draghi franceschini

“LE RISORSE SONO FINITE, MINISTRO. ALTRIMENTI IL SISTEMA SALTA” - DRAGHI SISTEMA PER LE FESTE FRANCESCHINI CHE HA CHIESTO DI REINTRODURRE I FONDI PER LA RISTRUTTURAZIONE DELLE FACCIATE – “MA LE RIUNIONI DI GOVERNO SERVONO PROPRIO A COSTRUIRE UN COMPROMESSO”, HA INSISTITO "SU-DARIO" - IL RINTUZZO DI UN INFASTIDITO DRAGHI: “È QUELLO CHE STIAMO FACENDO” - COSA C'E' DIETRO LO SCAZZO, LA PARTITA DEL COLLE? 

draghi franceschini

Francesco Verderami per il "Corriere della Sera"

 

L'effetto tellurico delle Amministrative sta producendo sul quadro politico una scia di scosse che non saranno solo di assestamento. E se è vero che l'epicentro del sisma sono i partiti, è altrettanto vero che l'onda d'urto sta colpendo anche Palazzo Chigi. Gli effetti si sono sentiti martedì in Consiglio dei ministri, dove alcuni rappresentanti del governo hanno protestato con il premier per aver dovuto approvare il Documento programmatico di bilancio «senza che ci sia stato nemmeno distribuito il testo».

 

 A rilevarlo sono stati soprattutto il capodelegazione del Pd Orlando e il grillino Patuanelli, che dopo aver ascoltato l'illustrazione verbale del ministro dell'Economia, hanno chiosato con un «non era mai successo».

dario franceschini

 

Dimenticando che lo scorso anno, ai tempi del Conte bis di cui facevano parte, la manovra giunse in Parlamento il 31 dicembre, e i numeri del Dpb in Consiglio non arrivarono neppure. L'altro ieri la riunione è proseguita con il veto della Lega sulle pensioni e le proteste di M5S sull'ecobonus.

 

Ma a colpire è stato soprattutto il diverbio (l'ennesimo) tra Draghi e Franceschini, che ha chiesto di reintrodurre i fondi per la ristrutturazione delle facciate. La conversazione ha abbandonato le questioni di merito appena il titolare della Cultura ha ricordato al premier che «questo bonus è stato uno dei proveddimenti su cui si è caratterizzata l'azione del governo precedente. Pertanto il tema va affrontato per l'importanza che ha».

 

dario franceschini

Secondo la ricostruzione dei presenti, in quel momento «il confronto è diventato molto duro». E oltre alle parole sono stati i toni a descriverne l'asprezza. «Ha ragione, questo provvedimento era del precedente governo», ha commentato Draghi: «Come lo era il reddito di cittadinanza, come lo era quota cento, come lo sono adesso il taglio delle tasse, i fondi per gli ammortizzatori sociali. Le risorse però sono finite, ministro. Altrimenti il sistema salta». «Ma le riunioni di governo servono proprio a costruire un compromesso», ha insistito Franceschini, imponendo una curvatura politica al duello, come a sottolineare che le decisioni di Palazzo Chigi non possono aggirare la volontà dei partiti: «Questo è il luogo dove avvengono le ricomposizioni». «È quello che stiamo facendo», ha replicato d'istinto il premier: «Eppoi...».

mario draghi al senato

 

La frase che Draghi aveva in mente è rimasta tronca. E tutti hanno notato come per la prima volta fosse visibilmente infastidito. «Eppoi basta», ha concluso. Certo, ogni Finanziaria si porta appresso la sua dose di polemiche e contrasti, ma è evidente come in questo frangente ci sia un surplus che travalica le mere questioni di bilancio. Giorno dopo giorno il governo è sempre più invischiato nel conflitto politico che sta minando gli equilibri su cui si regge la sua larga maggioranza. Il centrodestra, uscito sconfitto dalle urne, manifesta crepe che un vertice tra Berlusconi, Meloni e Salvini non può sanare.

 

dario franceschini

E la faglia non attraversa solo la coalizione, ma anche i partiti che ne fanno parte. L'elezione del nuovo capogruppo alla Camera di Forza Italia, ha fatto esplodere lo scontro interno, relegando la delegazione ministeriale - contraria alla nomina di Barelli - a un ruolo di minoranza. E c'è una simmetria tra l'intervento della forzista Gelmini, che dice di non riconoscersi nella linea del partito, e l'appello di Calenda che chiama a raccolta «per una nuova casa dei popolari e dei liberali».

 

Così come nel Carroccio - attraversato da forti pulsioni antigovernative - fa scalpore la polemica attorno alla decisione del ministro dell'Interno di nominare Maroni nella consulta anti-caporalato, perché l'ex titolare del Viminale ieri ha preso le distanze dalla Lega salviniana e dall'attacco portato alla Lamorgese. Nel centrosinistra è solo questione di tempo, e nel Pd ma soprattutto dentro M5S divamperà l'incendio: sulla legge elettorale come sull'alleanza con i dem.

 

mario draghi al senato 2

«Su tutto questo - sussurra un ministro - incombe poi il problema del Quirinale, perché nessuno ancora ha capito cosa intenda davvero fare Draghi. Anche se non c'è ospite internazionale - è l'aggiunta maliziosa -che non lo esorti a proseguire nell'azione di governo». Altro che scosse di assestamento: la politica si prepara al big bang.

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...