zaia cacciari

“ZAIA È L'UOMO GIUSTO PER ESPORTARE AL SUD IL MODELLO VENETO” - ANCHE MASSIMO CACCIARI SI FA IPNOTIZZARE DAL GOVERNATORE: “È L'OPZIONE DI UNA DESTRA CHE NON FA COMIZI MA AMMINISTRA, CHE DIFENDE INTERESSI ECONOMICI, INDUSTRIALI, COMMERCIALI, UNA DESTRA BORGHESE, EDUCATA, MODERATA - MA NON FARA' MAI L'ERRORE DI SFIDARE SALVINI, CHE E’ UN SIMPATICO SBRUFFONE. LA LEGA NON PUO' ANDARE AVANTI COSI'...DE LUCA E EMILIANO? CAPIBASTONE CHE NON POSSONO DIVENTARE LEADER NAZIONALI"

massimo cacciari (2)

Paolo Bracalini per “il Giornale”

 

Matteo Salvini è un «simpatico sbruffone», Emiliano e De Luca «due capibastone che non hanno alcuna possibilità di diventare leader nazionali», la Meloni «deve scontare un'eredità pesante» (quella ex An) prima di poter ambire a guidare il centrodestra. Ma il fenomeno che ha colpito per davvero Massimo Cacciari, nel panorama «sostanzialmente scontato» del voto amministrativo, è la «pazzesca, incredibile affermazione di Luca Zaia in Veneto».

LUCA ZAIA

 

Professore, non l'avrà mica votato anche lei?

«No, io no, si figuri piuttosto che Zaia voterei Salvini che almeno non è democristiano. Ma le mie preferenze c'entrano nulla. Invece so di molti amici di centrosinistra che lo hanno votato. Credo che il voto di un 5-6% di elettori del Pd sia andato a lui. Ha saputo mettere insieme interessi disparati ed è rassicurante. Il contrario di Salvini che invece spaventa».

 

È il «modello Veneto» che risorge? Il grande mito del nord-est, motore del paese, che torna a pesare nella politica nazionale?

GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

«Non credo che il punto sia questo. Il trionfo di Zaia non rappresenta solo il tema del nordest e dell'autonomia mancata, significa ben di più. Zaia non ha alcuna nostalgia nordista, di un partito del nordest, ma è l'opzione di una destra che rappresenta il territorio, che non fa comizi ma amministra, che difende interessi economici, industriali, commerciali, una destra borghese, educata, moderata, ben radicata nelle amministrazioni locali. Lontana dallo stile karaoke di Salvini».

 

Parla quasi di Zaia come del un nuovo leader della Lega.

«Dico che la Lega si trova davanti ad una scelta, difficile. Salvini ha avuto un'intuizione brillante, ha capito che la Lega di Bossi era finita, che c'era un grande spazio per un partito di destra nazionale e lo ha coperto facendo leva soprattutto sui temi della sicurezza e dell'immigrazione. Intuizione giusta, però lo ha fatto in una chiave populista, lepenista, antieuropeista, del tutto in dissonanza con la base sociale di qualsiasi destra seria occidentale. Questa contraddizione doveva venire al pettine prima o poi. Se Salvini non si fosse suicidato l'estate scorsa e fosse rimasto al governo magari sarebbe rimasta sullo sfondo. Ma gli errori che ha fatto dopo l'hanno resa evidente. E quindi adesso in campo c'è l'opzione della leadership di Zaia».

 

MASSIMO CACCIARI

Per questo il voto in Veneto ha una valenza nazionale?

«Ma certo, il Veneto è la regione dove quegli interessi economici di cui parlavo, dall'agricoltura all'industria, sono dominanti e il fatto che stravinca in quella regione è quindi un segnale di straordinaria importanza a livello nazionale».

 

Quindi si aspetta una battaglia ai vertici della Lega?

«Macché, Zaia non farà mai l'errore di sfidare Salvini, non è mica Tosi, è molto più bravo. Sa che nella Lega il Veneto non deve mai mettersi contro la Lombardia. È la Lega in generale che deve prendere una decisione. Non potrà andare avanti così a lungo, lo dimostra la perdita catastrofica al sud, a favore di una «destra destra», quella della Meloni, che può giocare più agevolmente il ruolo della destra lepenista.

matteo salvini luca zaia e le ciliegie

 

A meno che non sia la Lega di Zaia, ecco quella potrebbe parlare anche al Sud, proprio perché sarebbe una Lega borghese, che smette di fare casino sull'Europa, di guardare alla Russia di Putin, di usare l'immigrazione solo come propaganda, perché Zaia sa bene che l'immigrazione serve anche all'industria, è un fenomeno che va governato non demonizzato. Sarebbe una destra che cura gli interessi della destra, in Veneto ma anche al sud».

 

Insomma vede in lontananza una diarchia Zaia-Meloni?

«In una futura coalizione di governo sì, non nel centrodestra. La leadership del centrodestra in questo momento riguarda la Lega, è troppo più forte della Meloni nelle parti produttive del paese. Poi pesa troppo il passato della leader di Fdi, per quanta buona volontà ci possa mettere».

MASSIMO CACCIARI OSPITE DI SERVIZIO PUBBLICO

 

Salvini è uno sconfitto?

«Ha certamente sbagliato a fissare un'asticella troppo in alto, prima con l'Emilia Romagna e poi con la Toscana. Ma questo gli fa anche onore, me lo rende simpatico, Salvini è uno a cui non piace sopravvivere e questo in politica a me piace. Detesto quello che dice, detesto come è e lo detesto anche esteticamente, ma questa cosa di puntare troppo in alto mi fa tenerezza, come tutti gli sbruffoni, com' è anche Renzi.

 

matteo salvini luca zaia e le ciliegie 2

L'effetto è stato di farlo apparire come quello sconfitto, ma attenzione, il risultato della Lega in Toscana è stato eccezionale. Nella sinistra si è creato un clima da Fort Apache, c'è stata una mobilitazione straordinaria di tutte le energie antisalviniane in Toscana non per il candidato del Pd, ma per non far vincere Salvini. Solo per questo ha perso. Ma certamente non è finito, troverà un modo per rimontare con una mossa giusta».

 

Qualcuno, dopo gli exploit dal Veneto alla Campania, vagheggia un partito dei governatori.

«Corbellerie. I De Luca e gli Emiliano sono capibastone che non rappresentano affatto il Pd. Non hanno alcuna possibilità di diventare leader nazionali. Il vero tema di questa elezione riguarda il destino della destra italiana. Se sarà populista allora sarà schiacciata sulla Meloni, se sceglierà la strada di una destra seria dovrà guardare a Luca Zaia».

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO