raggi lombardi

“A ROMA NO AL BIS DI VIRGINIA RAGGI, SÌ A UN ACCORDO M5S-PD” - ROBERTA LOMBARDI AFFONDA LA SUA ETERNA RIVALE: “LE REGOLE DEL M5S PARLANO DI DUE MANDATI E LA RAGGI È ARRIVATA ALLA FINE DEL SECONDO - IL M5S? MI PIACE MOLTO L'IDEA DI UN BOARD COLLEGIALE - CI SONO STATE DIVERSE SITUAZIONI IN CUI L'UTILIZZO DELLA PIATTAFORMA 'ROUSSEAU' NON È STATO NEUTRALE…”

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

raggi lombardi

«Il governo vada avanti senza Renzi, con chi ci sta a lavorare sui temi Purché si riescano a fare le cose. A Roma? No a un Raggi bis, sì a un accordo tra M5S e civiche e altri partiti, Pd compreso». Ovvero il Pd. Così Roberta Lombardi, storica capogruppo alla Camera e ora in Regione Lazio del M5S, interviene nel dibattito di queste ore.

 

Lombardi, partiamo dalla Capitale. Virginia Raggi sembra sempre più decisa a tentare il bis: è pronta a sostenerla?

«Le regole del M5S parlano di due mandati e la Raggi è arrivata alla fine del secondo. Ora il punto è capire come far crescere i semi piantati in questa prima consiliatura 5stelle, all'interno di una macchina amministrativa che abbiamo trovato gravemente inquinata da episodi di illegalità».

 

virginia raggi roberta lombardi

Quindi senza Raggi, ma con il Pd?

«Il M5S può riuscirci solo se riesce e chiamare a raccolta tutte quelle forze civiche e politiche della Capitale disposte a raccogliere questa sfida e a lavorare sui temi. Dobbiamo essere in grado di coinvolgere tutti».

 

Lo strappo di Renzi potrebbe consumarsi in Regione Lazio: il M5S è pronto a garantire la maggioranza a Zingaretti?

«Proprio qualche giorno fa in Regione Lazio uno dei due esponenti di Italia Viva è stato eletto alla presidenza di una commissione, quindi non vedo quale siano i presupposti per un'uscita di Iv. Per il resto noi stiamo dialogando sui temi dall'inizio della Legislatura».

 

C'è con Italia Viva però un problema nazionale, si arriverà a una rottura?

roberta lombardi virginia raggi

«L'unico dato politico che ormai emerge dalle mosse di Renzi è il mero egocentrismo fine a se stesso. Questo Paese da anni è in balìa dell'ego ipertrofico di due Matteo': in cinque lettere un concentrato di egotismo incurante delle condizioni in cui è ridotto il Paese. In entrambi i casi, viene replicato lo schema infantile del bambino dittatore».

 

È favorevole a un Conte Ter o se la maggioranza dovesse troppo allargarsi ai responsabili ex Forza Italia sarebbe meglio tornare al voto?

«Noi abbiamo sempre detto che il M5S si prendeva la responsabilità di governare l'Italia portando avanti il suo programma con qualunque forza politica fosse stata disposta a contribuire a realizzarlo».

 

Quindi?

roberta lombardi virginia raggi

«Il Governo, a prescindere da quale sia l'appartenenza politica di chi sposa il progetto 5stelle, deve esistere finché per noi c'è una maggioranza parlamentare che ci permetta di fare cose utili per il Paese. Questa è la linea su cui rimaniamo fermi dalla campagna elettorale del 2018. Gli altri invece che si spostano, come falene che annaspano qua e là inseguendo fuochi fatui nella notte».

 

Ma in questa fase il M5S continua a essere bloccato. Urge un capo politico?

«Il M5S non è bloccato perché in due anni di Governo, pur cambiando partner dopo che il primo si è defilato, ha già raggiunto parecchi risultati: dal Reddito al decreto Dignità, dai provvedimenti anti Casta, come l'eliminazione dei vitalizi e il taglio dei parlamentari fino alla lotta alla corruzione con lo Spazza Corrotti. Ora è urgente confrontarci per decidere i risultati da raggiungere nei prossimi dieci anni».

DIRETTORIO ROMANO 5 STELLE VIRGINIA RAGGI PAOLA TAVERNA ROBERTA LOMBARDI

 

Paola Taverna a capo di un board collegiale le piace?

«Mi piace molto l'idea di un board collegiale perché il M5S fa del metodo collegiale e della partecipazione la sua cifra distintiva. Proprio per questo, non faccio nomi».

 

Agli Stati generali in molti parlamentari vorrebbero che la decisione della linea politica e della leadership non passasse da Rousseau.

«Agli Stati Generali si parlerà di visione, valori, obiettivi e di regole di organizzazione per un movimento di opinione che in dieci anni è diventato forza trainante all'interno di due diverse maggioranze di Governo. Rousseau è uno strumento straordinario di democrazia diretta, è un caso unico al mondo. Di sicuro il suo utilizzo può essere migliorato».

 

Ma perché allora, secondo lei, Rousseau e Casaleggio sono così osteggiati da una parte del Movimento? La gestione della piattaforma continua a essere controversa.

virginia raggi roberta lombardi

«Ci sono state diverse situazioni in cui l'utilizzo di Rousseau non è stato neutrale. Non ci sono stati i tempi, o forse la volontà, di far sì che venissero delineati ai nostri iscritti che dovevano votare gli scenari derivanti da ognuna delle opzioni di voto proposte. Oppure si sono verificati casi tra loro simili in cui non sempre è stata garantito per ciascuno la votazione. Così si disorientano gli iscritti ed è avvilente per le potenzialità della piattaforma. Ho parlato di questi aspetti diverse volte con Davide e sono sicura che ha recepito questa esigenza che nasce da iscritti e attivisti».

 

Sulle alleanze regionali si litiga ancora nel Movimento: è arrivato il momento di sdoganare il Pd?

DAVIDE CASALEGGIO OSPITE DI PORTA A PORTA

«Io non voglio sdoganare il Pd. Io voglio collaborare anche a livello regionale e comunale con tutte quelle forze politiche con cui si può costruire un programma comune. Lo scetticismo dei colleghi 5stelle è dovuto all'esperienza pregressa di quando il Pd era al Governo con Renzi premier che creò in Parlamento un clima pregiudizialmente ostile nei confronti del M5S. Questo modo così muscolare ha fatto sì che solo da qualche mese, dopo la caduta del Governo M5S e Pd siano riusciti a testare per la prima volta un dialogo, a differenza di quanto fatto nel Lazio, dove invece abbiamo iniziato già da tempo».

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...