ron desantis giorgia meloni maria bartiromo mike pompeo giorgia meloni

GLI ITALIANI A STELLE E STRISCE PENDONO VERSO DESTRA – LA COMUNITÀ ITALO-AMERICANA  STA SLITTANDO VERSO IL PARTITO REPUBBLICANO. ORA TIFA MELONI E VUOLE AIUTARLA. MA È UN GRUPPO MOLTO ETEROGENEO: SI VA DALL’ORMAI PRESIDENZIABILE RON DESANTIS A MIKE POMPEO, FINO ALLA GIORNALISTA DI FOX MARIA BARTIROMO, SUPER TRUMPIANA. CHE SUCCEDERÀ DOPO LE MIDTERM? “LA PREVISTA AVANZATA REPUBBLICANA SOLLEVA UN DUBBIO PER IL GOVERNO MELONI E TUTTI GLI ALLEATI EUROPEI. CI SARÀ CONTINUITÀ IN POLITICA ESTERA? NEL PARTITO REPUBBLICANO SI SONO LEVATE CRITICHE PER IL COSTO ELEVATO DEGLI AIUTI A KIEV..."

Federico Rampini per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni alla conferenza dei conservatori cpac, in florida

C'è un'America che tifa per Giorgia Meloni e vuole aiutarla. È repubblicana, naturalmente, ma al feeling politico aggiunge un'affinità etnica. La destra italo-americana è una lobby potente negli Stati Uniti, in crescita negli ultimi anni. Avrà un peso specifico tanto più determinante se alle elezioni legislative dell'8 novembre avviene la riconquista del Congresso da parte del Grand Old Party.

 

Un pezzo della comunità italiana mantiene un'antica fedeltà verso il partito democratico che fu il primo a integrarla (Franklin D. Roosevelt sancì l'alleanza creando il Columbus Day nel 1934) ma nella geografia politica dei cognomi italici, lo slittamento verso i repubblicani è percepibile.

 

paul e nancy pelosi

La leader storica della sinistra Nancy Pelosi è ormai vicina al pensionamento, forse come ambasciatrice a Roma; i clintoniani e obamiani Janet Napolitano e Leon Panetta hanno lasciato la politica; le fortune della dinastia Cuomo sono in rovina dopo vari scandali. Sul fronte opposto, sale la stella del giovane governatore della Florida: l'italo-americano Ron DeSantis è il più gettonato oggi per contendere a Donald Trump la nomination presidenziale del 2024.

 

Ron DeSantis donald trump florida

Gli emissari del governo Meloni potranno tessere le fila di queste alleanze etnico-politiche oggi a Washington, al Gala annuo della Niaf, la fondazione degli italo-americani. La Niaf è bipartisan, quest' anno però celebra come uno dei suoi honoree il repubblicano Mike Pompeo, un falco in politica estera che sul ruolo dell'Italia nella Nato non transige.

 

Cinquantotto anni, bisnonni abruzzesi, da giovane Pompeo è stato ufficiale dell'esercito in una base Usa in Germania. È l'unico nella storia a essere stato sia capo della Cia, sia segretario di Stato. All'attivo della sua politica estera, in Medio Oriente c'è lo spostamento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, e un ruolo da mediatore negli accordi di Abramo che hanno avvicinato Israele alle monarchie arabe del Golfo.

matteo salvini mike pompeo

 

Sulla Cina ha preso posizioni così dure da avere un privilegio raro: è in una lista nera di sanzioni ad personam, il governo di Pechino gli vieta l'ingresso nella Repubblica Popolare. La sua attenzione per la politica italiana è evidente: a settembre partecipò allo stesso Forum Ambrosetti di Cernobbio nel quale interveniva la futura premier Meloni.

 

steve scalise

L'evento Niaf a Washington sarà celebrato da un altro esponente della destra «italo», Steve Scalise. Con otto mandati da deputato eletto nel collegio di New Orleans, Louisiana, la sua celebrità è legata anche a una tragedia sfiorata: nel 2017 fu ferito da un terrorista anti-Trump che voleva fare una strage di repubblicani. Scalise occupa il secondo incarico più importante tra i repubblicani alla Camera, è Minority Whip, vicario del capogruppo. Diventerà ancora più importante se la maggioranza passa ai repubblicani.

