SUI VOTI MANIPOLATI: CI SONO UN SACCO DI FALLE, MA IL VOTO SUL GOVERNO SI FARÀ – BARILLARI FA UN APPELLO PER IL NO: “LA DOMANDA DOVREBBE ESSERE CHIARA E DIRETTA. CREDO CHE ALLA FINE…”

 

 

1 – LA SCURE DEL GARANTE: VOTI MANIPOLABILI MA LA CASALEGGIO: ORA IL SISTEMA È SICURO

Claudia Guasco per “il Messaggero”

 

LUIGI DI MAIO ROUSSEAU BY TERRE IMPERVIE

 Comunque finirà, qualunque accordo con il Pd dovrà essere sottoscritto dopo un voto sulla piattaforma Rousseau. «Decidono gli iscritti al movimento», ribadisce il vertice Cinquestelle. E questo potrebbe essere un bel problema, visto che il sistema con cui i militanti esprimono il proprio parere ha una reputazione tormentata e ha già collezionato due multe e un richiamo ufficiale da parte del garante della privacy.

 

BEPPA GRILLO E DAVIDE CASALEGGIO

LE SANZIONI

Voto manipolato, hacker, click ripetuti dalla stessa persona. La piattaforma non gode di una buona fama in termini di affidabilità, tanto che in un lungo post sul blog delle Stelle il movimento pubblica le «dieci fake news» sulla struttura online da cui passerà il voto decisivo sul governo giallo-rosso. Prima notizia falsa: Rousseau non appartiene alla Casaleggio associati, che l'ha solo sviluppata «gratuitamente, non riceve finanziamenti pubblici» e destina le donazioni versate mensilmente dai parlamentari al supporto delle attività dell'associazione.

 

rousseau

Il voto, sostiene il movimento, non può essere manipolato ed è certificato da un notaio. Scongiurati anche i tentativi di orientare il risultato con adesioni di massa dell'ultima ora, poiché possono partecipare solo gli iscritti certificati da almeno sei mesi prima della data della consultazione. La piattaforma è sicura? Sì, è nuova e sostituisce quella vecchia oggetto di contestazioni del garante della privacy. Al momento, si assicura, il software non è mai stato hackerato, nessun utente può votare due volte e l'esito è al riparo da presunte manipolazioni, perché il database con i risultati non è accessibile direttamente da parte degli amministratori.

 

davide casaleggio partecipa alla battaglia delle arance del carnevale di ivrea 2

Le precisazioni pentastellate riassumono perplessità e contestazioni sollevate negli ultimi tre anni dal garante per la protezione dei dati personali. L'ultima sanzione è del 4 aprile scorso: l'authority ha multato Rousseau per 50 mila euro stigmatizzando che «non gode delle proprietà richieste a un sistema di e-voting», cioè di votazione online, e non garantisce «la protezione delle schede elettroniche e l'anonimato dei votanti in tutte le fasi del procedimento elettorale elettronico». In sostanza, è manipolabile.

Di Maio e Casaleggio in bici

 

Nel provvedimento il garante rileva possibili problemi riguardo alla sicurezza e alla segretezza delle votazioni e di scarsa protezione dei dati degli elettori. Oltre a pagare la multa, il movimento ha dovuto prendere contromisure per rendere il sistema meno vulnerabile e «assicurare l'autenticità e la riservatezza delle espressioni di voto». Altra sanzione da 32 mila euro è stata comminata a marzo 2018 con un provvedimento in cui il garante sottolineava proprio la vulnerabilità della sicurezza e dei dati degli iscritti.

rousseau voto sul processo a salvini 4

 

Tra le principali criticità: la sicurezza della password, l'individuazione preventiva di falle nei servizi online e soprattutto la protezione dei dati sensibili degli utenti, dunque degli iscritti votanti. Tanto che l'authority, in un precedente provvedimento del 21 dicembre 2017, ha chiesto l'adozione di forme di «auditing» rimarcando come «le misure di sicurezza connesse al controllo delle operazioni di voto destino alcune perplessità» e invitando a una riconfigurazione del sistema «in modo da minimizzare i rischi per i diritti e per le libertà delle persone fisiche».

