fedriga salvini

LA LEGA CHE VERRA': IL "CAPITONE" E LA "DUCETTA" PRENDANO SPUNTO DAL MODELLO FEDRIGA - C'È SOLO UN POSTO DOVE IL CENTRODESTRA PREVALE OVUNQUE, ANCHE NEI COMUNI ROSSI: IL FRIULI-VENEZIA GIULIA DEL GOVERNATORE PACATO MA DOTATO DI ATTRIBUTI SOLIDI E VISIONE - MENTRE SALVINI E LA MELONI LITIGANO PER LA LEADERSHIP SFIDANDOSI A CHI CE L'HA PIÙ GROSSO (IL CONSENSO), LUI PROVA A PARLARE DI CONTENUTI: "NON BASTA STARE UNITI, SERVE UN PROGRAMMA"

Francesco Specchia per “Libero Quotidiano

 

luca zaia e massimiliano fedriga 4

Il capolavoro - una raffinata architettura elettorale, costruita con arte tutta furlana - è stato a Gorizia, la Omaha Beach del centrodestra.

 

A Gorizia, il sindaco Rodolfo Ziberna, a capo della coalizione di centrodestra, è sbarcato di nuovo con i suoi; e ha raccolto il 52,23% delle preferenze (6.372 voti) stracciando Laura Fasiolo, sostenuta da centrosinistra e dai rimasugli del Movimento 5 stelle e fermatasi al 47,77% (5.827 voti).

luca zaia e massimiliano fedriga 3

 

Poi c'è stato il rombo di tuono di Monfalcone, la "Stalingrado del nordest" dove, storicamente i militanti in stile rifondarolo e molto Fiom anni '70 in confronto ai votanti autoctoni, un tempo, sarebbero apparsi come placidi democristiani.

 

luca zaia e massimiliano fedriga 1

Bene, lì, nella rossa Monfalcone la leghista Anna Maria Cisint è stata rieletta primo cittadino con esito bulgaro, 72% al primo turno (la scorsa volta era passata al ballottaggio). Un caterpillar. Roba da lasciare di stucco un'amplia platea che spazia da Zaia a Marine Le Pen.

 

COMIZIO DI MATTEO SALVINI A GORIZIA CON MASSIMILIANO FEDRIGA

Altro colpo di lombi è arrivato da Tolmezzo, il Comune più importante della Carnia, feudo tradizionale del centrosinistra, laddove Roberto Vicentini, appoggiato dalle liste civiche, Lega Fvg, Fratelli d'Italia, era stato eletto sindaco con 2.361 voti, pari al 47,52%.

 

GENTILEZZA E STRATEGIA

In soldoni: il modello da cui far risorgere il centrodestra lacerato da lotte intestine tra i leader e débâcle tombali, non è né la Lombardia, né - per carità - la Sicilia, né il Veneto. No. La stella polare è il misconosciuto Friuli Venezia Giulia.

 

GIORGETTI E FEDRIGA

Ossia l'avamposto di frontiera dove Massimiliano Fedriga, un leghista gentile ma dotato di attributi solidi e capacità strategica aguzza, è riuscito in un triplo miracolo.

 

Primo. Riacchiappare tutti i comuni delle proprie amministrazioni uscenti. Secondo.

Conquistarne di nuovi. Terzo. Fare crescere, attraverso una collaborazione continua e leale, tutte le anime del centrodestra: qui Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, sempre fusi in una coalizione al calor bianco, hanno tutti guadagnato voti, ciascuno in proporzione agli impegni profusi.

 

massimiliano fedriga.

«La lezione che può trarre il centrodestra da questa tornata elettorale è che bisogna avere un programma di governo serio, non basta stare uniti: è fondamentale ma non è sufficiente. Bisogna avere un programma di governo serio, prospettare un futuro per l'amministrazione che si è chiamati a rappresentare e forse fare una promessa in meno ed essere un pochino più concreti», ha commentato Fedriga, a dire il vero molto più preoccupato per la siccità nelle sue terre, che per i risultati delle amministrative.

 

massimiliano fedriga

Eppure, come per la Lega esiste un imprescindibile "modello Zaia", per la coalizione più rissosa della storia si staglia all'orizzonte un "modello Fedriga". Certo, a Zaia e Fedriga, governatori virtuosi di un Carroccio in crisi di nervi, a sentirsi elogiare viene l'orticaria.

 

Eppure, la tornata elettorale del Friuli è «incredibile, oltre le più rosee aspettative», lasciano trapelare dallo staff del Presidente. «Occorre superare la stagione della propaganda a prescindere», aggiunge Fedriga ai suoi con lo sguardo volto rispettosamente tra via Bellerio e via della Scrofa, tra un Salvini spaesato dalla sua linea spesso antigovernista e una Meloni in attrito congenito con gli alleati.

 

massimiliano fedriga con giorgia meloni

Non solo Gorizia, appunto. Ma ci sono state pure Tarvisio, Lignano Sabbiadoro (e, prima ancora Grado) e soprattutto Cervignano - dove la coalizione non aveva mai vinto e qui ora prevale per 22 voti con Andrea Balducci - ad arricchire la mappa geopolitica del centrodestra in Friuli.

 

massimiliano fedriga vota per il presidente della repubblcia

Ad Azzano Decimo, poi, il candidato Massimo Piccini solo per "piccole beghe locali" ha stravinto al ballottaggio; a un riconteggio di puro scrupolo poteva trionfare tranquillamente al primo turno col 70%.

 

FEDRIGA 17

ALTO GRADIMENTO

Idem ad Aviano dove i due contendenti di centrodestra insieme superano il 65%. Per non dire dalla strabiliante tenuta di Trieste, dove, mesi fa, il sindaco Roberto Di Piazza, uomo di poche parole e friulano fino al midollo, rese al mondo un'idea granitica del centrodestra.

 

matteo salvini massimiliano fedriga

Di chi è il merito di tutto questo? Certo del "Presidente", il cui gradimento presso gli elettori è del 76%; e che le classifiche Swg e Sole24 certificano sempre tra i primi tre governatori italiani - gli altro sono Zaia e Bonaccini - unico in ascesa, e in sempre in odore di segretariato chez Giancarlo Giorgetti.

 

matteo salvini massimiliano fedriga

Ma è merito pure dell'"amalgama". Fedriga si coordina perfettamente con i responsabili regionali di Fratelli d'Italia Walter Rizzetto e di Forza Italia Simona Savino; con loro sceglie i candidati più forti e i programmi più credibili. Qui i cuori del centrodestra battono davvero all'unisono. Se il cur ti dul torne in Friul, se il cuore vi duole, cari Giorgia e Matteo, tornate in Friuli...

 

SALVINI IN FRIULI CON FEDRIGAFEDRIGA BERLUSCONI

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."