 

mo brooks

Tutta la campagna elettorale del mid-term è stata condizionata da due italo-americani di destra: Samuel Alito e DeSantis. Il primo, giudice della Corte Suprema, è autore della sentenza che cancella il diritto all'aborto, rinviando al Congresso e agli Stati la responsabilità di legiferare in materia.

 

Alito è un personaggio decisivo nei nuovi equilibri politici che al vertice del potere giudiziario hanno smantellato l'egemonia progressista. Non si muove da solo. È cresciuto alla scuola di un altro grande conservatore dalle radici italiane, il suo ex collega Antonin Scalia scomparso nel 2016. Un altro esponente della stessa comunità ha avuto un ruolo cruciale nella loro ascesa.

 

salvatore cordileone arcivescovo di san francisco

Leonard Leo è l'eminenza grigia che da anni manovra le nomine giudiziarie in campo conservatore, ha dettato a Trump l'elenco dei giudici da piazzare alla Corte Suprema. Suo nonno immigrò dall'Italia a New York e divenne vicepresidente della Brooks Brothers, la celebre marca di camicie.

 

Leo, 57 anni, giurista di fama, cattolico militante con sette figli, è una potenza politico-economica: manovra un tesoro di guerra da 1,6 miliardi di dollari di donazioni, che distribuisce attraverso la Federalist Society e altri think tank conservatori. In questo mondo un altro punto di riferimento è l'arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone: fiero avversario di papa Francesco, ha scomunicato la cattolica Nancy Pelosi per le sue posizioni sull'aborto. L'assalto contro il diritto all'interruzione di gravidanza nei mesi scorsi era stato considerato come un boomerang per la destra: poteva consentire ai democratici di mobilitare le donne, arginando la rimonta repubblicana. Gli ultimi sondaggi sembrano smentire questa tesi: l'aborto non è in cima all'attenzione degli elettori e delle elettrici.

ron desantis 1

 

Chi ha spostato l'attenzione su temi che aiutano la rimonta della destra, è DeSantis. Nella sua Florida ha fatto battaglie dalla risonanza nazionale. Nella pandemia ha abbracciato una flessibilità che ha consentito di anticipare i tempi della ripresa economica. Ha vietato quei corsi di educazione sessuale nelle scuole elementari che secondo lui facevano propaganda per «l'identità fluida di genere».

 

Ha tolto i privilegi fiscali alla Disney per castigare la cultura politicamente corretta che riscrive le fiabe. Ha attaccato la Critical Race Theory che colpevolizza tutti i bianchi per razzismo. Ha lanciato la provocazione più clamorosa mandando un charter di richiedenti asilo a Martha' s Vineyard, la località dove i milionari progressisti hanno le ville di vacanza: un gesto polemico contro l'incapacità dell'Amministrazione Biden di controllare le frontiere.

 

Si capisce perché DeSantis a 44 anni sia considerato già «presidenziabile». Questo giurista, che ha servito nei corpi speciali dei Seal sul fronte iracheno, ha lanciato una sfida ai dogmi dell'establishment di sinistra. La galleria di ritratti della destra italo-americana è ricca anche di personaggi femminili.

 

mike pompeo prima della dieta

Se Giorgia Meloni cerca un'intervistatrice simpatizzante può rivolgersi a Maria Bartiromo (nonni siciliani e campani), anchorwoman di Fox Business di simpatie trumpiane. Nelle nuove leve si segnala Madison Gesiotto, 30 anni, ex Miss-Ohio, che oggi si definisce «imprenditrice cristiana» ed è in corsa per un seggio di deputata a Pittsburgh. La prevista avanzata repubblicana solleva un dubbio per il governo Meloni e tutti gli alleati europei. Ci sarà continuità in politica estera? Nel partito repubblicano si sono levate critiche per il costo elevato degli aiuti a Kiev. Ma la lobby italo-americana non vacilla. Per DeSantis è Biden a essere «troppo morbido con la Russia». Pompeo vuole «dare agli ucraini tutte le armi di cui ha veramente bisogno per vincere»

MARIA BARTIROMO

mike pompeo ha perso 40 chili in sei mesi 4mike pompeo magro

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)