giuseppe conte tria 2019

“SARÀ UN ANNO BELLISSIMO”. MA ANCHE NO - GLI ITALIANI PIÙ PESSIMISTI RISPETTO A UN ANNO FA: IL 77% È PREOCCUPATO PER LAVORO ED ECONOMIA - IL TEMA DELL'IMMIGRAZIONE (23%) È IN FORTE CALO RISPETTO AL DICEMBRE 2018 (-14%), COME QUELLO DELLA SICUREZZA (22%, IN CALO DI 2 PUNTI) - L’EFFETTO GRETA SI SENTE: CRESCE L’INTERESSE SULL'AMBIENTE (14%, IN AUMENTO DI 6 PUNTI) - L’EFFETTO NOSTALGIA ATTANAGLIA IL PAESE: SONO SEMPRE PIÙ QUELLI CHE PENSANO “SI STAVA MEGLIO PRIMA”…

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

nando pagnoncelli 4

Dicembre è tempo di bilanci, soprattutto a conclusione di un anno che negli auspici del presidente Conte avrebbe dovuto essere «bellissimo».

Non sembrano di questo parere gli italiani, il cui sguardo sul Paese appare ancor più severo di un anno fa. Infatti oggi quasi uno su due (49%) ritiene che il Paese stia andando nella direzione sbagliata (+ 10% rispetto al dicembre 2018), mentre il 21% è convinto che abbia intrapreso la giusta strada (-14%) e il 30% sospende il giudizio.

 

Solamente il 15% degli italiani esprime un giudizio positivo sull' economia del Paese (-3% rispetto al 2018), mentre il 76% è di parere opposto. La maggioranza assoluta (53%) non intravede alcun segnale di ripresa (+ 6%), mentre il 24% ritiene che vi siano alcune avvisaglie e solo una minima parte (2%) è del parere che i segnali di miglioramento siano evidenti.

 

giuseppe conte roberto gualtieri mes

La graduatoria delle preoccupazioni degli italiani fa registrare qualche cambiamento rispetto allo scorso anno: invitati ad indicare le principali priorità del Paese, il 77% degli italiani indica spontaneamente il lavoro e l' economia (+2%), seguiti dal funzionamento delle istituzioni e dalla situazione politica, menzionati dal 43% (in aumento di 10 punti), dal welfare (36%, in flessione di 2 punti). A seguire si colloca il tema dell' immigrazione (23%), in forte calo rispetto al dicembre 2018 (-14%), quindi la sicurezza (22%, in calo di 2 punti), l' ambiente (14%, in aumento di 6 punti) e la mobilità (2%).

 

GIOVANI DISOCCUPATI

Le priorità riferite alla zona di residenza mostrano una graduatoria molto diversa, con l' eccezione dei temi dell' occupazione e dell' economia che si mantengono al primo posto, sia pure con un rilievo decisamente inferiore (44%). Al secondo posto, con lo stesso livello di citazioni (31%), si collocano le questioni ambientali e quelle della mobilità, a seguire la situazione politica locale (28%), welfare e assistenza (24%), la sicurezza (20%) e l' immigrazione che con il 7% si è quasi dimezzata rispetto al 2018.

 

ITALIA - LE DIFFERENZE NORD SUD

Nonostante tutto, la qualità della vita nella zona di residenza si mantiene piuttosto elevata: due italiani su tre (66%) esprimono un giudizio positivo (in calo di 2 punti rispetto al 2018), con punte vicine o superiori all' 80% nelle regioni settentrionali e centrali e valutazioni nettamente meno elevate in quelle meridionali e insulari (49%) dove i giudizi positivi e negativi si equivalgono. Confrontando la situazione attuale con quella degli ultimi anni il 45% ritiene che non sia cambiato nulla, il 36% è convinto che sia peggiorata e solo il 14% coglie un miglioramento.

 

Da ultimo, rispetto alle prospettive economiche personali e familiari, quasi un italiano su due (46%) non si attende cambiamenti (ed è comprensibile, dato che redditi fissi e pensioni sono prevalenti nel Paese), il 24% è pessimista e il 22% ottimista.

 

soldi

Dunque il bilancio di fine anno ci restituisce la tradizionale lettura divergente tra la dimensione nazionale e quella locale: la prima è fortemente influenzata dall' attualità politica e dal rilievo mediatico assegnato ai singoli temi, la seconda viene maggiormente ricondotta all' esperienza personale e alle evidenze sul territorio, basti pensare al tema dell' immigrazione che oggi appare fortemente ridimensionato (nell' autunno 2018 toccò la punta del 45% in concomitanza con le polemiche sulla linea della fermezza salviniana e la chiusura dei porti), e a quello dell' ambiente, dopo il fenomeno Greta. E si conferma anche la nostalgia del passato, guidata dalle prospettive incerte e dalla preoccupazione per le generazioni future.

 

Insomma, stiamo bene nella zona in cui viviamo, ma continua a non piacerci la situazione del Paese; il passato era meglio del presente e dal punto di vista personale non cambierà molto e gli ottimisti sono una minoranza. Siamo in presenza di una sorta di cortocircuito: più i cittadini mostrano delusione per il Paese, più cercano gratificazioni nel loro territorio.

Quando le trovano si acuisce la distanza dal resto dell' Italia. E tutto ciò si ripercuote sulla fiducia nelle istituzioni e sulla coesione sociale che sono essenziali per mettere in atto i processi di cambiamento che tutti reclamano ma nessuno sembra volere realmente

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)