vladimir putin donbass ucraina

“LA GUERRA TRA RUSSIA E UCRAINA E’ TERRITORIALE, NON IDEOLOGICA” - LO STRATEGA GEOPOLITICO PARAG KHANNA: “SONO DIECI ANNI CHE LA RUSSIA CERCA DI CAMBIARE LA GEOGRAFIA DELL'AREA E NON SIAMO INTERVENUTI PRIMA PERCHÉ ABBIAMO TRATTATO LA CRISI IN UCRAINA COME UN ‘CONFLITTO CONGELATO’ SENZA RISOLVERE LA QUESTIONE DELLO STATUS DELLA CRIMEA E DEL DONBASS - IL COMMERCIO GLOBALE È BEN PIÙ AMPIO DEL RUOLO DELLA RUSSIA IN ESSO: HA SUPERATO LO CHOC DELLA PANDEMIA, LE CRISI FINANZIARIE, LA BREXIT, L'11 SETTEMBRE ED È SEMPRE CRESCIUTO. SAREI MOLTO CAUTO NELL'AFFERMARE CHE LE SANZIONI SIANO LA FINE DELLA GLOBALIZZAZIONE…”

Eleonora Barbieri per “il Giornale”

 

PARAG KHANNA

Parag Khanna è uno stratega geopolitico. Nato in India nel 1977, è fondatore e dirigente di FutureMap, è stato consigliere dell'Onu per il programma Global Trends e delle Forze speciali Usa e ricercatore in vari istituti internazionali. Da Singapore, dove vive, analizza il mondo delineando scenari, come nei saggi Connectography, Il secolo asiatico? e Il movimento del mondo, tutti pubblicati in Italia da Fazi Editore.

 

Parag Khanna, per che cosa si combatte in Ucraina?

«La mia visione è che questo conflitto, come altri, si combatta più per ragioni territoriali che ideologiche. Alcuni lo considerano come uno scontro fra democrazia e regimi autoritari, fra Occidente e Oriente, fra libertà e dittatura, ma io non sono d'accordo».

 

putin zelensky

L'ideologia non c'entra?

«Certamente esistono differenze, la Cina e la Russia sono stati autoritari; ma questo conflitto è più territoriale: Putin crede che la Russia abbia il diritto sovrano di prendersi quei territori. Se si crede che sia solo ideologica, non c'è modo di porre fine a questa guerra».

 

Invece il modo c'è?

«Anche con Putin si può raggiungere un accordo territoriale. Dobbiamo ricordarcelo. Con la Cina il punto è Taiwan, con la Russia il Donbass e la Crimea. Spesso questi vengono considerati dei frozen conflicts, conflitti congelati, ma è un'idea pericolosa, che ci porta a credere che, in qualche modo, essi siano stabilizzati».

 

putin zelensky biden

Non è così?

«Affatto. Sono sempre a rischio esplosione. Quindi bisogna essere propositivi e cercare una soluzione territoriale».

 

La guerra era imprevedibile?

«Non direi. Sono dieci anni che la Russia cerca di cambiare la geografia dell'area».

 

E allora perché non siamo intervenuti prima?

«Perché, appunto, lo abbiamo trattato come un frozen conflict, con la convinzione che la Russia avrebbe rispettato l'autonomia dell'Ucraina, e senza risolvere la questione dello status della Crimea e delle province orientali».

offensiva sul donbass

 

Che ruolo ha la Cina?

«Credo che le potenze asiatiche siano molto consapevoli e molto opportunistiche. Vogliono approfittare del costo ridotto delle importazioni di gas».

 

Già nel libro Il secolo asiatico? parlava di «asianizzazione» della Russia.

«Per me questa guerra cementa il ruolo della Russia come Nord dell'Asia. C'è chi considera la Russia l'Est dell'Europa, ma io la vedo come il Nord dell'Asia. E sarà ancora più geopoliticamente vero in futuro: la Russia sarà sempre più emarginata dall'Occidente e benvenuta in Oriente».

BATTAGLIA IN DONBASS

 

Che tipo di vicinanza è quella fra Cina e Russia?

«Negli ultimi dieci/quindici anni i due Paesi si sono avvicinati sempre di più. In gennaio hanno siglato un accordo cruciale su un nuovo gasdotto e oleodotto. È difficile immaginare che Pechino rinunci a tutti questi vantaggi perché c'è la guerra in Ucraina».

 

Quindi la Cina non farà nulla per fermare il conflitto?

«È irrealistico che l'Europa speri che la Cina riveda il suo sostegno alla Russia. Anche l'altro giorno la risposta di Pechino è stata chiara: "Andremo per la nostra strada"».

IL TERRITORIO CONTESO DEL DONBASS

 

Come sarà l'Europa alla fine di questa guerra?

«Non so se riuscirà a realizzare davvero il sistema di difesa unico europeo, ma sarà più forte. E gli Stati Uniti, nonostante Biden abbia mostrato di non voler rimanere invischiato in conflitti nel mondo, dovranno moltiplicare il loro impegno in Europa: saranno coinvolti sia nel sostegno militare, sia nel rifornimento di energia, sotto forma di gas liquido».

 

MAPPA UCRAINA - DONBASS - CRIMEA

Le sanzioni minacciano il commercio globale?

«Il commercio globale è ben più ampio del ruolo della Russia in esso: ha superato lo choc della pandemia, le crisi finanziarie, la Brexit, l'11 settembre... ed è sempre cresciuto. Anche le importazioni dell'America dalla Cina sono cresciute, nonostante la pandemia. Sarei molto cauto nell'affermare che le sanzioni siano la fine della globalizzazione: infatti nel frattempo, come vediamo sotto i nostri occhi, essa va avanti».

 

Questa è una guerra dell'Asia contro l'Europa?

«No. In questo stesso momento, i commerci fra Europa e Asia sono in crescita: esse sono sempre più vicine, nonostante le tensioni geopolitiche».

 

E i rapporti commerciali fra Europa e Russia torneranno uguali?

«No, credo collasseranno. Non vedo possibilità che, anche dopo la fine della guerra, le relazioni fra Europa e Russia possano tornare come prima».

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”