 

IL SISTEMA CASALEGGIO

Altro tema delicato è la mancanza di un ente terzo di controllo che verifichi la correttezza del voto. Il partito ha commissionato la certificazione solo due volte: in occasione delle Quirinarie 2013 e per la votazione del «Non statuto» nel 2016. I militanti si sono espressi via web altre settanta volte ma in nessun caso il voto è stato certificato, dato che sul sistema non è comparso il nome della società. Queste consultazioni, prive di sigillo ufficiale, potrebbero dunque essere state oggetto di manipolazione. «Stiamo lavorando su un sistema di certificazione distribuito su blockchain», ha promesso Davide Casaleggio a maggio 2018.

 

ATTACCHI HACKER

L'ultima votazione sulla Rousseau è di febbraio 2019 e riguardava l'autorizzazione a procedere chiesta dal tribunale dei ministri per Matteo Salvini nel caso Diciotti. Si è chiusa un'ora e mezza dopo il previsto per la «massiccia affluenza» ma senza grossi intoppi, non come la disastrosa consultazione di gennaio 2018 per la scelta dei candidati alle elezioni politiche nelle liste proporzionali: problemi tecnici, proteste e sistema più volte in tilt.

 

davide casaleggio

Quanto alla permeabilità della piattaforma, più di una volta l'hacker R0gue_0 ha beffato la sicurezza informatica, pubblicando a settembre sul sito Privatebin mail, password e numeri di telefono del vicepremier Luigi Di Maio e dei ministri Danilo Toninelli e Alfonso Bonafede. Mentre uno studente universitario di 26 anni, ad agosto 2017, si è introdotto con il nickname «Evariste Galois», matematico francese vissuto tra il 1811 e il 1832.

hacker m5s rousseau

 

2 – «SU ROUSSEAU VOTIAMO NO, IL GOVERNO FALLIRÀ»

Giulia Sbarbati per “Libero Quotidiano”

 

Nei giorni in cui Luigi Di Maio ha minato la via delle trattative giallorosse per calcolo personale, c' è chi ancora spera in un margine per invertire la rotta. Sono quei grillini che si guardano allo specchio e non vogliono morire piddini. La verità è che la galassia pentastellata non è affatto coesa come ci raccontano. Soprattutto a livello locale. Il punto di raccordo di questa piattaforma sommersa è il consigliere della Regione Lazio Davide Barillari, che è uscito allo scoperto minacciando dimissioni di massa.

davide barillari beppe grillo

 

Perché, per usare parole sue, questa alleanza è "un errore madornale"?

«Già l' accordo con la Lega ci aveva messo di fronte a compromessi difficili da mandare giù, con il Pd sarà ancora peggio. La storia non ci ha insegnato nulla».

 

Cosa teme?

Che possa ripetersi quello che è accaduto qui nel Lazio, dove un tentativo di dialogo con Zingaretti, governatore senza maggioranza, c' è già stato nel 2018 ed è stato un fallimento. Ha tradito tutte le promesse, mercanteggiando i voti che gli mancavano nel peggior stile democristiano e portando avanti politiche opposte alle nostre».

DAVIDE CASALEGGIO E ROBERTO FICO

 

Quanti la pensano come lei?

«Siamo in tanti, soprattutto a livello regionale e comunale, dove pesano gli scandali che hanno travolto il Pd, penso a Mafia Capitale a Roma, alla sanità in Umbria e agli affidi illeciti di Bibbiano. È chiaro che tutto questo sta mettendo in grande difficoltà i portavoce locali, che temono di essere silenziati e devono dare direttamente conto alla base di questa giravolta».

 

conte di maio zinga

Cosa farete?

«Per ora abbiamo aperto una riflessione e siamo in attesa di vedere quale sarà l' esito della consultazione su Rousseau. Anche se sarebbe stato più corretto dare la parola agli iscritti quando si è aperta la crisi e non a cose fatte. Non dimentichiamoci che noi siamo dei portavoce, più sentiamo la base e più siamo coerenti con il nostro essere».

 

LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

Si parla in questi giorni di un quesito sfumato, secondo lei quale sarebbe la formula più corretta?

«La domanda dovrebbe essere chiara e diretta: Volete un governo con il Pd, sì o no?».

 

Quale posizione prevarrà?

FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

«Credo che alla fine vincerà il sì, ma sono curioso di vedere in che misura. In base a quello deciderò se continuare a combattere dall' interno o se tornare al mio vecchio lavoro».

 

Cosa si augura?

«Che il Movimento esca dalla fase adolescenziale in cui si trova, dobbiamo crescere senza smarrire noi stessi».

 

Il suo, quindi, è un appello per il no?

«Certamente».

matteo salvini luigi di maio nicola zingaretti by gianboyzingaretti di maiorousseau

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?